Bologna FC
Udinese-Bologna (0-0): la partita del “quasi”
Possesso palla, tiri, passaggi: il Bologna ha comandato, ma il risultato è rimasto fermo. Ecco i numeri del pareggio contro l’Udinese.

Il Bologna è uscito dal Bluenergy Stadium con un punto. Non è quel punto che fa fare festa, ma nemmeno da buttare via. È il punto del “quasi”, di una squadra che ha dominato il gioco senza mai realmente imporsi, che ha gestito senza mai colpire. Contro un’Udinese reattiva e difficile, la squadra di Vincenzo Italia ha scritto un’altra pagina di calcio pulito, ma incompiuto.
Udinese-Bologna: il possesso non basta ai rossoblù
Ecco cosa dicono i numeri: il 65% di possesso palla, 433 passaggi contro i 225 avversari, una precisione chirurgica nella manovra, soprattutto nella metà campo offensiva. Eppure, questo dominio tecnico non si è tradotto in supremazia nel tabellino. Il Bologna ha costruito, organizzato, ma ha fatto fatica sul più bello. L’unica vera grande occasione è sfumata, così come l’unico tiro nello specchio ha raccontato di una partita che non ha mai davvero cambiato marcia.
Il peso delle occasioni mancate
E allora ci si chiede: è mancato qualcosa o è mancato qualcuno? Perché il calcio ragiona spesso in termini binari — gol o non gol — ma dietro lo 0-0 c’è una partita fatta di equilibri instabili, tensioni tattiche e scelte millimetriche. Il Bologna ha rischiato, soprattutto nel primo tempo, quando due interventi di Skorupski su Payero hanno tenuto in vita i rossoblù. E se l’Udinese ha colpito una traversa dopo pochi minuti con Davis, il Bologna ha risposto con la stessa moneta, quando Orsolini ha scheggiato il legno su punizione nella ripresa.
Ma non è nei pali che si misura il senso di questa prestazione. Il vero termometro è nella lucidità con cui il Bologna ha retto un match nervoso, in un contesto dove l’intensità friulana avrebbe potuto far deragliare. I rossoblù hanno saputo tenere la testa alta, pur soffrendo l’energia dell’Udinese, restando ordinati, concentrati e pronti a ripartire. I dati sui duelli aerei (49% a 51%), sui contrasti (50% vinti da entrambe), e sui tackle (16 a 12 per i rossoblù) parlano di una squadra che ha saputo reggere anche sul piano fisico.
Udinese-Bologna: questione di incisività offensiva?
La mancanza di verticalità — appena un passaggio in profondità riuscito — è l’elemento che ha frenato un possesso che avrebbe potuto diventare letale. Troppi lanci lunghi, troppa poca incisività negli ultimi sedici metri, dove si è avvertita l’assenza di una vera punta di riferimento. Odgaard ha provato, ma si è spento presto, e Dallinga, pur generoso, ha trovato pochi sbocchi. L’ingresso di Fabbian ha aggiunto muscoli e intensità, ma non geometrie.
Alla fine resta un punto che non cambia le sorti di una stagione brillante, ma che lascia il retrogusto di un’occasione persa. Perché il Bologna, oggi, è troppo maturo per accontentarsi del bel gioco. E se l’obiettivo è l’Europa — o qualcosa di più — servirà imparare a trasformare il dominio in gol, il controllo in vittoria.
Perché nel calcio, il “quasi” non basta.
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