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Il Resto del Carlino – il Bologna e il problema delle nazionali

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Come riportato da Marcello Giordano de “il Resto del Carlino”, l’ambiente del pallone è stato l’ultimo ad arrendersi (e a prendere coscienza) dell’emergenza coronavirus. A dimostrare ciò è quello che sta accadendo nelle altre competizioni europee e negli altri campionati europei. Come se non bastasse, si aggiunge il caos dei richiami dei giocatori in nazionale, un problema che il Bologna sta cercando di affrontare in queste ore. 

A Casteldebole sono arrivate le convocazioni per Barrow e Juwara da Gambia, di Santander dal Paraguay e Dominguez dall’Argentina. A breve si attendono quelle di Medel per il Cile e dei vari Skorupski, Svanberg e Skov Olsen da parte dei rispettivi Paesi, per le amichevoli in programma a fine mese. 

Il Bologna sta seguendo il protocollo della Lega Calcio, il quale, seguendo l’imput dato dal Governo col decreto “io resto a casa”, ha dato precisa indicazione ai suoi giocatori di non lasciare i propri domicili di città e provincia. L’ad felsineo, Claudio Fenucci, ha scritto alle Federazioni dei propri calciatori per chiedere che i giocatori non rispondino alle convocazioni, per motivi di sicurezza. Inoltre molte compagnie aeree stanno chiudendo i collegamenti con l’Italia, quindi organizzare i viaggi sarebbe pressoché al limite dell’impossibile. Questo fatto conferma come negli altri paesi la percezione dell’emergenza sanitaria non sia ancora avvertita, raccontato anche dall’allenatore dell’Atalanta Gasperini all’arrivo a Valencia per la Champions

Inoltre, il Cile ha già annunciato che i giocatori convocati, provenienti da paesi a rischio, saranno sottoposti a quarantena: facendo due conti Medel, una volta rientrato, non avrebbe modo di giocare con la sua nazionale. 

Il Bologna è pronto ad affrontare la questione di petto, non facendo partire i propri giocatori. Essendo questo un problema che attanaglia tutte le squadre di serie A, è stato solleciatato il numero uno del FIGC Gravina a prendere in mano il problema. Il presidente federale è chiamato a trovare una soluzione univoca, anche se la convinzione è che, da qui a un mese, le gare internazionali in programma saltino.

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