Calcio
Bologna & Co: tutte le squadre italiane possedute da stranieri
Il Bologna è tra le (tante) società italiane possedute da proprietà straniere: un numero che aumenta sempre di più

Recentemente il Monza è stato acquisito dal fondo statunitense Beckett Layne Ventures, che ha comprato l’80% delle quote dalla Fininvest: ecco dunque che l’ex club di Silvio Berlusconi entra a far parte della lunga lista di squadre italiane in mano a proprietari stranieri (lista della quale fa parte anche il Bologna dell’imprenditore canadese di origini italiane Joey Saputo). Non si tratta, tuttavia, di una caratteristica tipica dei “top club” del nostro Paese: da nord a sud, il numero di club calcistici o sportivi gestiti da società estere è sempre più alto.
Atalanta, Bologna, Como e tutte le altre squadre di Serie A e B gestite da investitori esteri
Su 20 squadre partecipanti alla Serie A 2025/2026, ben 11 hanno presidenti stranieri: l’Atalanta, il Como, la Fiorentina, il Genoa, l’Inter, il Milan, il Parma, il Pisa, la Roma, l’Hellas Verona e ovviamente lo stesso Bologna (guidato dal 2014 dalla famiglia Saputo, amatissima da tutto il popolo rossoblù). Di queste, ben 8 sono in mano a patron americani: oltre ai felsinei, fanno eccezione il Como dei fratelli Hartono (provenienti dall’Indonesia) e il Genoa di Dan Șucu (imprenditore dell’arredamento originario di Bucarest, in Romania).
Come nel caso del massimo campionato italiano, anche in Serie B troviamo svariate squadre possedute da stranieri e anche qui la bandiera a stelle e strisce la fa da padrone. Oltre al Monza e al Venezia (di proprietà della società di investimenti statunitense VFC Newco 2020 LLC), anche lo Spezia e il Cesena hanno presidenti americani: i liguri sono in mano alla RAM Spezia Holdings LP, i romagnoli alla JRL Investment Partners LLC. Il Padova e il Palermo fanno eccezione. I biancoscudati, infatti, sono gestiti dal fondo di investimenti franco-olandese J4A Holdings. I rosaneri, invece, fanno parte del City Football Group, multinazionale britannica fondata ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi.

Joey Saputo e Claudio Fenucci all’inaugurazione della mostra “Campioni – Ha vinto Bologna” (© Bologna FC 1909)
In tutta la penisola sono moltissimi i club guidati da proprietari stranieri: una multiculturalità che potrebbe giovare al calcio italiano
I più pessimisti potrebbero vedere con scetticismo la “multiculturalità” che caratterizza il calcio e lo sport del Belpaese. La realtà, però, potrebbe essere un’altra: l’alto livello delle società sportive italiane esercita un’attrazione sempre maggiore sugli stranieri, che di conseguenza decidono di investire di più nel calcio nostrano (molto spesso riuscendo anche a dare vita a progetti vincenti, come nel caso di Saputo al Bologna).
Basti pensare che anche nei cosiddetti campionati minori troviamo una grande quantità di dirigenze non italiane. In Serie C, ad esempio, la Triestina, la SPAL e il Campobasso hanno presidenti statunitensi, mentre il Perugia e il Catania sono guidati rispettivamente dall’argentino Javier Faroni e dall’australiano di origini siciliane Rosario Pelligra. Chiude l’elenco l’Olbia, militante in Serie D: è il fondo svizzero Swiss Pro Promotion a possedere il club sardo.
(Fonte dati: Transfermarkt)
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