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Calcio

Storia della traversa – 21 dic

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Lunga e complessa è la storia del calcio e l’evoluzione stessa delle regole che lo compongono, e forse in molti ignorano che inizialmente, quando a sfidarsi erano giovani atleti appartenenti ai college più prestigiosi d’Inghilterra, né il rude contatto fisico né il prendere il pallone con le mani erano comportamenti non permessi, e mancava persino la figura dell’arbitro, in quanto era impensabile che qualcuno intenzionalmente commettesse un’infrazione e poi non lo dicesse egli stesso.

Tra le varie differenze con il gioco che tutti conosciamo ve ne erano molte che coinvolgevano l’attrezzatura, da forma e peso del pallone all’equipaggiamento dei giocatori chiamati a partecipare alla partita: naturale dunque che anche la porta da calcio fosse ben diversa da quella dei giorni odierni. Le regole stilate a Cambridge nel 1848 stabilivano che un goal andava assegnato alla squadra che faceva entrare il pallone attraverso due pali, e soltanto nel 1866 veniva aggiunto che il pallone doveva passare sì attraverso i due pali, ma anche sotto a una corda ben tesa posta in estremità di essi. Non erano però segnalati né lo spessore né l’altezza dei pali stessi, che spesso finivano per essere due sottili legni piantati in terra i quali come si può immaginare non aiutavano l’arbitro – figura sorta quasi immediatamente per dirimere le differenti opinioni, a dispetto dei buoni propositi e della buona fede di chi aveva creduto di poterne fare a meno – a stabilire se il pallone avesse varcato o meno l’area designata. La corda fu rimpiazzata da un nastro in occasione della prima finale di FA Cup di sempre giocata nel 1872, e già allora erano in uso le prime traverse, veri e propri “terzi legni” inchiodati tra i due posti come pali. Fu soltanto nel 1882 che la Football Association ne rese però obbligatoria la presenza in ogni campo, fatto che portò poi alla costruzione di porte “complete” e dotate quindi di pali e traverse di spessore regolamentato.

Decisivi furono gli anni tra il 1885 e il 1890, quando mentre iniziava il primo campionato di calcio di sempre furono implementate numerose novità: l’ingegnere John Alexander Brodie, tifoso dell’Everton e autore di grandi opere nella città di Liverpool, inventò la rete per stabilire con precisione quando la palla era entrata, mentre in Irlanda il mediocre portiere William McCrum inventava il calcio di rigore per punire il fallo in area sempre più frequente. Anche la traversa fu toccata da questa “aria di rivoluzione”, e fu stabilito in seguito a una protesta del Crewe Alexandra – che contro lo Swifts aveva notato che la traversa avversaria era più bassa del solito – che ogni porta doveva avere le stesse misure, ovvero le attuali: 7,32 x 2,44 metri.

L’ultima evoluzione di questo elemento del gioco così importante da aver spesso deciso il destino di partite e coppe avviene nel 1987 quando, per diminuire la possibilità di infortunio in caso di contatto con i legni, pali e traverse passano obbligatoriamente dalla forma quadrata a quella sferica.

FOTO: Soccertackle.com
Goal-Post Victorian Football

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