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Storie Olimpiche – Sapporo 1972, il trionfo di Gustav Thoeni

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fonte immagine: OA Sport


Quattro anni dopo l’Olimpiadi di Grenoble, i Giochi Olimpici invernali conquistarono un nuovo continente. Infatti, se finora la manifestazione invernale dei giochi a cinque cerchi si era svolta tra Europa e Nord America, per l’edizione del 1972 ad ospitare le Olimpiadi fu designata Sapporo, in Giappone. La città capoluogo dell’isola montuosa di Hokkaido fu dunque la prima città fuori dall’Europa e il Nord America ad ospitare i giochi invernali.

Sapporo rappresentò un nuovo grande traguardo per il movimento olimpico degli sport olimpici invernali in Italia. Dopo la grande edizione di Grenoble con i trionfi di Nones e Eugenio Monti, il 1972 rappresentò l’affermazione definitiva del grande mito dello sci alpino italiano: Gustav Thoeni.

Lo sciatore altoatesino si presentò a Sapporo con i favori del pronostico, essendo detentore della coppa del mondo generale, nonché il dominatore delle discipline tecniche dello sci alpino.
Il trionfo di Thoeni arrivò subito nello slalom gigante. Il primo segnale della vittoria di Thoeni arrivò proprio qualche giorno prima dell’inizio della manifestazione. Infatti, l’austriaco Schranz, campione del mondo nel 1970 e tra i grandi favoriti della specialità, fu escluso dal CIO a causa della violazione della regola sul dilettantismo (allora ancora obbligatorio per partecipare alle Olimpiadi), spianando la strada all’italiano. Tuttavia, per Thoeni il trionfo non fu per nulla scontato. Il campione di Trafoi infatti concluse la prima manche solo al terzo posto. Una serie di rimonte, compresa quella di Thoeni, e cadute clamorose, come quella del leader della prima manche il norvegese Haker, portò Thoeni a trionfare conquistando la sua unica medaglia d’oro olimpica.

Pur essendo il grande favorito anche nello slalom speciale, Thoeni dovette arrendersi al solo secondo posto e dunque alla medaglia d’argento. Fu infatti sorpreso dalla grandissima prestazione dello spagnolo Francisco Fernandez Ochoa. L’iberico, mai sul podio in Coppa del Mondo, sfoderò due manche di livello straordinario, accumulando addirittura oltre un secondo di vantaggio sullo sciatore italiano già al termine della prima metà di gara. La rimonta questa volta non riuscì al campionissimo dello sci azzurro che si dovette accontentare dell’argento, medaglia che bissò anche nel 1976 ad Innsbruck.
Fu però un trionfo di famiglia quello slalom dell’Olimpiade di Sapporo. Infatti, alle spalle di Gustav, sul gradino più basso del podio ci finì anche Roland Thoeni, specialista dello slalom speciale.

Per l’Italia si trattò di un’edizione di conferma. Se è vero che le medaglie d’oro furono solo due anziché le quattro clamorose di Grenoble, la spedizione azzurra aumento il numero complessivo delle medaglie, vincendone 5 totali. Oltre alle medaglie dei Thoeni, tre in totale, arrivarono pure l’oro del doppio maschile di slittino Hidgartner-Plaikner e l’argento del bob a 4 dell’equipaggio di Nevio de Zordo (con lui Adriano Frassinelli, Corrado Dal Fabbro e Gianni Bonichon).

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