Bologna FC
Un ringraziamento al passato: Jerdy Schouten
Un’ode al passato per non dimenticare chi, nel periodo recente, ha aiutato il Bologna a risorgere dalle ceneri, senza però riuscire a festeggiare nulla di concreto.

“Abbiamo bisogno di sentire il profumo del passato per dare il giusto valore al presente.”
Dumitru Novac
“Una vita da mediano a recuperar palloni nato senza i piedi buoni lavorare sui polmoni”. Cantava così, circa 26 anni fa, Luciano Ligabue, inconsapevole, forse, del successo che avrebbe avuto questo suo pezzo. Già, perché da quel momento in poi sempre più persone hanno imparato ad apprezzare. Apprezzare un ruolo, il mediano, che non ruba l’occhio ai più, ma che, alla fine della fiera, ti fa vincere diverse partite. A Bologna soprattutto, negli ultimi anni sono passati diversi interpreti di questo ruolo, partendo da Diego Perez ed arrivando a Remo Freuler, passando, però, anche da Jerdy Schouten, uno che per la maglia Rossoblù ha speso tanto.
Jerdy Schouten, il Freuler prima di Freuler a Bologna
Era arrivato un po’ in sordina, in quell’estate del 2019, Jerdy, allora niente più che un giovane di belle speranze, reduce da alcune buoni stagioni tra Eredivisie ed Eerste Divisie. Nonostante ciò, però, le sue qualità attirarono Walter Sabatini, che lo portò sotto le Due Torri per una cifra intorno ai 2 milioni di euro.

Jerdy Schouten (© Bologna FC)
Poche, le presenze, durante la sua prima annata al Dall’Ara, in cui spiccano, in negativo, i 6 cartellini gialli ed un cartellino rosso. Forse ancora troppo acerbo per il campionato, eppure Sinisa ci crede, sa che il ragazzo si farà. Passa così l’estate, e arriva la stagione 2020/2021. Un’annata strana, suddivisa tra emergenza Covid, rinvii e quarantene ma che, sotto sotto, fa bene al giovane orange che, come del resto già sapeva Mihajlovic, cresce e migliora esponenzialmente, diventando il punto fermo del centrocampo Rossoblù.
Su di lui iniziano a piombare anche diversi club, ma Jerdy non ci fa caso, vuole continuare a crescere con Sinisa, uno che su di lui ci ha scommesso tanto. Purtroppo, però, la fortuna non è dalla sua parte. Durante la stagione, infatti, un brutto dolore all’anca tiene fuori l’ex Excelsior per quasi 5 mesi, con il ragazzo che, per curarsi, abbandona Casteldebole per stare in Olanda con la sua famiglia. Un infortunio brutto, in un momento cruciale, che potrebbe pesare sulla carriera di chiunque. Non su quella del guerriero Schouten, però, che torna a Bologna ancora più motivato di prima, prendendo parte ad un finale di stagione clamoroso, che gli vale addirittura la prima chiamata con la Nazionale.
Lavatrice con Sinisa, Professore con Motta

Schouten recupera un pallone durante Genoa-Bologna (© Bologna FC)
“Una lavatrice”, così lo aveva definito Sinisa Mihajlovic per la sua indole a recuperare tutti i palloni, anche quelli più sporchi, ripulendoli e dando il via alla manovra. Una caratteristica fondamentale per l’ex mister del Bologna, che però non era contento, voleva che Schouten migliorasse ancora, lo voleva vedere da professore.
Un ruolo in cui, purtroppo, Sinisa non riuscirà mai a vederlo, ma in cui Jerdy troverà la chiave di volta. Grazie all’arrivo di Thiago Motta e del suo calcio, così pulito, ordinato e curato, l’olandese prende il volo, trasformandosi nel sogno di mezza Europa. Una crescita totale, da tutti i punti di vista, tecnico, tattico e perfino comportamentale. Diminuiscono i cartellini, migliora la qualità delle giocate e, purtroppo, aumentano anche gli interessi delle big d’Europa.
Nell’estate 2023, infatti, un Bologna senza competizioni europee lascia prendere il volo a Schouten, che torna a casa, nella sua Olanda, vincendo 2 campionati in 2 stagioni e diventando un punto fermo della Nazionale, ma senza mai dimenticare le Due Torri.
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