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Bologna

The Day After – 27 Gen

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Un diamante è per sempre?

Diciamo la verità: fino al minuto 89, ovvero pochi secondi prima dell’exploit del redivivo Lazaros, quello visto in campo a “Marassi” era stato uno dei Bologna più scialbi ed arrendevoli dell’intera stagione, irritante quanto nullo per il numero di occasioni e tiri prodotti. Ma il calcio, si sa, è lo sport più imprevedibile del mondo: e così può capitare che agli sgoccioli di una partita già segnata, a salire in cattedra sia uno di quelli fin lì in lizza per il titolo di “ peggiore in campo”. Perché, a dirla tutta, prima della temeraria e coraggiosa incursione in area avveraria ( atta a guadagnare il definitivo penalty), Christodoulopoulos in arte Lazaros aveva disputato, come i colleghi di reparto e non solo,una partita alquanto deludente. Se non proprio da dimenticare.

Ancor più curioso il fatto che il rigore decisivo, realizzato con una freddezza fuori dal comune, suo marchio di fabbrica, sia arrivato da Alino Diamanti, fino a pochi giorni fa con un piede e mezzo in terra cinese: l’offerta pervenuta al fantasista di Prato, capace di far vacillare chiunque nel mondo del pallone ( si parla di diversi milioni l’anno di stipendio), era quasi riuscita a strappare ai tifosi rossoblù il suo capitano per il secondo anno di fila.

Quale sia stato il vero motivo capace di far saltare l’operazione non è risaputo: la risposta più plausibile narra di incolmabili distanze tra domanda e offerta (delle società, sia chiaro) e non di un reale dietrofront dei piani alti di Casteldebole, resisi ancora una volta protagonisti di uno spiacevole e sgradito episodio.

Perché perdere Diamanti, per questo Bologna, sarebbe un colpo pesante, se non addirittura letale ed anche oggi se n’è avuta la dimostrazione: quando il gioco si fa duro, Alino c’è, dimostrando nei momenti di difficoltà una classe ed un carisma fuori dal comune.

Dare via il giocatore più talentuoso dell’intera rosa sarebbe un delitto ed un’ offesa troppo grave nei confronti dell’intera città: il problema è che fino al 31, facendo i dovuti scongiuri, tutto può succedere, considerando anche il modus operandi di una società più preoccupata a tappare continue falle economiche piuttosto che stilare un reale progetto di crescita.

E i tanto proclamati ( o forse immaginati) rinforzi? La sensazione è il fatto che nessuno dei pezzi pregiati faccia le valigie, sarà già da considerare un successo. Sperando sempre che questo basti per una salvezza ad oggi tortuosa e per nulla scontata: in tal senso, una grossa mattonella potrebbe esser messa vincendo sabato prossimo al Dall’Ara contro l’Udinese dell’ex Guidolin, per raggiungere i friuliani e coinvolgerli nella disperata lotta per non retrocedere.

In effetti, un goal decisivo di Diamanti a festeggiare la sua definitiva permanenza, sarebbe il più bello dei regali…

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