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Calcio

Bar Sport: il punto sul campionato -14 Mag-

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Il punto sul campionato.

C’è ben poco da dire sulla penultima giornata di un torneo, la Serie A, mai come quest’anno scontata nei vincitori finali e anche nelle retrocessioni. Il Pescara va in B seguito da Siena e Palermo, e si può dire che alla fine sia stato giusto così: i toscani, partiti con una pesante penalizzazione, non sono riusciti a compiere il miracolo, complice la crisi del partner principale (MontePaschi) che ha portato ad un mercato di Gennaio dove la squadra è parsa addirittura indebolita. Via Calaiò, anima e bomber della squadra, è arrivato il sorprendente Emeghara, giocatore interessante ma che è andato a vampate e che di certo da solo non poteva portare chissà quanti punti. Iachini ha fatto quel che ha potuto (come del resto aveva fatto prima di lui Cosmi, inspiegabilmente allontanato, almeno dal mio punto di vista) ma non c’è stato niente da fare. Cade anche il Palermo, come detto, ed è un peccato vedere quante persone hanno goduto di questa cosa e del fallimento di Zamparini. Il presidente ha sicuramente le sue enormi responsabilità in questa caduta, ma è pur sempre lo stesso uomo che ha portato i rosanero in A e anche a vivere delle annate ricche di soddisfazioni: certo, evitasse di cambiare allenatore ad ogni soffio di vento sarebbe meglio, ma in fondo si sa, lui è fatto così. C’è da dire che la squadra quest’anno era veramente debole, leggera in attacco (Dybala non è esploso, Hernandez è sempre stato infortunato, Miccoli ha l’età che ha) e fragilissima in difesa (Munoz? Von Bergen? ARONICA?) e anche in questo caso il mercato di Gennaio è stata un enorme occasione buttata: sono arrivati Nelson, Anselmo, Formica, Sperdutti e Boselli. Chi??? – direte voi.
Appunto.
Salvo il Genoa, salvo il Torino. Queste due ex-grandi nobili del calcio italiano perlomeno riescono a salvare la categoria, anche se non si capisce quanto per merito proprio e quanto per demerito della concorrenza. Il Genoa deve ringraziare San Borriello, tornato nel suo regno per rigenerarsi dopo annate tutto sommato negative e capace di arrivare là dove Immobile non è riuscito – e personalmente ritengo la stagione del bomber di scuola-Juve una delusione sostanziale, ricordiamoci che era capocannoniere della B in carica, un altro merito che va ascritto a Zeman.
Il Torino, secondo me, per la squadra che aveva ha sofferto fin troppo, anche se a occhio tutti hanno detto che Ventura ha fatto un buon lavoro. Forse il problema è stato che una squadra così, che gioca col 4-2-4 e a 100 all’ora, deve ammazzare le partite prima. Ed è mancato un terminale adeguato, vuoi perché Bianchi è un mistero (gioca? Non gioca? Perché non gioca?) e al suo fianco c’erano Barreto (gran movimento, ok, ma i gol?) e un altra pletora di mestieranti e poco piu’. E’ esploso il talento di Cerci, ma ne sono emersi anche i limiti caratteriali purtroppo, tanto che il suo effettivo apporto alla squadra, PER ME, non è stato poi così grande.
Nell’ultima giornata spicca il colpo d’orgoglio di un Bologna che era stato davvero spento nelle ultime giornate e che invece trova la vittoria grazie a due uomini davvero sottovalutati: personalmente ritengo Taider un gran bel prospetto di centrocampista, capace di tagliare e cucire, di cantare e portare la croce, molto versatile e sicuramente un futuro buonissimo giocatore. Su Moscardelli invece gira sul web molta ironia (ed io sono tra quelli che la promuove) ma è fuori discussione che sia un centravanti di stazza ma anche abile tecnicamente e con un buon fiuto del gol: certo, quando è in giornata, ma del resto il Bologna è la squadra che è e dopo Gilardino (che mi auguro rimanga sotto le Due Torri) non è che ci sia molto da scialare, visto che Gabbiadini si è confermato interessante ma ancora molto acerbo. Diamanti pure gioca quando gli va, ma quando gli va si capisce che è giocatore di altro livello, livello che probabilmente raggiungerà questa estate alla soglia dei trent’anni. Si potrebbe dire che ha dato molto meno di quello che il suo (immenso) talento poteva dare, in carriera, ma va pure detto che non è facile ad un certo punto sterzare e imporsi quando il treno sembrava ormai passato. Ecco, reputo questo Diamanti un giocatore forte tecnicamente (come lo è sempre stato del resto) ma anche mentalmente, e a 30 anni può ancora togliersi diverse soddisfazioni. Purtroppo, pare, lontano da Bologna. Nei panni di un tifoso rossoblu’ sarei comunque soddisfatto di questa stagione, dove si è ottenuta una salvezza tranquilla giocando a volte anche un ottimo calcio: merito di Pioli, tecnico preparato e capace di plasmare le sue idee tattiche sugli uomini che ha a disposizione. Un pregio non da poco.
Venendo alla parte alta della classifica, con Juve e Napoli in Champions già da settimane, rimane aperto il discorso tra Milan e Fiorentina, con i rossoneri però che hanno un consistente vantaggio. La crescita della Fiorentina è significativa ed è capibile vedendo appunto gli ultimi due successi, due 1 – 0 contro Palermo e Siena venuti dopo 90° davvero bruttini in entrambe le occasioni. Una grande squadra la si vede quando vince pur giocando male, ed anche se è presto per definire la Viola “una grande” rimane questa una stagione da incorniciare per Montella, Prade’ e tutta la rosa che (ricordiamolo) era per il 70% completamente nuova. Quasi sicuramente partirà Jovetic, ma Giuseppe Rossi pare un nome adeguato per sostituirlo. Il Milan però è altra cosa, e lo si è visto perfino contro la Roma dove ha saputo prendere un punto quando magari, dopo l’espulsione di Muntari, poteva pure sembrare difficile. Gli attestati di stima di colleghi, giocatori e critica verso Allegri si sprecano, e giustamente, rimane da vedere se la dirigenza saprà capire l’ovvio non allontanandolo. Anche se per assurdo i rossoneri arrivassero quarti non sarebbe una stagione da buttare, soprattutto quando in un colpo solo hai perso il miglior difensore del mondo, una delle migliori punte del mondo e una pletora di senatori.
L’Inter ormai vivacchia e non vede l’ora che questa stagione maledetta, piena di errori ma anche di sfortuna, si concluda: si ripartirà da Kovacic, sempre positivo, e forse ancora da Stramaccioni, che pure non è esente da colpe. Non dovrebbe invece essere nel futuro nerazzurro Ricky Alvarez, arrivato insieme a Lamela in Serie A e godendo della stessa credibilità ma rivelatosi (a differenza del romanista) assolutamente non adatto, per passo e carattere, al nostro campionato. Moratti dovrebbe operare una rivoluzione in società e nella rosa, e poi vedere cosa Strama sa fare: ma avrà la pazienza per aspettare ancora una stagione?

Simone Cola

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