Calcio
Spalletti salta, ma non Gravina. E ora, Italia?
Spalletti esonerato come ct della Nazionale alla vigilia di una delicatissima sfida che potrebbe compromettere il Mondiale, ancora
Era nell’aria, ma nella giornata di ieri è diventato ufficiale: Luciano Spalletti non è più il ct della nazionale Azzurra. Dopo la batosta presa dall’Italia in terra norvegese, i lunghi scambi tra Gravina e l’ex allenatore del Napoli hanno portato alla separazione. Il mister avrebbe voluto continuare, attendendo almeno il risultato della partita con la Moldova, ma no, il presidente è sicuro, esonero, prossimo.
Spalletti non è più il ct dell’Italia
Certo, Spalletti è comunque uscito con grande dignità, rinunciando ai soldi e volendo sin da subito essere trasparente con la Nazionale e la nazione. La questione, però, è tutt’altro che risolta: se alla fine del girone o più verosimilmente dopo i playoff l’Italia non sarà ancora, per la terza volta di fila, al Mondiale, probabilmente salterà anche la testa di Gravina. Sono in pochi quelli che credono che il cambio in corsa in panchina possa trasformare l’Italia da ranocchio e principessa, visti i tanti problemi riscontrati sul campo. Eppure, la scossa è arrivata, si è provato ad allentare la pressione e concentrarsi sul campo, o meglio, sulla classifica, dove la Norvegia ha preso terreno.
Come scrive Fabrizio Roncone sul Corriere di Bologna, Spalletti non era l’uomo giusto per questa Nazionale. Anzi, per allenare la Nazionale. Farlo ora, prima di un’altra partita decisiva, sarà probabilmente molto più difficile. Dal Napoli a Coverciano, passare dall’allenamento quotidiano ad allenamenti solo in alcune fasi dell’anno (a volte 48 ore prima della partita), dalla possibilità di redenzione in serie A alla gogna pubblica e nazionale. La nobilissima sana follia di chi la sua nel calcio lo dice da tempo, ma non può applicare con lo stampino la sua passione ai giocatori. A maggior ragione se l’unico fuoriclasse che hai è tra i pali, Donnarumma, perché per il resto è solo sana classe operaia, che difficilmente potrà realizzare ciò che si trova nella mente di Spalletti.
Punti interrogativi
Non bisogna andare tanto in là per ricordare la disfatta, o qualsiasi aggettivo che più sia adatto, dell’uscita di scena dell’Italia contro la Svizzera all’Europeo. Così come la partita contro la Macedonia del Nord, che escluse per la seconda colta di seguito gli Azzurri dal Mondiale. Sia allora che la scorsa estate Gravina restò saldamente al comando, insieme, nella seconda occasione, a Spalletti. Il tecnico di Certaldo non ha poi risollevato quasi nulla, tra la Nations League e giocatori che sono rimasti sulla stessa mediocre linea.
A settembre con il nuovo tecnico ci saranno 5 sfide prima del ritorno contro la Norvegia, in programma probabilmente a Roma nella metà di novembre. L’idea (o meglio l’ideale) sarebbe quella di arrivare all’appuntamento speranzosi di poter superare grazie alla differenza reti gli avversari: così si arriverebbe al Mondiale. Chi sarà il traghettatore dell’Italia, però?
Fonte: Alessandro Bocci e Fabrizio Roncone – Corriere di Bologna
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