Calcio
Chi, se non Ranieri, per un ultimo ballo con l’Italia?
Ranieri candidato numero 1 per salvare la Nazionale e portarla al Mondiale dopo l’esonero di Spalletti. Dietro, Pioli
Spalletti non è più il ct della Nazionale. L’annuncio è arrivato nelle ultime ore, poco prima della partita contro la Moldova, che si giocherà oggi a Reggio Emilia. Inizia il toto nomi per la successione sulla panchina Azzurra, dove serve un vero e proprio miracolo per raggiungere questo agognatissimo Mondiale (o forse no, ma date le premesse e i precedenti…) che manca da troppo tempo. A proposito di miracoli, allora, chi potrebbe essere l’uomo giusto, se non uno, Claudio Ranieri?
Ranieri, l’uomo giusto al momento… Del bisogno
Negli occhi di tutti c’è ancora l’impresa dell’ultimo anno alla Roma, dove dal baratro si è passati al sogno Champions, trasformatosi all’ultima curva in Europa League. Un vero e proprio padre di Roma che potrebbe rapidamente (anzi, nell’immediato) diventare padre della patria e risollevare quello che pare un caso disperato. L’esperienza di un grande del calcio europeo a servizio di una nazione stanca di ingoiare magoni e di mettere in bacheca malumori e occasioni perse. Certo, la strada non è esattamente liscia: oggi, per esempio, sarà in panchina un allenatore esonerato, Spalletti, appunto, in una partita che potrebbe essere chiave per il futuro dell’Italia nel girone. E Ranieri ha una nuova veste in giallorosso, che però potrebbe sposarsi, Roma permettendo, con un eventuale doppio incarico.
Insomma, alla fine dei conti ci troviamo tutti qui con le mani giunte, ancora una volta, verso il povero Ranieri, che dopo aver detto chiaramente di voler chiudere con la carriera da allenatore, potrebbe trovarsi ancora una volta a dover fare i conti con una squadra disperata alla ricerca di ossigeno. Anzi, una nazione disperata. Chissà che il tecnico non decida, ancora una volta di risollevare anime e giuoco del calcio.
Seconda opzione: Pioli
All’orizzonte c’è anche un’altra possibilità, Stefano Pioli. L’ex Milan probabilmente non ci penserebbe due volte, tra l’importanza della causa e la sua voglia di lasciare l’Arabia Saudita verso l’Italia (Fiorentina?). Sogna la Nazionale da tempo, ha ammesso candidamente in un’intervista a gennaio. Sicuramente un profilo diverso da Ranieri, ma esperto, anche se non potrebbe essere a disposizione della Federazione prima di luglio. Si può dunque considerare una scelta numero 2, dietro a Ranieri (comunque non male, viene da dire). Piano C? Non c’è.
Serve nell’immediato qualcuno che isoli l’Italia da qualsiasi tipo di fattore di stress esterno, evitando ogni tipo di veleno di varia natura che distragga la squadra dal focus principale. Per chi non se lo ricordasse, è il Mondiale. La serenità sembra l’unico elemento dal quale ripartire per riuscire a superare l’Everest, detto anche il girone I. Ci sono 7 partite da vincere segnando il più possibile, perciò bisognerà lanciarsi su un calcio offensivo, aggressivo, e servirà anche mente fredda, perché ora l’ipotesi di spareggio è più reale che mai. Empatia, carattere, fiducia da parte dei giocatori. Insomma, non è da nascondere che tutte queste caratteristiche urlino un solo nome, Ranieri, che potrebbe portare con sé anche i dimenticati-non dimenticati Mancini, Cristante e Pellegrini. La veste di aggiustatutto, e soprattutto di ct della Nazionale, ha già il nome di Ranieri. Serve solo che il tecnico voglia rimettersela addosso.
Fonte: Carlos Passerini e Paolo Tomaselli – Corriere di Bologna
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