Calcio
L’ora della svolta
A Bologna una Juventus chiamata a cambiare passo. Spalletti cerca risposte dal campo mentre il club lavora sul futuro di Yildiz.
La Juventus si gioca molto più di tre punti al Dall’Ara. A meno quattro dalla zona Champions e con una classifica che non ammette più esitazioni, la trasferta contro il Bologna rappresenta un crocevia fondamentale per la stagione. Spalletti chiede continuità e personalità, mentre la società prova a costruire certezze anche fuori dal campo, partendo dal talento di Kenan Yildiz.
Svolta cercasi: i numeri non aspettano
Il bilancio prenatalizio racconta una realtà che impone riflessioni profonde. In campionato, con Spalletti in panchina, la Juventus ha vinto meno della metà delle partite: due successi su cinque gare e una media di 1,6 punti a incontro, insufficiente per tenere il passo delle prime quattro. Con Tudor il rendimento era stato addirittura più basso, fermandosi a 1,5. La vetta è ormai lontana, a otto lunghezze, e anche il piazzamento Champions resta tutt’altro che scontato.
Luciano Spalletti parla con i suoi giocatori (© Juventus FC)
La svolta passa dal Dall’Ara
Ecco perché la partita di Bologna assume un peso specifico enorme. Dopo la lezione subita a Napoli, la Juventus si trova di fronte una delle squadre più difficili da affrontare in questo momento. Il Bologna di Italiano fa dell’intensità e della compattezza la propria forza, proponendo un calcio corale e aggressivo, capace di produrre risultati anche in Europa. Un sistema che sembra prescindere dagli interpreti, tipico delle squadre con una missione chiara. Al contrario, la Juve appare ancora in costruzione, alla ricerca di gioco e soprattutto di gol.
Idee, spazi e pressione
Spalletti invita a guardare oltre i moduli, ribadendo come nel calcio moderno contino soprattutto gli spazi da occupare e la capacità di reggere l’uno contro uno. Il passaggio stabile alla difesa a quattro resta atteso, ma ciò che è certo è che i rossoblù cercheranno di aggredire alto, soffocando la manovra bianconera nella propria metà campo.
Come reagire a una pressione così costante? Un aiuto decisivo potrebbe arrivare dal rientro di Bremer, ma il brasiliano non è ancora pronto: dopo l’operazione al menisco, il suo impiego non verrà forzato. Rugani, invece, torna disponibile ma partirà dalla panchina.
L’undici tipo e la responsabilità del gol
Le scelte per Bologna delineano finalmente una formazione vicina a quella ideale, rimasta finora solo sulla carta a causa di infortuni e calendario congestionato. In attacco, con Vlahovic assente, sarà David a guidare il reparto offensivo, supportato da Conceição e Yildiz. È proprio dal talento del numero 10 turco che passa l’equilibrio della squadra: può una Juventus ambiziosa prescindere dalle sue giocate?
Yildiz, simbolo e progetto
Il club lo sa bene e per questo ha messo sul tavolo un’offerta di rinnovo da sei milioni netti a stagione, bonus compresi. La trattativa con Yildiz va oltre l’aspetto tecnico: è una questione di identità. In un periodo di continue rivoluzioni, la Juventus sente il bisogno di punti fermi, di bandiere attorno a cui ricostruire un senso di appartenenza e continuità.
Kenan Yildiz contro il Cagliari (crediti Juventus FC)
Tra campo e società
Fuori dal rettangolo verde, la società ha respinto l’assalto di Tether alle quote di maggioranza. John Elkann, presidente di Exor, è intervenuto direttamente sui social per ribadire la volontà della famiglia di proseguire una storia più che centenaria. Ma alla fine è il campo a chiedere risposte. La squadra raggiungerà Bologna solo oggi, senza ritiro, come già accaduto a Napoli: un segnale della nuova impronta operativa di Spalletti.
Gol cercasi sotto l’albero
I numeri offensivi restano il grande nodo irrisolto. Con appena 1,28 gol segnati a partita, la corsa al titolo si è progressivamente sfilacciata fino quasi a uscire dall’orizzonte, soprattutto dopo la serata del Maradona. Ma a preoccupare è anche il traguardo minimo: il quarto posto, oggi, non è una certezza bensì un obiettivo che richiede una netta inversione di marcia. Senza un cambio di ritmo davanti, la Juventus rischia di restare a guardare mentre gli altri accelerano.
Fonte: Il Resto del Carlino, Paolo Grilli
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