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RS – Rdc – Club deferito: colpa di Guaraldi, scoprite perché – 22 gen

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Il Bologna ha da poco cambiato la proprietà, passando in mano agli americani. Gli strascichi della vecchia propietà, però, si fanno sentire ancora adesso. Agli occhi della Procura federale, infatti, non è sfuggito quell’incontro di Treviso a cui parteciparono Albano Guaraldi, Massimo Zanetti e un esponente della curva. Proprio quest’ultimo non doveva essere presente. E così a otto mesi di distanza dal presunto “patto Villorba”, ieri è scattato il deferimento per l’ex presidente rossoblù e per il club, per responsabilità diretta. “Ci riteniamo estranei a qualsiasi violazione, ma per questo procedimento il Bologna non rischia punti di penalizzazione, tutt’al più una sanzione pecuniaria”, ha spiegato ieri sera il legale del club Mattia Grassani.

Ci sarà invece un punto in meno in classifica per l’altro deferimento, scattato sempre in queste ore, per il mancato pagamento dell’Irpef sugli stipendi di gennaio, febbraio e marzo 2014. Dopo averla scampata una volta per un vizio di forma della Procura federale, il Bologna adesso è atteso dall’udienza del 12 febbraio.

La novità di giornata, però, è il deferimento per l’incontro di Treviso. Era il 16 maggio 2014 e il Bologna era appena aritmeticamente retrocesso in Serie B. Per scampare al fallimento, Guaraldi si è presentato con un cappello in mano a casa di Massimo Zanetti, il socio forte del club, in compagnia di un leader della curva. “L’ex patron – si legge nell’atto di deferimento -, aveva consentito a C.F., esponente del gruppo di sostenitori della squadra Bologna “Beata Gioventù XII”, di presenziare ad un incontro tra lo stesso Guaraldi e Massimo Zanetti avente a oggetto i problemi economici e le prospettive gestionali della società, così legittimando un’ingerenza della tifoseria nella gestione societaria”.  

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