Calcio
Fussball, bitte – La sesta giornata della Bundesliga
Dopo l’incontro con il Friburgo, continuiamo a parlare di Bundesliga, con gli amici di Fussball, bitte e parliamo della sesta giornata
GIORNATA 6 della Bundesliga
HOFFENHEIM – COLONIA 0-1
16′ El Mala
BAYER LEVERKUSEN – UNION BERLINO 2-0
33′ Poku, 49′ Kofane
BORUSSIA DORTMUND – RB LIPSIA 1-1
7′ Baumgartner (L), 23′ Couto (D)
WERDER BREMA – ST. PAULI 1-0
2′ Mbangula
AUGUSTA – WOLFSBURG 3-1
3′ Banks, 51′ Kömür, 63′ Fellhauer (A), 65′ Daghim (W)
EINTRACHT FRANCOFORTE – BAYERN MONACO 0-3
1′ Diaz, 27′ Kane, 84′ Diaz
STOCCARDA – HEIDENHEIM 1-0
65′ El Khannouss
AMBURGO – MAGONZA 4-0
6′ Sambi Lokonga, 10′ Philippe, 52′ Dompé, 61′ Philippe
BORUSSIA MÖNCHENGLADBACH – FRIBURGO 0-0
CLASSIFICA
- Bayern Monaco 18
Borussia Dortmund 14
RB Lipsia 13
Stoccarda 12
Bayer Leverkusen 11
Colonia 10
Eintracht Francoforte 9
Friburgo , Amburgo 8
St. Pauli, Hoffenheim, Werder Brema, Union Berlino 7
Augusta 6
Wolfsburg 5
Magonza 4
Borussia Mönchengladbach, Heidenheim
Sebbene siano stati giocati solo sei turni, una cosa pare chiara: sarà ancora il Bayern la squadra da battere.
La corazzata di Kompany veleggia a punteggio pieno con 22 reti segnate e soltanto 3 subite. Il Dortmund
perde terreno pareggiando contro un Lipsia che si conferma al terzo posto e subito dietro lo Stoccarda, cui basta una rete per sbarazzarsi dell'Heidenheim che condivide l’ultima piazza con un BorussiaMönchengladbach in piena crisi. Troppo presto per trarre altre conclusioni.
>Il calcio tedesco, dalle nostre parti, è sempre stato reclamizzato meno di quello inglese o spagnolo, ma offre una miniera di vicende davvero interessanti.
>Sorrido pensando che per le nuove generazioni la Germania è sempre stata una sola, ma sui libri di storia
avranno letto che per 45 anni di Germanie ce n’erano due e le cose, nell’una e nell’altra, funzionavano in
modo molto diverso. La storia del Rest von Leipzig ne è un esempio chiaro…
I Diseredati (una storia al di là del Muro)
Il SED, Partito Unificato Socialista di Germania (Sozialistische Einheitspartei Deutschlands), non amava il calcio, ma data la sua popolarità era costretto a gestirlo. Spesso con metodi arbitrari e dittatoriali, come si conviene ad ogni regime, in alcuni casi persino grotteschi: fusioni, scissioni, cambi di denominazione infiniti, addirittura intere squadre "spostate" – fisicamente – da una città all’altra a torneo in corso.
Quindi nessuna meraviglia quando i tecnocrati della DDR, nel 1963, decidono di unire le due squadre di
Lipsia – il Lokomotive ed il Rotation – per fare una selezione che dia vita ad altre due compagini.
I migliori confluiranno nello SC Lipsia, gli scarti finiranno al Chemie. In questo modo si è certi che la città abbia almeno un sodalizio competitivo per il titolo nazionale.
>Il Chemie viene affidato ad Alfred Kunze, dai discreti trascorsi sportivi ma, soprattutto, fine psicologo che cerca di mettere ordine in quella schiera di giovani, tra i quali ci sono studenti e operai, lavorando sodo e mostrandosi sempre disponibile al dialogo. Kunze li osserva, li studia, cerca di conoscerli più a fondo. E inizia a rendersi conto che a Lipsia hanno preso una cantonata clamorosa. Quelli non sono scarti, tutt’altro: Behla è un buon centravanti, Pacholski un'ala particolarmente veloce e Bauchspieß, oltre al vizietto del gol, è ovunque. Senza dir nulla a nessuno inizia a plasmare la squadra secondo i suoi dettami.
La storia
Partono bene, i Verdi, i cugini “bravi” invece un po’ meno e si arriva al derby della sesta giornata con lo SC due punti più indietro. Quale migliore occasione per un aggancio e per ristabilire le gerarchie come ipotizzate? Invece la batosta è di quelle che non si dimenticano, un 3-0 che non ammette scusanti. Scherbarth, Pacholski e ancora Scherbarth umiliano i rivali e iniziano a gudagnarsi i favori della città che prova sempre più simpatia per quell’Elf dal gioco britannico e spregiudicato. Il primo scivolone arriva due giornate dopo, contro i diretti rivali dell’Empor Rostock. L’Empor li scavalca in classifica e la concomitante vittoria del Vorwärts Berlino li fa ruzzolare in terza posizione.
Il ritorno e il successo
Poi, a cavallo del giro di boa, una serie di risultati negativi sembra far sfumare definitivamente le ambizioni del Chemie. La sofferta vittoria interna contro il Lokomotive Stendal restituisce morale perché quel giorno Vorwärts ed Empor fanno entrambe la frittata. La vetta ora è nuovamente a soli due punti. Altri sei punti in tre gare riportano i ragazzi di Kunze davanti a tutti. Ma nel frattempo anche i dirimpettai si sono ripresi. E alla vigilia del derby di ritorno la situazione vede nuovamente le concittadine separate da due soli punti. Facile immaginare la reazione del Zentralstadion al vantaggio di Werner Gase ma a metà della prima frazione Pacholski pareggia i conti. È il solito Bauchspieß a fare il gol-partita al 62° e da quel momento il Chemie non lascerà più la testa della classifica, andando a vincere il massimo torneo della DDR. Poco importa un premio di soli 2000 marchi da dividere tra tutta la squadra: der Rest von Leipzig è entrato nella leggenda.
Il Finale
La squadra sarà privata dei suoi elementi migliori e scenderà nelle categorie inferiorip. Poi il cambio di nome in Sachsen Leipzig ed infine, a riunificazione avvenuta, addirittura il fallimento. Poi la rinascita, grazie ad un gruppo di appassionati, ma ancora oggi quei ragazzi sono ricordati, all’ingresso dello stadio, da undici sagome a grandezza naturale. Stadio intitolato, naturalmente, ad Alfred Kunze.
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