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Il valore terapeutico della musica: a Villa Bellombra il pianoforte entra nella cura

Da tre mesi, un pianoforte a mezza coda nella hall dell’ospedale Villa Bellombra di Casteldebole è diventato uno strumento di cura.

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Da circa tre mesi, un pianoforte nero a mezza coda è al centro della scena, posizionato nella hall dell’ospedale di Villa Bellombra di Casteldebole.

Il pianoforte, un prezioso alleato

Nella hall dell’ospedale specializzato nella riabilitazione intensiva neurologica e ortopedica, Oscar, un pianista professionista in cura per una paralisi a un lato del corpo, ha avuto l’idea di mettere a disposizione un Yamaha a mezza coda.

«Peccato che qui non ci sia un pianoforte…». Con questa frase è nata l’iniziativa, colmando tale mancanza esposta dal paziente.

Oscar suona con la mano destra le note del pianoforte mentre Elena, un’infermiera della struttura, lo accompagna con la mano sinistra. Ha così ritrovato la propria serenità ed equilibrio emotivo dopo aver faticato ad accettare il ricovero e il percorso di riabilitazione.

Il pianoforte, acquistato in uno storico negozio di strumenti musicali a Bologna, si è rivelato un prezioso sostegno e un importante supporto non solo per i pazienti e per le loro famiglie ma anche per i medici e per il personale. Ha prodotto effetti positivi sulle persone contribuendo a creare un’atmosfera benefica e terapeutica. La dottoressa Chiara Simoni, neuropsicologa, racconta: «Agganciare qui la sua passione gli ha dato quello che gli mancava per ritrovare la tranquillità. Così il piano per lui e per gli altri è un prezioso strumento facilitatore».

Il valore terapeutico della musica

Il tema centrale è il valore che la musica può assumere sul piano terapeutico, ovvero, la capacità di trasmettere un benessere fisico ed emotivo. Questi effetti coinvolgono sia chi suona sia chi ascolta.

La dottoressa Simoni spiega che sia in coloro che ascoltano la musica sia in coloro che suonano si attivano alcune aree del cervello come quelle della memoria ed emotiva. Va dunque ad innescarsi un processo di stimolazione riabilitativa. In coloro che ascoltano la musica ed osservano un musicista in modo passivo si genera una stimolazione nell’area motoria.

«Questo pianoforte è qui per te! Suonalo, vivilo condividilo». Questa è la frase posta sul coperchio della cassa armonica. Un invito alla condivisione, all’abbandonarsi al suono delle note musicali nello spartito, un modo per avvicinarsi agli altri attraverso il suono e l’ascolto. In questo senso tale iniziativa può diventare davvero uno strumento di cura, in quanto la musica ha il potere di «toccare l’anima, punti a volte irraggiungibili» come spiegano gli operatori.

Il caso di Anna e di Lidia

Ciò che è accaduto ad Anna e Lidia, due pazienti della Villa, ha qualcosa di straordinario. Anna, nonostante delle difficoltà cognitive e un disturbo del linguaggio, è riuscita a suonare il pianoforte muovendo le mani sulla tastiera destando lo stupore di tutti i presenti.

La storia di Lidia dimostra l’importanza che lo strumento ha avuto per molti pazienti. Lidia, infatti, è una paziente affetta da una forma di deterioramento cognitivo che è causa di disorientamento e isolamento, ciò la porta a chiudersi in se stessa e talvolta a non riuscire a controllare le proprie reazioni. Una volta seduta al pianoforte, ha cominciato a suonare, mostrando le sue capacità e rivelando a tutti le sue doti da pianista che aveva coltivato fin da quando era ragazza. Lo strumento si è rivelato essere per Lidia un oggetto familiare. L’ha aiutata a riconnettersi con il suo passato e allo stesso tempo a ritrovare se stessa e ad avere così un contatto con la realtà.

Musicisti tra familiari e medici

Anche tra i medici ci sono dei musicisti e i familiari dei pazienti possono suonare. Questo è il caso di una nipotina che, per la nonna, ricoverata nella struttura, suona per farla rilassare e addormentare, in sottofondo il suono dolce dello strumento.

Obiettivi e progetti di Villa Bellombra

Uno degli intenti di Villa Bellombra è quello di realizzare dei progetti terapeutici strutturali tra cui ospitare addirittura pianisti professionisti per concerti dal vivo. L’obiettivo è quello di dare avvio a percorsi di riabilitazione grazie a quello strumento musicale che diventerà il vero protagonista. La musica è al centro non solo dell’ingresso dell’ospedale ma anche della cura vera e propria.

(Fonte: Corriere di Bologna)

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