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A tu per tu con Francesca Di Matteo – 14 feb

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A poche ore dalla delicata sfida Milan-Bologna, la nostra inviata, Valentina Cristiani, ha scambiato due chiacchiere con Francesca di Matteo, romana, ex arbitro, ora affermata giornalista Mediaset, di fede milanista. Due lauree, due master, una specializzazione in criminologia, Francesca ha iniziato la sua carriera giornalistica nei giornali politici e nella camera dei deputati. Collaborazioni con giornali stranieri (spagnoli e francesi) e un periodo al parlamento europeo. “Ho fatto la mia prima esperienza televisiva a Mediaset con uno stage – ci confida Francesca – poi un secondo stage, primo contratto, secondo, e sono ancora qui. Mi sono occupata per lo più di cronaca nera per i tg di Mediaset, Studio Aperto, tg4, tg5, conduzione al tgcom24 e coordinamento della messa in onda. Ora sono ai programmi di Videonews, una nuova esperienza…”

 

Francesca, questa sera, in anticipo alle 20.45, a San Siro, la sfida con il Milan. Rossoneri nel caos, tra il licenziamento del ds Braida, la pesante sconfitta col Napoli (3-1) e l’infortunio muscolare di Rubinho. Fossi al posto di Seedorf su chi punteresti?

“Il Milan al momento è un cantiere aperto. “Man at work”.  Questo però non toglie che tra i giocatori rossoneri ci siano grandi individualità in grado di risolvere una partita da soli. Non penso che Seedorf cambi modulo rispetto alla sconfitta di Napoli nonostante le critiche. Sulla trequarti potrebbero giocare Taarabt, Kaka e Honda. Punto su Kakà, sempre”.

Balotelli, decisamente sottotono nell’ultima gara contro il Napoli, è scoppiato in un pianto liberatorio in panchina dopo la sostituzione con Pazzini. Tra vita personale e problemi calcistici è un delicato momento per lui…

“La vita personale influisce sempre, guai se non fosse così. I grandi campioni sono quelli che sanno piangere. Balotelli è uno dei giocatori più importanti del Milan, dal guizzo imprevedibile. Seedorf lo schiererà titolare, il Milan ha bisogno dei suoi gol e Balotelli ha bisogno di rientrare in campo”.

Passiamo ai rossoblù. Come pensi modificherà Ballardini l’assetto tattico del Bologna dovendo fare a meno del suo uomo leader, Alino Diamanti?

“Diamanti è uno dei miei giocatori preferiti. Ma nessuno è insostituibile. Il giovane Cristaldo, nella partita contro il Torino, ha sostituito Diamanti al meglio segnando due gol. E poi non dimentichiamo Kone che lo scorso campionato ha dato una bella mano per la salvezza del Bologna”.

 

I rossoblù del post Diamanti hanno messo in campo un mix di grinta e cuore che li ha riportati a vincere, dopo 34 anni, in trasferta a Torino contro i granata. Dal 3-5-1-1 di partenza, d’ora in avanti che modulo si adotterá a tuo avviso?

“Grinta e sacrificio sono armi indispensabili per chi deve salvarsi. Lo ha dimostrato la partita di Torino anche se i granata hanno avuto una giornata particolarmente storta: due legni e gli svarioni difensivi hanno contribuito alla vittoria degli uomini di Ballardini. È anche vero che per sfruttare i momenti di difficoltà degli avversari devi cogliere gli attimi. L’intuizione è fondamentale al di la del modulo”.

 

Fossi, invece, al posto di mister Ballardini quali contromosse attueresti per “giocartela” con i rossoneri? Con la partenza di Diamanti si è disquisito parecchio sul ruolo di Kone, a tuo avviso qual è quello a lui più consono?

“Da milanista schiererei una squadra debolissima! No, a parte l’ironia, imposterei forse una partita sulla falsariga di Torino. Una squadra attenta in difesa e pronta a ripartire. Facendo anche un buon pressing per recuperare palla e mettere pressione ai difensori proprio come è successo con il granata Darmian. Su Kone posso solo dire che è un giocatore in grado di cambiare la partita. Penso che il Bologna abbia fatto bene a trattenerlo nonostante qualche società abbia tentato di acquistarlo durante il mercato invernale”.

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