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24H di Le Mans – Ferrari vince dopo 58 anni dall’ultima volta!

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La Ferrari ha vinto la 24 Ore di Le Mans del Centenario. L’ha vinta battagliando, l’ha vinta anche soffrendo, l’ha vinta sorprendendo.

È la vittoria di John Elkann, che ha deciso il ritorno della casa del Cavallino Rampante nella classe più importante della 24 Ore dopo cinquant’anni.

È la vittoria di Antonello Coletta, che dopo aver costruito una divisione vincente, la Competizioni GT, l’ha ampliata raccogliendo l’incarico offertogli dall’azienda di guidare l’ambizioso progetto hypercar, concepito per vincere sul Circuit de La Sarthe. Missione compiuta al primo tentativo, alla quarta gara della storia della 499P. Toyota, tanto per fare un esempio, ci è riuscita al settimo giro di valzer, considerando solo le partecipazioni dal 2012. Coletta è ora l’uomo del momento, l’appello è uno: squadra che vince non si cambia. Non ha senso smantellare un progetto vincente, quello Hypercar, per cercare di rivitalizzare una Gestione Sportiva che sta soffocando sotto il peso della storia e delle aspettative. Il rischio sarebbe quello di avere due progetti perdenti, invece che solo uno, quello F1. 

È la vittoria di Alessandro Pier Guidi e James Calado, campioni del mondo in carica (nonché ultimi della storia) della classe GTE Pro, che hanno saputo prendere in mano una vettura nuova, svilupparla e portarla al successo nella gara più importante del panorama automobilistico, facendo vedere al mondo ciò di cui sono capaci. Pier Guidi poi, dopo alcune gare di apprendistato, ha corso la Le Mans confermando ciò che è: il pilota più decisivo del panorama Endurance.

È la vittoria di Antonio Giovinazzi, che nelle ultime stagioni ha dovuto ingoiare bocconi amarissimi, spesso cucinatigli da Fred Vasseur stesso, ai tempi dell’Alfa-Sauber. Ha saputo cogliere al volo l’occasione, ora anche lui sarà immortale nei libri di storia del motorsport.

È la vittoria di AF Corse, braccio armato di Ferrari nella gestione delle vetture GT e ora anche delle hypercar. Sanno come gestire al meglio vetture competitive ma non superiori agli altri. La gestione in pista è spesso impeccabile, i risultati si vedono.

 

La vittoria è anche dell’equipaggio della #50. Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen, anche loro fondamentali nello sviluppo dell’auto, nonché scudieri, quando serviva, dei compagni di squadra. Le gare leggendarie si vincono anche così.

La vittoria è anche di Dallara. Il telaio è prodotto da loro, la P del logo della 499P è una ‘d’ rovesciata, omaggio all’azienda di Varano de’ Melegari. Dallara che è arrivata anche terza, grazie alla Cadillac #2, aderente al regolamento LMDh per il quale la Casa dell’Ing. Dallara è uno dei quattro fornitori autorizzati dalla FIA.

Questa è stata anche la Le Mans delle Iron Dames, che purtroppo solo nelle ultime ore hanno visto sfumare le chance di podio nella LM GTE. Un podio che le avrebbe fatte entrare nella storia come il primo equipaggio femminile in top tre a Le Mans. Sarà per il prossimo anno, probabilmente con Lamborghini, ma già nel Mondiale 2023 le ragazze terribili potranno continuare a dire la loro.

Una menzione speciale va alla Prema #63: Mirko Bortolotti, Doriane Pin e Daniil Kvyat hanno abbandonato la corsa per un incidente occorso al russo nella notte tra sabato e domenica. Nel 2024 sarà probabilmente Lamborghini LMDh per questo team, personalmente spero con questo stesso equipaggio, molto forte e competitivo. A volte, per poter godere bisogna passare attraverso tappe obbligate di delusione.

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