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Un ringraziamento al passato – Pitbull Gary Medel

Un’ode al passato per non dimenticare chi, nel periodo recente, ha aiutato il Bologna a risorgere dalle ceneri, senza però riuscire a festeggiare nulla di concreto.

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Gary Medel con la fascia da capitano del Bologna (© Bologna Fc 1909)
Gary Medel con la fascia da capitano del Bologna (© Bologna Fc 1909)

“Abbiamo bisogno di sentire il profumo del passato per dare il giusto valore al presente.”
Dumitru Novac

Si dice che chi ama non dimentica, e chi ha amato non verrà di certo dimenticato. Questa regola, ovviamente, vale anche a Bologna, dove chi ha amato e onorato i colori Rossoblù non verrà di certo dimenticato. Di quest’ultima categoria diversi giocatori ne hanno fatto parte negli ultimi anni, alcuni riuscendo anche a conquistare un trofeo. Tra chi non è riuscito in questa impresa, almeno con il Bologna, vi è però un uomo che non ha bisogno di presentazioni: Gary Medel.

Gary Medel (© Bologna FC 1909)

Gary Medel (© Bologna FC 1909)

Così apparentemente burbero e arrogante, quanto così realmente amichevole e leale, El Pitbull ha messo tutto sé stesso a servizio dei Rossoblù nei suoi quattro anni sotto le Due Torri. Senza paura alcuna di difendere squadra e compagni (impossibile dimenticare il siparietto durante Juventus-Bologna), e senza nessun timore nel tirare indietro la gamba, durante la sua avventura a Bologna Medel è entrato nel cuore di molti tifosi, e probabilmente anche lui avrebbe meritato parte dei successi che la città ha festeggiato negli ultimi due anni.

Gary Medel e Bologna: un amore perso e poi ritrovato

«Ci sono storie che non dovrebbero finire mai, e questa non finirà perché comunque e sempre il Bologna avrà un tifoso in più». Aveva salutato Bologna così Gary Medel, chiudendo la sua lettera d’addio alla città e ai tifosi con queste parole. Parole di rimorso, forse, per un ragazzo che avrebbe voluto continuare a vestire questa casacca, continuando a dare alla squadra la sua leadership ed il suo carattere.

Già, il carattere di un giocatore che in carriera non si è mai dato per vinto, non ha mai tirato indietro la gamba e, soprattutto, non ha mai mollato. Neanche quando, tra il 2020 ed il 2021, dopo una spettacolare metà di stagione da mediano con Mihajlovic, i primi infortuni muscolari e la prolungata assenza dal campo sembravano spingerlo lontano da Bologna. Una possibile esclusione a cui Gary ha risposto nel solo modo che conosce, lavorando. Perchè lui, a differenza degli altri, non è nato con abilità da giocoliere, fisico statuario o caratteristiche fuori dal comune, ma ha sempre lavorato sodo per guadagnarsi qualcosa.

Medel festeggia le 100 presenze con il Bologna (© Bologna FC 1909)

Medel festeggia le 100 presenze con il Bologna (© Bologna FC 1909)

E in quella garra, leadership e cattiveria agonistica, Sinisa ci ha visto qualcosa che in pochi altri prima di lui avevano visto. Ecco che, quindi, Medel diventa il centrale della difesa a 3 del nuovo Bologna targato Mihajlovic. Strano a dirsi per un ragazzo alto 171 cm, in un ruolo dove solitamente monopolizzato da giocatori molto più alti. Un’altezza che, indovinate un po’, Medel ovvia grazie ad una grande abilità nell’anticipo e nella lotta fisica, in cui, neanche a dirlo, è padrone.

La fine arriva per tutti

Come sempre, però, ogni storia ha una fine, anche le più belle. Dopo il periodo Mihajlovic, a cui era sicuramente uno dei giocatori più legati, con Thiago Motta il tempo di gioco del cileno pian piano diminuisce. Troppo difficile collocare l’irruenza di uno come Gary nel calcio ordinato di Thiago, che comunque quando ha bisogno può sempre contare sul Pitbull.

Si arriva così, dunque, a giugno 2023, quando le strade di Medel e del Bologna si separano ufficialmente. Da quel momento, Gary non è più tornato in Europa, girovagando per il Sud America, riconnettendosi con le sue origini tra Boca ed Universidad Catolica, portando però con sé un po’ di quella bolognesità acquisita.

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