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Stadio – Bologna e Arnautovic: il futuro è insieme

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Sembrano ormai lontani i tempi in cui rimbalzavano – dall’Inghilterra e non solo – i titoli dei tabloid che recitavano “Manchester United”. Ma a dire il vero, oramai, sembrano lontani anche i tempi – qualche settimana fa – di un vociferato accordo già chiuso con il Milan, che avrebbe portato Marko Arnautovic alla corte di Maldini e Massara.

Poi, come un castello di carte, è caduta la coppia che ha riportato lo scudetto in rossonero dopo undici anni, e con essa, la possibilità concreta di vedere l’austriaco lontano da Casteldebole nella prossima stagione. Quindi, come un fulmine a ciel sereno (e forse neanche troppo), sul giocatore s’è abbattuto anche l’infortunio e il dolore al piede, evidenziato martedì scorso al termine del match di qualificazione contro la Svezia.

“Riesco a malapena a muovermi, sento ancora dolore, mi fa male. So cosa posso fare e in che modo aiutare la squadra, però non riesco a fare l’ultimo sprint: ogni contatto col pallone fa male, e anche la mia testa non c’è”. Parole dure, pericolose, che spaventano innanzitutto i potenziali compratori. Che a fronte di un ingaggio di 3 milioni netti (e di una carta d’identità che indica 34 primavere) sono costretti per forza di cose a rimanere in disparte, almeno fino a quando il giocatore non ne avrà capito di più.

Intanto, però, il Bologna non sta a guardare. E quello che sembrava un rapporto destinato a concludersi, anche grazie a questo nuovo turning point può invece continuare e rinnovarsi. Perché il nuovo progetto rossoblù sarà incentrato anche sul suo recupero, come calciatore e come vero e proprio pezzo pregiato della rosa a disposizione di Motta. Che a sua volta, così come l’attaccante dovrà dimostrare impegno e dedizione per la causa, da allenatore dovrà applicarsi al fine di superare le ambiguità che hanno costellato il loro complesso rapporto fino ad ora, e accoglierlo con le migliori premesse possibili.

La parola d’ordine è comunque, in ogni caso, sempre e soltanto una: rispetto. Da parte di tutte le parti in causa. Ed è per tale motivo che, qualora dovessero arrivare offerte da club che disputano la Champions, per correttezza sarebbero ascoltate dalla dirigenza felsinea, che non ha mai precluso questa possibilità al giocatore neanche in passato.

Ad ogni modo, come ripetuto fino ad ora, questa è un’ipotesi che ad oggi appare sempre più lontana. La realtà verso cui si va incontro, invece, recita ancora il nome “Arnautovic” campeggiare sopra il numero 9 a tinte rossoblù. E il Dall’Ara scandire ancora il suo nome dopo il goal.

(Fonte: Corriere dello Sport – Stadio – Claudio Beneforti)

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