Motor Valley
Vosse (WRT) sul rinnovo di Valentino Rossi: «Se dipende me, il nostro percorso non è finito»
Il team principal di WRT ha incontrato la stampa italiana a Monza: si è parlato di risultati, futuro, BoP e del rapporto con il Dottore

Durante il fine settimana del GT World Challenge Europe a Monza, Vincent Vosse ha incontrato alcuni media italiani — tra cui 1000cuorimotori.it — per fare il punto sulla stagione in corso e discutere dei prossimi obiettivi del team WRT, con uno sguardo anche alla situazione contrattuale di Valentino Rossi, il cui accordo con la squadra scade a fine 2025.
«Un grande inizio, ma ogni vittoria è stata una lotta»
Il 2025 è iniziato alla grande per WRT: la squadra belga ha centrato la doppietta alla 12 Ore di Bathurst (IGTC) e ha ottenuto due successi consecutivi nel GTWCE, a Zandvoort e al Paul Ricard. «È stato un ottimo inizio di stagione, non potevamo chiedere di meglio», ha dichiarato Vosse. «Ma ogni vittoria è arrivata con fatica. Non siamo mai partiti nelle prime due file: abbiamo sempre dovuto rimontare. Questo rende questi risultati ancora più belli».
A Zandvoort, ad esempio, la rimonta è stata netta: «Siamo entrati ai box settimi e ne siamo usciti primi. Un lavoro di squadra eccezionale». Lo stesso spirito è stato determinante anche a Bathurst: «Le Ferrari erano più veloci, ma abbiamo vinto con la strategia giusta, nessun errore e una buona macchina. È una stagione tosta, ma fin qui tutto bene».

Weerts-Van der Linde (© #32 BMW WRT) dopo la vittoria di Zandvoort (© WRT)
Spa, Le Mans… ma niente Nürburgring
Un trittico davvero faticoso aspetta molti team, che saranno chiamati ad affrontare tre 24 ore di fila tra Le Mans, Nürburgring e Spa. WRT, però, ha fatto le sue scelte: «Saremo a Le Mans con quattro auto, e due settimane dopo a Spa con cinque. Il Nürburgring è troppo per noi». E riguardo le gare di Indianapolis e Suzuka dell’IGTC: «Si vedrà dopo Spa, è una decisione di BMW».
BoP sotto accusa, ma Vosse lo difende: «È il nostro cost cap»
Tema caldo in ogni paddock GT, il Balance of Performance divide sempre. Vosse ne è consapevole, ma ne sottolinea l’importanza: «Il BoP è spesso vittima di logiche politiche, ma anche prima che esistesse, la politica nel motorsport c’era già. E ci sarà sempre. Se ne lamentano tutti, me compreso, ma senza il BoP oggi non ci sarebbero griglie così piene. Nonostante pandemie, crisi e guerre, i paddock sono pieni di auto».
Il paragone con la Formula 1 è immediato: «In F1 non c’è il BoP, ma c’è il cost cap. È la stessa cosa con un altro nome. E sta funzionando. I grandi team saranno sempre davanti, perché sanno come muoversi. Ma grazie al BoP, in GT ho potuto costruire un team da 150 persone. È un modo economico di garantire competitività».
Rossi e WRT: Vosse vuole continuare il percorso
Valentino Rossi è stato fortemente voluto da Vosse nel mondo GT, e ora il contratto tra le parti è in scadenza. Tuttavia, entrambi sembrano intenzionati a proseguire. «Vale è l’unica superstar vera tra GT e WEC. Non ci sono altri nomi così forti. Abbiamo già ottenuto tanto insieme, ma possiamo fare ancora meglio. Se dipendesse da me, la nostra storia è appena iniziata».
Rossi, in passato, ha ammesso di preferire il GTWCE, ma WRT lo vuole soprattutto nel WEC. Vosse ne dà una lettura caratteriale: «Vale è nato competitivo e morirà competitivo. È come me: non mi importa dove corro, voglio vincere. È normale che a volte dica di preferire il GTWCE. Ma poi mi dice anche che preferisce il WEC: al Fuji, quando siamo arrivati terzi, era più felice di quando vinceva i mondiali».
Il team principal belga ha poi lodato la mentalità del #46: «Non vuole vincere se non è parte attiva del risultato. È uno che lavora, che si allena, che vuole meritarsi la vittoria. A 42 anni ha iniziato da zero, mentre i coetanei corrono per hobby. Se lo confronti con uno come Lotterer in una GT, Vale è davanti. È qualcosa di speciale».

Valentino Rossi e il team WRT dopo l’Hyperpole conquistata a Imola nel WEC (© WRT)
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