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Canta che ti passa: Centro di gravità permanente

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Gazzetta dello Sport


 

In questo periodo, le persone che sono allergiche dovrebbero prestare attenzione dal momento in cui varcano la soglia di casa: nemmeno in stazione centrale – il luogo meno “verde” di Bologna – il polline lascia scampo, figuriamoci poi se parliamo di stadio…
Al Dall’Ara, però, anche un secondo tipo di allergici dovrebbero imbottirsi di antistaminici prima di superare il tornello: siamo a maggio e, ormai da un po’ di settimane,  si è (re)iniziato a parlare di mercato: “Bigon di qua, Orsolini di là, Sansone di su e Mihajlovic di giù”. Già, perché se il Bologna è quasi salvo, nella testa di persone a cui interessano i colori rossoblù iniziano a farsi spazio i progetti estivi. Anche Fenucci, intervenuto l’altro giorno su Radio1Rai, è stato interrogato su quale spiaggia stenderà il telo da mare per imbastire le trattative: “Una volta conquistata la salvezza, guarderemo al campionato con ambizioni diverse, verso la parte sinistra della classifica […]. Occorre da parte nostra un cambio di mentalità per puntare più alto, e necessariamente l’immissione di risorse finanziarie”, la sua risposta.
Parole che, se solo consideriamo uscite dalla bocca dell’Amministratore Delegato, prendiamo per fuffa: servono i fatti. Impossibile, tuttavia, pensarle senza voltare lo sguardo al campo: il Bologna sta giocando bene, sta facendo punti e – con le dovute proporzioni – questa salvezza sarà paragonata a una qualificazione in Europa League.
Però, c’è un però: che ne sarà di Mihajlovic, Orsolini, Sansone, Soriano e Lyanco? Coloro, insomma, che stanno dando una grossa mano, a non cadere, alle Due Torri?
Purtroppo, i tre gol che hanno abbattuto l’Empoli hanno annientato gli antistaminici degli allergici al mercato: i numeri 21, 7 e 10 – insieme al 4, al 20 e al ragazzo che “siede” in panchina – saranno o meno ancora a Bologna ad agosto?
Ovviamente non ci è dato saperlo, anche se – per il momento – il più sicuro tra i sei è Sansone, ma solo per via dell’obbligo di riscatto, la “scappatoia” per pagare un giocatore a rate.
Diciamo che il pensiero è in continuo spostarsi tra il presente e il futuro, siccome si spera che tra quattro mesi ci sia la stessa identica situazione, ma – sapendo che molto probabilmente non ritroveremo esattamente tutti e sei al Dall’Ara – è giusto gustarsi questi ultimi 24 giorni.

Cerco un centro di gravità permanente,
c
he non mi faccia mai cambiare idea sulle cose, sulla gente…

Quello che ci vuole è un centro di gravità permanente, lo stesso che Battiato, nelle sue canzoni tanto orecchiabili quanto no-sense, intima di trovare agli abitanti del pianeta: puoi trovarti una bretone con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù, oppure odiare ascoltare la musica finto rock, la new wave italiana, il free jazz punk inglese e la nera africana. Eppure, la globalizzazione crea una combo talmente grande di soluzioni che ci saranno parti piacevoli e meno piacevoli: l’importante è stare nel limbo, dove puoi essere influenzato da ambo le fazioni senza  poi essere travolto dalle seconde mentre ti godi le prime. Il centro di gravità permanente è il primo stato di coscienza, che porta a un equilibrio tra i centri, raggiunto dall’uomo in seguito a un lungo lavoro su se stesso e a sforzi di carattere ben definiti.

Discorso un po’ astruso, che però possiamo tradurre in bolognese più o meno così: cara dirigenza, devi trovare un centro di gravità permanente, sostituendo chi partirà con un altro giocatore degno di nota, impedendo di farti prendere dei nomi, come quando pochi mesi fa hai venduto Verdi senza prendere un giocatore altrettanto forte.
Il “problema” è che Mihajlovic&Co. ci hanno “fatto la bocca”, hanno creato delle aspettative nei tifosi impensabili da agosto a gennaio. Qualcuno, addirittura, sogna di raggiungere la Fiorentina o – perché no – di vincere i restanti match. Ma questo non perché lo sperano, bensì sanno che la squadra può farcela, e se sarà vittoria (o anche pareggio) a San Siro nessuno si stupirà. Cosa, invece, che farà chi non troverà una compagine altrettanto competitiva all’inizio della stagione prossima.
I nomi sui giornali, come sempre, usciranno a frotte, ma il Bologna ora deve vendere antistaminici ai suoi tifosi allergici confermando la base che ha costruito da febbraio a questa parte.

(Centro di gravità permanente – Franco Battiato)

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