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È battaglia alla Segafredo Arena, ma la Virtus liquida la pratica Kuban con la personalità che serve in Europa: 85 – 79

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foto Bianca Costantini per 1000 Cuori Rossoblu


VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA –  LOKOMOTIV KUBAN KRASNODAR  85 – 79 (14-14; 36-40; 68-63)

Virtus Segafredo: Tessitori 7, Deri n.e., Abass 2, Alibegovic 3, Markovic 6, Ricci 8, Adams 17, Hunter 2, Weems 13, Teodosic 18, Nikolic n.e., Gamble 9. All. Djordjevic

Lokomotiv: Cummings 18, Motovlov n.e., Kalnietis 9, Ilnitskiy 3, Williams 9, Kalinov, Kuzminskas 20, Lynch 2, Martiuk 3, Crawford 15, Sychkov n.e., Emchenko. All. Pashutin

Arbitri: Boltauzer, Laurinavicius, Racys

Tiri liberi: BO 9/14; KU 25/31

Rimbalzi: BO 40; KU 44

Falli: BO 25; KU 17

Tiri da 2:  BO 17/48; KU 15/40

Tiri da tre:  BO 14/33; KU 8/21

 

Arrivano alla Segafredo Arena i russi del Lokomotiv Kuban, e l’Europa vera torna sotto le Due Torri. Sarà una gara tosta, ha detto Djordjevic, perché è una squadra che ha tutto, tecnica, fisico, esperienza. Ma se si vuole salire di qualità il livello è questo, con campioni come Will Cummings, Kalnietis, Kuzminskas, che fra l’altro in Italia conosciamo bene. Bisognerà non farsi schiacciare da un gioco che punta molto sull’inviolabilità della difesa, supportata da soluzioni offensive sia dall’arco che dentro l’area. Un po’ di tutto, insomma. La Virtus è priva di Pajola e questo potrebbe rivelarsi un problemino, anche se fa specie dirlo del “cinno” di casa improvvisamente divenuto quasi indispensabile. Ci saranno così più minuti per Adams?

Partono in quintetto Markovic, Abass, Weems, Ricci e Tessitori per la Virtus, Cummings, Crawford, Martiuk, Kuzminskas, Williams per Kuban. Avvio teso, come si conviene ad una partita come questa. Si procede pressoché punto a punto per tutto il primo periodo, con Tessitori iniziale protagonista tra i bianconeri ma fermato dal secondo fallo a chiusura del quinto minuto, poco prima che all’avversario diretto Williams venga sanzionato addirittura il terzo. Girano gli uomini, ma nessuna delle due formazioni sembra trovare il grimaldello giusto per scardinare difese che paiono granitiche. Il difetto maggiore dei bolognesi è la scarsa precisione dai tre punti, quello degli arbitri il fallo non fischiato ai russi su Alibegovic in contropiede che fa infuriare Djordjevic, punito ovviamente col tecnico. Termina 14 pari, con tutti col fiato corto.

Il secondo quarto comincia con una ripetuta serie di rimbalzi in attacco dei bianconeri generati da pressoché altrettanti tiri sbagliati soprattutto da sotto. Kuban tenta così la fuga, trovando un +4, ma Santeodosic li stoppa da tre e dalla lunetta. È questione di poco, tuttavia, perché Cummings guida una carica trovando collaborazione in Kuzminskas, Crawford e Kalnietis, in particolare. Così a 5’19 dall’intervallo è time out Bologna sul 22-31. Il rientro di Tessitori giova alla Virtus che si riavvicina, ma arriva anche il suo terzo fallo, imitato da Williams che commette il suo quarto. Due triple consecutive consentono a Kuban di ripartire col punteggio, Bologna – o meglio, Markovic – non è altrettanto precisa, finché non tocca ad Adams dire la sua: quattro suoi punti consecutivi permettono alla Segafredo di scendere nello spogliatoio solo sul -4, 36-40.

Giampaolo Ricci mette finalmente la tripla ad avvio di ripresa, e così è come cominciare da capo. Weems trova perfino un vantaggio (41-40, il primo della gara per i bianconeri) che pochi minuti prima pareva un miraggio. Bella partita, non c’è che dire, nonostante i non pochissimi errori da una parte e dall’altra. Sotto le plance gli arbitri non fischiano quasi nulla per cui il gioco si mantiene estremamente maschio, mentre le medie al tiro migliorano di minuto in minuto. La rubata con schiacciata in contropiede di Weems per il 57-51 consiglia una sospensione a Pashutin che non sortisce gli effetti sperati, perché la Virtus arriva anche a +10. Non è peraltro finita: come formichine i russi rosicchiano punti, come cicale i bolognesi li disperdono. All’ultima sosta è 68-63.

Nell’ultimo quarto la partita cambia per almeno sette minuti e mezzo: la Virtus diventa padrona del campo, attacca con scioltezza e chiude ogni varco, con Adams sugli scudi, fin quando il solito Kuzminskas non riporta i suoi a -5. Il finale ritrova suspence; a 1’16” sul time out è 82-77 con palla Segafredo. Kuban fallisce, Weems mette la tripla a 2” dalla sirena. Kalnietis ha il tempo per fare l’assist a Kuzminskas del -6. Ricci invece mette l’ultima tripla a sirena suonata. Finisce 85-79 una partita che ha confermato quanto la Virtus Segafredo potrebbe ambire ad un ruolo da protagonista in questa Eurocup, limando alcuni difetti che per ora sembrano più dovuti alla condizione che strutturali.  Adams, chiamato alle armi, ha risposto presente sconfessando i detrattori che a Bologna cominciavano a crescere sotto i portici, mentre Kuban si è confermato avversario più che temibile sconfitto grazie ad un grande terzo periodo in cui Bologna ha segnato 32 punti contro i 23 subiti.  

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