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Bologna

The Day After – 25 Nov

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Quando un punto vale una vittoria

Un Bologna baciato dalla dea Fortuna e graziato dagli errori sottoporta dei colleghi interisti ( tra cui quello grossolano dell’ex Taider) fornisce un punto prezioso non tanto per la classifica, peggiorata rispetto a due settimane fa a causa delle vittorie di Sassuolo e Chievo, quanto piuttosto per il morale di un gruppo  provato dalla dolorosa sconfitta di Bergamo. In periodi di magra, tutto fa brodo: per questo il pareggio contro l’Inter di Mazzarri, seppur arrivato grazie ad una serie di fattori ricollegabili ad una forza di natura superiore, assume un significato ed un’importanza rasente quella dei tre punti. Già, perché il pareggio di domenica sera è stato in fin dei conti un risultato strappato con le unghie e con i denti, grazie in particolare all’apporto di un’ inaspettato protagonista, fino all’altro ieri al centro del mirino dei critici e del pubblico ludibrio: quella di ieri sera, in effetti, è stata senza ombra di dubbio la rivincita di Gianluca Curci, decisivo grazie ad alcuni interventi su Guarin e compagnia, che hanno messo i bastoni tra le ruote ai sogni di vittoria interisti.

Certo, anche la Dea Bendata del pallone ha giocato un ruolo fondamentale in tal senso ( basti guardare alla traversa finale di Jesus) , ma d’altronde, si sa, la fortuna aiuta gli audaci e ieri Curci si è dimostrato tale a partire dallo splendido intervento, nella prima parte di gioco, su un Palacio lanciato in solitaria verso la porta rossoblù, dopo l’ennesimo svarione difensivo.

Assodata la rivincita del numero uno rossoblù ( che comunque non cancella assolutamente gli errori del recente passato), c’è da registrare, tra gli altri protagonisti della partita, anche l’immancabile firma ellenica di Panagiotis Konè, bravo a tradurre in rete l’unica azione degna di nota partorita dalla manovra rossoblù, con Cristaldo nelle inediti vesti di assist-man: per il greco, spregiudicato come suo solito nel finale con un tentativo di rovesciata, è il terzo goal in campionato, fattore che fa di lui il miglior marcatore rossoblù in coabitazione con Alino Diamanti ( a segno però due volte su rigore ed una su punizione).  Che il greco sia uno dei punto di forza della rosa felsinea è una certezza lapalissiana: per questo privarsi di lui a gennaio, come minacciato nei giorni scorsi da alcune fonti vicine alla società, sarebbe un harakiri senza via d’uscita per una squadra già non troppo dotata tecnicamente.

Per il momento, comunque, prima del mercato, c’è da guardare all’immediato presente: all’orizzonte infatti, dopo l’importante pareggio con l’Inter, si staglia  un tour de force sulla carta da mission impossibile che vedrà i rossoblù impegnati, da qui a Natale, con squadre residenti nella parte sinistra della classifica come Parma, Juventus, Fiorentina e Genoa.

Per uscire quantomeno indenni e senza ossa rotte dal mese di dicembre servirà la massima forma di tutti gli elementi di spicco dell’organico rossoblù: arrivare alla sfida decisiva del 6 gennaio a Catania con quattro-cinque punti in più sarebbe, considerate le premesse e soprattutto le avversarie, un risultato da non buttare assolutamente via.

 

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