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Dell’Aquila e il Leone S3 #6 – Finché vola(m)

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Alla terza stagione ci si può concedere il primo titolo auto citazionista. I più attenti lettori, infatti, potrebbero ricordare l’episodio #6 di due anni fa chiamato “Finché Durham” che parlava dell’impatto sulla Effe del playmaker americano arrivato per rimpiazzare un Fantinelli bloccato da un serissimo infortunio. Un altro mondo e un’altra Fortitudo, ad eccezione del Fante diventando nel frattempo veterano inamovibile.

L’unico paragone vagamente riproponibile riguarda un sospetto, quasi una certezza che si rafforza settimana dopo settimana sebbene i risultati dicano il contrario. Fino a quando questa squadra reggerà questo ritmo? Anzi, per essere ancor più precisi: fino a quando questo quintetto riuscirà a mantenere questo smalto cestistico due spanne superiore al resto delle avversarie? Perché per ora l’aquila vola altissimo ma ci riuscirà anche tra qualche mese? 

La parabola Durham, qui utilizzata come mero esempio, racconta di un giocatore in grado di prendere per mano una squadra a serio rischio retrocessione e allontanarla momentaneamente da questi pensieri. Solo per qualche settimana, però; la sensazione che quel volo potesse esaurirsi senza lieto fine, che la cura Durham potesse non durare, fino a concretizzarsi dopo poche settimane.  

Sensazione che, all’apparenza inspiegabilmente, sembra riproporsi proprio per quella diffidenza verso le prestazioni delle ultime stagioni biancoblu. Questa volta sarà diverso? Davvero? Partita dopo partita l’inerzia suggerisce un sì, ma per quanto? Domande che difficilmente si esauriranno presto se non a missione (qualunque essa sia) terminata. 

La Fortitudo continua a stupire sotto ogni aspetto, corona un ottobre senza sbavature e si propone come squadra da battere del girone Rosso. Convincono gli americani, convince l’expertise di Aradori e Bolpin, convince la leadership di Fantinelli, convince soprattutto l’impronta difensiva di coach Caja; caratteristiche vincenti sottolineate in maniera più che esaustiva dal campo e, a cascata, dai media. 

Cos’altro viene evidenziato nello stesso modo, dopo ogni gara? Esatto, lo avete pensato tutti, e quindi non occorre riscriverlo. Anche un qualsiasi appassionato dall’occhio non allenatissimo è in grado di notare le differenze statistiche tra i biancoblu appena citati e tutti gli altri, costellati da pochissime eccezioni comunque non inquadrate a fondo. 

E’ lecito chiedersi se per rendere la Effe vera e propria corazzata serva agire fuori da campo per prevenire i possibili problemini che potrebbero manifestarsi più avanti. Per “agire fuori dal campo” s’intende buttare un’occhio al mercato e capire, ancor prima del classico mercato pre-playoff, se qualcuno possa perorare la causa fortitudina. 

Novembre sarà decisivo proprio per questo motivo, ancor prima dei discorsi di risultati e classifica, che comunque non potranno rivoluzionarsi più di tanto nel breve anche se intenso periodo. 

E allora uno sguardo al più prossimo futuro biancoblu va dato per poter capire da che gare passano questi turning point. Due confronti casalinghi pieni di incognite prima del trittico del nord-est. Si parte contro Piacenza; formazione che sa il fatto suo, conosce bene la categoria e sta giocando nella maniera più intelligente possibile rispetto a qualità e potenzialità del proprio roster. Poi al Paladozza arriva la Sella Cento, non più quella temibile della scorsa stagione anche se la vittoria ottenuta al PalaFlaminio di Rimini potrebbe essere stata la prestazione necessaria per definire l’identità biancorossa e non inciampare più su parquet meno accidentati del previsto. Successivamente, ci si sposta, proprio come nel 2022-23 in terra friulana per incontrare prima Udine poi Cividale in tre giorni, test ancora lontani per addentrarsi in ragionamenti definiti così come la sfida contro Verona a chiudere il girone d’andata. 

Finirà anche il mese di novembre da imbattuta? Anche se non lo dice nessuno, potrebbe pure succedere ma certamente il focus degli interessati, come scritto prima, sarà sulla gestione dell’organico della squadra e le risposte che da questo organico arriveranno a Caja, alla società e alla piazza, sapendo, però, che per ora il Leone ruggisce e l’Aquila vola(m).

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