Bologna FC
Radio Casteldebole – Bologna-Lazio, la prima delle prossime 12 (o 13) “fatiche di Italiano”
Dodici, le fatiche che mancano al Bologna da qui a fine stagione. Dodici come le porte che circondavano la città, e, soprattutto, come i giocatori con cui gioca il Bologna al Dall’Ara

Diario di bordo, 13 marzo 2025. Mancano ormai 3 giorni a Bologna-Lazio, prima delle ultime 12 (o 13, in base al risultato del doppio confronto con l’Empoli) fatiche di Ercole di mister Italiano. Dodici vere e proprie finali che non solo decideranno il futuro dei Rossoblù, ma che daranno anche una valutazione complessiva all’annata, fin qui quasi perfetta, del club di Casteldebole.
Eh già, perché finora tutto è andato per il verso giusto, il Bologna ha fatto un bel filotto di risultati utili consecutivi, ed il ritorno in Champions non è più un miraggio. Ma se il finale non fosse a lieto fine? Cosa succederebbe? Questi e tanti altri i pensieri che vagano nella testa di mister Italiano, che però sa di dover ragionare partita per partita, già da Bologna-Lazio di domenica.

Vincenzo Italiano, tecnico del Bologna (Fonte immagine: Bologna FC 1909)
Allenamento mattutino verso Bologna-Lazio
Questo è ciò che si legge quest’oggi sul sito del Bologna, che ospiterà domani al Palasavena di San Lazzaro un triangolare “Legends” con Parma e Cesena. In campo, invece, i ragazzi, dopo una buona attivazione atletica, hanno svolto alcune esercitazioni tattiche e concluso la seduta di allenamento con una partitella a campo ridotto.
12: le fatiche che mancano, le porte della città e gli uomini con cui gioca il Bologna

Vincenzo Italiano che esulta con i tifosi del Bologna (fonte immagine: Bologna FC 1909)
Di solito rappresenta il numero del secondo portiere, ma non al Bologna, visto che Ravaglia ha scelto di indossare il numero 34. E allora, come mai questo numero è così strettamente legato ai Rossoblù?
Come un po’ abbiamo anticipato sono 12, come quelle di Ercole, le fatiche che, a partire dalla Lazio e fino al Genoa, aspettano il Bologna da qui a fine stagione. Ma 12 ad esempio, erano anche le porte che una volta delimitavano gli ingressi alla città, da Porta Galliera fino alle ormai scomparse Porta San Mamolo e Porta S. Isaia. E proprio una di queste, Porta Saragozza, tutte le volte che il Bologna gioca al Dall’Ara è spettatrice non pagante di quella massa Rossoblù che si dirige verso l’antico Littorale.

Coreografia dei tifosi rossoblù (© Damiano Fiorentini)
E per l’appunto il Dall’Ara, nella cornice della splendida Curva Bulgarelli, ospita un altro dodici, o meglio, un dodicesimo. È, ovviamente, il tifo. Il dodicesimo uomo in campo di un Bologna che mai si accontenta, e che, ormai, ha una connessione così stretta col suo pubblico che anche quando le gambe cedono, è la forza di quest’ultimo che lo stimola a trovare energie nascoste e mai provate finora.
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