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Ken Follett torna con “Il Cerchio dei Giorni”: il mistero di Stonehenge al centro della storia
Ken Follett ritorna con Il Cerchio dei Giorni, un romanzo ambientato nella Grande Pianura che ruota attorno all’enigma di Stonehenge. Tra antichi riti, battaglie per la sopravvivenza la narrazione segue Seft, un giovane abile cavatore di selce, e Joia, futura sacerdotessa, che coltivano il sogno di erigere un maestoso cerchio di pietre.
Il Cerchio dei Giorni (Circle of Days), il nuovo romanzo di Ken Follet, uno degli autori più venduti del nostro tempo, sarà disponibile in tutto il mondo a partire dal 23 settembre 2025. L’opera uscirà in formato rilegato, trade paperback, e-book e audiolibro. In Italia, come di consueto, sarà pubblicata da Mondadori.
La lotta per la salvezza nella Grande Pianura
Uno dei protagonisti del libro è Seft, un abile cavatore di selce. Il giovane percorre sotto il sole ardente la vasta distesa della Grande Pianura, accompagnato dal padre e dai due fratelli, per prendere parte ai rituali che segnano l’inizio di un nuovo ciclo annuale.
Con fatica, il ragazzo porta sulle spalle le preziose pietre destinate allo scambio durante un evento di grande rilievo celebrato con canti e danze dalle sacerdotesse, la Cerimonia di Mezza Estate, a cui partecipano tutte le tribù dei dintorni.
Nel cuore di Seft arde la speranza di incrociare lo sguardo di Neen, la ragazza di cui è innamorato. Desideroso di cambiare vita, la famiglia della fanciulla, prospera e radicata nella comunità dei pastori, rappresenta per lui una possibile via di salvezza. E’ un rifugio sicuro lontano dall’ombra del padre violento e dei fratelli implacabili.
Un’altra figura importante all’interno della trama del romanzo è la sorella di Neen. Joia fin da piccola, assistendo alla Cerimonia, nutre il sogno di costruire un monumento straordinario, un enorme cerchio costruito con le pietre più imponenti mai viste sulla Terra. Joia diventerà in seguito sacerdotessa e conterà su Seft come alleato nella realizzazione di questo progetto a prima vista irrealizzabile.
La siccità come crisi climatica
L’immagine di un cerchio di pietre eretto dalle tribù di tutta la Grande Pianura si configura come un’ispirazione profonda nella mente di Seft. Tuttavia si profilano tempi tormentati per tutta la comunità. La siccità sta devastando i raccolti mettendo in crisi contadini e pastori sempre più disperati. Questa situazione critica appare come un chiaro presagio della crisi climatica che ci attende.
Tra storia e mistero
A proposito del nuovo romanzo, l’autore ha espresso: «Stonehenge è uno dei monumenti più iconici e riconoscibili al mondo, ma in realtà se ne sa molto poco. Come è stato costruito? Perché è stato costruito? Chi lo ha costruito? Ho raccontato in precedenza grandi conquiste umane e sono sempre stato attratto dalle storie di persone comuni che fanno cose apparentemente impossibili, e cosa c’è di più straordinario che la costruzione di questo monumento enorme? È un’impresa incredibile ed è uno dei più grandi misteri di tutti i tempi: un binomio fantastico per una storia».
Al centro della storia, dunque, si erge uno dei pilastri-simbolo del Regno Unito dopo il Big Ben, Stonehenge. E’ un luogo avvolto dal mistero e ancora oggi non esiste un consenso definitivo tra gli studiosi riguardo alla sua funzione primitiva, né alle tecniche impiegate per la sua costruzione tanto meno alla posizione originaria dei megaliti, riorganizzati all’inizio del Novecento dopo la loro caduta nel XVIII sec.
Dai Pilastri della Terra a Il Cerchio dei giorni
E’ innegabile che la parte fondamentale del fascino che circonda il monumento è proprio l’enigma, il mistero della sua storia. L’autore nel suo ultimo progetto, quindi, si propone come obiettivo quello di infondere nei Pilastri della Terra, un nuovo strato, l’incertezza storica che, come un magnete, riesce ad attirare la curiosità di chi legge. Infatti, leggendo Il Cerchio dei giorni si ha l’impressione che lo scrittore britannico voglia ripetere, dopo 36 anni, il successo del suo capolavoro più celebre. Come nei Pilastri della Terra, al centro della narrazione è inserita la costruzione di un’imponente opera. Tuttavia, dalla cattedrale immaginaria in una città inventata, l’autore si focalizza adesso sulla descrizione di un luogo reale anche se realizzato in un’epoca molto più oscura e con meno certezze storiche rispetto al XII secolo inglese.
Il fulcro del romanzo
Nella stesura del romanzo, Follet decide comunque di attenersi alle ipotesi più accreditate dagli studiosi. Rende così in modo realistico e credibile la descrizione del trasporto delle pietre, momento cruciale del romanzo. Il fulcro del romanzo infatti, tra i molti avvenimenti, rimane la rappresentazione dettagliata delle tecniche e modalità di estrazione dei megaliti, di come vengono trasportati ed infine innalzati avendo alla fine la convinzione che la proposta fol-lettiana sia quella più convincente e plausibile.
Un’immersione profonda del lettore
I rapporti tra i personaggi, il loro modo di esprimersi e la loro concezione del mondo, invece, tendono ad un’immaginario più “primitivo e generico” tanto che arriviamo a domandarci se davvero nel Wiltshire, quattro millenni e mezzo fa, si comunicasse e pensasse in quel modo. Ma l’intento dell’autore non è concentrarsi su questo ma è, come negli altri suoi romanzi, quello di coinvolgere il lettore attraverso un’immersione profonda. C’è da dire che questo obiettivo viene raggiunto pienamente.
Tuttavia nel corso della lettura, si ha la sensazione di trovarsi, più che nella storia, in una sorta di narrazione fantastica o almeno in una delle tante possibili interpretazioni degli eventi passati. Appare evidente che una delle priorità dell’autore è quella di prestare grande attenzione allo stile e alla struttura del romanzo ma con il fine di mantenerli i più semplici possibile.
Il romanziere gallese infatti è riuscito a creare un trait d’union tra la letteratura popolare, quella di medio livello e la più alta grazie ad uno stile estremamente accessibile che supporta narrazioni di grande respiro attraverso un rigoroso e accurato lavoro di ricerca storica.
Un cerchio di pietre può portare alla salvezza?
Ken Follet ci invita a guardare alla salvezza come a un traguardo possibile solo attraverso l’abbandono degli egoismi e delle divisioni e al ritorno ad una mentalità profondamente cooperativa anche se al momento tale obiettivo sembra utopico. Probabilmente, allora, secondo il nostro autore la situazione dell’umanità potrebbe essere peggiore persino di quella dei popoli neolitici delle isole britanniche.
(Fonte: Corriere della Sera, Vanni Santoni)
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