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Belinelli: “A Sacramento per vincere. Sanguettoli fondamentale per me” – 22 set

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Intervenuto alla libreria Feltrinelli in occasione della presentazione del suo libro, scritto con Alessandro Mamoli, Marco Belinelli si è fermato a parlare anche con i giornalisti lì presenti. Queste le sue dichiarazioni: “La fiducia è importante e come leggerete nel libro, in cui racconto tutto quello che è successo negli anni passati, è stata alla base della mia carriera e mi ha permesso di arrivare dove sono. L’Europeo? Ci credevo molto e ci è rimasto l’amaro in bocca per come è andata. Siamo partiti male con la Turchia, ma poi c’è stata una scossa che ha cambiato il nostro torneo. Potevamo fare meglio e dentro di me sono ancora arrabbiato, io come i miei compagni. Sono tornato qui dopo l’Europeo e ora ho una settimana di riposo. L’obiettivo per la mentalità che ho era dare il massimo per provare a vincere l’Europeo, non ci siamo riusciti, ma almeno ci siamo qualificati per il Preolimpico. Non sarà facile andare a Rio, ma qualcosa di positivo c’è stato in questo Europeo, a partire dal gruppo fino ad arrivare a quello che abbiamo trasmesso alla gente. Il ritorno del derby di Basket City? Manca tantissimo al basket  italiano e spero torni il più presto possibile ”.

Queste le parole rilasciate alla stampa prima dell’inizio di una presentazione che, oltre ad Alessandro Mamoli, coautore del libro, ha visto anche la presenza di Marco Sanguettoli, l’allenatore che ha visto crescere Marco, nonché uno dei più preziosi nella sua crescita cestistica.

SANGUETTOLI Queste le parole di Sanguettoli, che ha parlato così di marco: “Parlo sempre volentieri di lui, anche perché a Marco sono legato da un punto di vista affettivo. Il suo carettere è un modo di essere uomo, oltre che atleta e credo che lo sport da un certo punto di vista sia lo specchio della vita. In Marco due sono gli aspetti fondamentali: il primo riguarda il modo in cui ha interpretato questo sport. È arrivato dove è oggi superando momenti negativi e difficoltà. Il secondo, invece, riguarda il modo in cui si pone verso gli altri: non vi rifiuterà mai una foto, un selfie o un autografo”. Belinelli nel corso della presentazione lo ha anche ringraziato per via di un canestro realizzato quando vestiva ancora la maglia Chicago, in una gara 7 dei Playoff. Quel canestro realizzato di mano sinistra è stato l’emblema perfetto degli insegnamentio di Sanguettoli che lo faceva lavorare molto, proprio sulla mano debole. Poi sul Belinelli giocatore: “Lo considerano tutti il tiratore dei tiri ignoranti, ma non sempre emerge quanto Marco sia duttile e possa ricoprire molti ruoli. Per capirlo basti guardare gli Europei in cui ha giocato anche da playmaker quando serviva”.

MAMOLI – Parola poi al coautore Alessandro Mamoli, giornalista che ha vissuto gli Europei in prima persona e che, tra le altre cose, era anche presente oltreoceano per la prima gara di Marco in Nba. E allora ecco spiegata la scelta di rivolgersi a lui per scrivere il libro. Mamoli, oltre a spiegare i motivi per i quali Belinelli lo ha coinvolto in questo progetto, ha anche rivelato come è nato il nome del libro “Poker Face”. Il titolo è nato per caso, ma poi ha acquisito un significato ben preciso, anzi due: “Il primo riguarda il modo di giocare di Marco che, qualsiasi cosa accada in campo non cambia mai espressione, proprio come un giocatore di Poker. Il secondo, deriva dal fatto che come un giocatore di Poker scommette sul tavolo verde, così Marco ha scommesso su se stesso continuamente in  carriera”. Poi un aneddoto: “Incontrai Marco nella sala pesi dell’albergo dopo la gara con l’Islanda e mi disse: ‘Dobbiamo avere il piacere di giocare contro la Spagna, giochiamo contro la squadra che ha dominato negli ultimi anni’. Marco è sempre stato così, come ammesso da lui stesso, gioca a pallacanestro per divertirsi e vive lo sport in questa maniera. È sempre stato, ed è tutt’ora uno che vuole vincere e che a perdere non ci sta, neanche se si tratta di un 1vs1 a fine allenamento”.

BELINELLI – Chiusa finale di Belinelli, che oltre a confermare qianto detto ai giornalisti sulla delusione conseguente all’Europeo, ha parlato della prossima esperienza che lo attende in maglia Sacramento: “Vado lì per vincere, la mia mentalità mi porta a pensare che si possa vincere anche lì. Non ho mai mollato in carriera, sarà dura, ma cercherò di vincere anche quest’anno”.

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