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Fortitudo, e 8! Cento battuta 84-72

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Foto di Valentino Orsini/Fortitudo Pallacanestro

FLATS SERVICE FORTITUDO BOLOGNA –  BENEDETTO XIV SELLA CENTO 84-72 (24-17; 23-23; 23-11; 14-21)

 

Statistiche:

Fortitudo: Giordano ne, Bonfiglioli ne, Sergio 3, Conti 4, Bolpin, Panni 3, Kuznetsov ne, Fantinelli 16, Freeman 19, Ogden 20, Morgillo 2, Taflaj 6. All.Caja

Cento: Mussini 10, Bruttini 3, Sabin 14, Kuuba 1, Palumbo 7, Bucciol ne, Toscano 2, Magni ne, Archie 17, Moreno 10, Ladurner 8. All.Mecacci

 

Tiri liberi BO 13/17 CE 14/19

Tiri da 2 BO 25/44 CE 20/38

Tiri da 3 BO 7/21 CE 5/20

Rimbalzi BO 38 CE 28

Falli BO 22 CE 21

 

Arbitri: Attard, Costa, Di Martino

Quintetti iniziali:

Fortitudo: Fantinelli, Bolpin, Conti, Freeman, Ogden.

Cento: Sabin, Palumbo, Toscano, Bruttini, Archie.

 

Il volo della Fortitudo è ancora alto. Contro Cento i biancoblu fanno otto su otto e sfornano una prestazione solidissima in difesa e brillante in attacco, mettendo fine alle ostilità già nel terzo quarto quando il parziale in avvio di ripresa non lascia scampo agli ospiti. Senza Aradori fermo ai box, Fantinelli e Bolpin si rendono protagonisti offensivi mentre la coppia Ogden-Freeman è sempre più padrona delle due metà campo mettendo in ombra le buone prove di Sabin e Archie. Ci si domanda quale sia il limite di questa Fortitudo, sono molti chiari, invece, quelli della Benedetto XIV. 

Il gemellaggio tra tifoserie fa da cornice ad una sfida da tutto esaurito che comincia nel ricordo di Charles Jordan, indimenticato campione biancoblu degli anni ’80. Pronti via ed è subito Sabin contro Ogden, unici autori del 5-5 dopo 1’30”. Si accende velocemente anche Fantinelli mentre Cento conta sulla duttilità di Archie per restare attaccata ai padroni di casa, decisamente vispi su entrambe le metà campo. Non appena, infatti, la Benedetto abbassa la guardia, arriva il primo parziale biancoblu, valido per il 19-11, che forza il time out di Mecacci dopo 6′ di gioco. Non serve però a mettere un freno all’inerzia della Fortitudo brillante anche nei subentrati, soprattutto a protezione del proprio canestro. Biancorossi in grado di rosicchiare solo qualcosa a cronometro fermo: 24-17 dopo 10′. 

E’ ancora Archie a doversi mettere in proprio e tentare di non far scappare Fantinelli &co., saldamente in controllo (34-26) a meno di 6′ dall’intervallo. Primi minuti sul parquet e anche primi punti stagionali per Taflaj. Il suo impatto è coraggioso e propositivo, proprio come quello di Sergio, prezioso dal perimetro per aumentare il gap (39-28) quando il cronometro corre verso la metà di gara. Mecacci sceglie di abbassare il quintetto per far commettere il terzo fallo a Morgillo e limitare le rotazioni della Flats Service: missione compiuta in un paio di possessi ed impreziosita dai canestri di Sabin che riportano Cento sotto la doppia cifra di svantaggio (43-35) a 2′ dalla pausa. C’è ancora tempo per la tripla di Panni, la risposta del solito Sabin e qualche giro in lunetta: 47-40 al minuto 20. 

Più confusione che equilibrio in avvio di terzo quarto. Freeman si conferma dominante sotto le plance, propiziando il massimo vantaggio casalingo, +13 (53-42) dopo 4′ nella ripresa, migliorato dalla tripla di Fantinelli che taglia le gambe a Cento. Ospiti fermi e colpevoli di farsi scivolare la sfida dalle mani possesso dopo possesso mentre l’aquila vola a +18 (60-42) a 3′ dalla fine del periodo. La musica non cambia nemmeno dopo l’ultimo disperato time out chiamato dalla Sella, alla Effe gira tutto bene tanto da passare inosservato il canestro di Palumbo che sblocca gli ospiti dopo quasi 7′ di digiuno. 70-51 a 10′ dal termine.

Confronto di fatto finito sebbene l’ultimo quarto non sia di puro garbage time. Cento continua a proporre il proprio gioco così come la Fortitudo, brava a non abbassare la guardia. Iniezione di fiducia per Taflaj da un lato ed il neo arrivato in casa Benedetto XIV Ladurner, bravo ad accorciare le distanze e ad evitare una forbice eccessivamente punitiva: 80-64 a 5′ dalla fine. “Fortitudo lotta con il cuore” canta la Fossa ed è esattamente quello che fanno i giocatori sul parquet, ancora grintosi su ogni pallone pur ampiamente in vantaggio, un leit motiv valido oggi così come da un mese a questa parte e mancante tra le caratteristiche della Sella. Finale dal Paladozza: 84-69. 

 

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