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Statistiche e curiosità – La 6 ore di Monza

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Credits: monzanet.it

Dopo poco meno di un mese dalla storica vittoria Ferrari della centesima edizione della 24 ore di Le Mans, i fari dell’automobilismo sportivo tornano prepotentemente a puntare sul campionato mondiale Endurance arrivato alla sua quinta e terzultima tappa di questo 2023.

Edizione numero 42 della 6 ore di Monza

Il circuito di Monza, indipendentemente dalla competizione che vi si svolge, è da sempre un punto di riferimento nel mondo delle corse automobilistiche. La 6 ore di Monza non è ovviamente solo una sfida di velocità, ma anche una prova di resistenza in cui la componente strategica assume un significato ancor più complesso e determinante, in cui conta ogni decisione e minuto di gara.

La tappa italiana di Endurance si disputa nel contesto del parco brianzolo già dal 1963. All’epoca la gara, disputata in ambito del Campionato Internazionale di Gran Turismo, durava 3 ore su di un circuito della lunghezza di 10 kilometri. Nel 1965 si passò momentaneamente all’attuale formula dei 1000 km di percorrenza totale mantenendo però la configurazione del circuito preesistente. E già qui si possono testimoniare le prime vittorie Ferrari grazie all’iconica 275 P2.

L’attesa per vedere poi un pilota italiano raggiungere per primo la bandiera a scacchi non durò molto. Nel 1967 il pilota di Formula 1 Lorenzo Bandini, che poco più tardi quello stesso anno perse la vita in un incidente davanti gli occhi dell’amico e futuro re di Spagna Juan Carlos I, su Ferrari P4, trionfò davanti al pubblico brianzolo accompagnato da Chris Amon. Da quel giorno ci volle quasi un decennio per rivedere il gradino più alto del podio occupato da un tricolore, e questa volta toccò ad un altro pilota di Formula 1 questo onore: Arturo Merzario. Art, che solo due anni più tardi avrebbe salvato l’acerrimo rivale Niki Lauda dalle fiamme che avvolgevano la proprio auto, riuscì a vincere sia nel 1974 con la Scuderia italiana AutoDelta che nel 1975 con quella tedesca Willi Kauhsen, entrambe motorizzate Alfa Romeo 33TT12. Merzario grazie a questa doppietta è uno dei due italiani a detenere il record tricolore di vittorie di questa gara, in assoluto secondi dietro al belga Ickx a quota 3 vittorie.

Nel 1977 toccò a Vittorio Brambilla, sempre dalla Formula 1, entrare anch’egli nell’albo dei vincitori della competizione diventando di fatto il primo pilota locale, essendo nato proprio a Monza a vincere questa gara vincere questa, per di più in solitaria essendo stata dimezzata di durata per quella edizione. Nel 1979 la gara tornò a svolgersi per una lunghezza totale di 1000 km e ancora una volta a primeggiare toccò ad un equipaggio italiano. Renzo Zorzi e Marco Capoferri vinsero la 6 ore a bordo di una Lola motorizzata Ford: unica vittoria per il marchio d’oltre manica nella 6 ore di Monza. Giorgio Francia nel 1982 e Mauro Baldi nel 1990 fecero da anello di congiunzione con le ultime vittorie tricolore attestate a cavallo del nuovo millennio di Vincenzo Sospiri (1999), Mauro Baldi (2° titolo, 2000) e Giovanni Lavaggi (2001). La vittoria di Lavaggi corrispose anche all’ultima di Ferrari in questa gara.

Le vittorie italiane si fermano qui in concomitanza del passaggio della gara alla Le Mans Series dal 2004 al 2009. Dal 2021 la gara entra a far parte del campionato del mondo endurance WEC istituito nel 2012 in virtù del ridimensionamento della competizione dovuto al tentativo di razionalizzazione dei costi dell’epoca post covid: dopo 12 anni di assenza la 6 ore di Monza torna ad essere vissuta al massimo della sue possibilità e della copertura mediatica disponibile. Inoltre, come abbiamo visto un mese fa, il ritorno della Ferrari nella categoria prototipi potrebbe riportare un successo davanti al pubblico di casa che per l’Italia come detto manca da oltre 20 anni, tanto per i piloti quanto per Costruttori e Team.

Record di vittorie:

Team – Ferrar,i 9

Costruttore – Ferrari, 18

Pilota – Jacky Ickx, 3

 

 

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