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Chiacchiere da Bar…bieri – Senna e Minardi, dalle ceneri al trionfo!

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Source: Twitter @MinardiOfficial, copyright to the owners


Oggi mi sono sbizzarrito nel disegnare i contorni di uno dei più grandi “cosa sarebbe successo se…”della storia della Formula 1. Si tratta di un finto articolo datato 27 aprile 1998, pubblicato all’indomani del G.P. di San Marino dello stesso anno. Ma la storia parte da  quattro anni prima, quella domenica 1° maggio che tutti noi conosciamo…

Nota: le didascalie delle immagini non sono reali, ma ideate e utilizzate a fini narrativi.

 

Imola, 1 maggio 1994. Alle ore 14:17 Ayrton Senna scese claudicante dai rottami della sua Williams, scampato da un incidente terrificante che avrebbe aumentato il tributo di sangue versato dall’Autodromo Enzo e Dino Ferrari in quel già tragico week-end, funestato dalla morte di Ratzenberger. Magic, dopo essersi accasciato al fianco della carcassa della sua vettura, rifiutò l’aiuto di Syd Watkins, accorso subito al Tamburello e si rialzò da solo, esibendo in mano il suo volante con il piantone spezzato, furioso.

Tornato ai box, convocò una conferenza stampa in pieno svolgimento del Gran Premio, durante la quale denunciò le condizioni di sicurezza della Formula 1 e le debolezze progettuali della Williams FW16 disegnata da Adrian Newey. L’ingegnere inglese, dopo quanto accaduto, è ora passato a progettare imbarcazioni per l’America’s Cup, lontano dal mondo che ha gettato ombre sulle sue qualità. Senna disse anche che avrebbe messo nelle mani dei suoi legali il contratto con Frank Williams, che venne infatti rotto dopo una disputa legale che impedì all’allora tricampione del mondo di continuare a gareggiare per l’anno 1994. Frank Williams ne uscirà con le ossa rotte, costretto a chiudere la storica scuderia sommerso dai debiti e dall’infamia.

 

Senna esce con fatica dai rottami della sua Williams dopo il botto del Tamburello (source: derapate.it, copyright: Oleg Konn)

 

A Maranello per eguagliare Fangio, poi la promessa a Minardi

Poi l’arrivo in Ferrari per la stagione 1995, caratterizzata da un avvio difficile e uno sviluppo sempre in crescendo, culminato con il dominio delle stagioni 1996 e 1997. Dopo il triennio a Maranello, Senna è scivolato lungo la Via Emilia per mantenere una promessa fatta a Gian Carlo Minardi. Correre per lui un anno gratuitamente, al fine di aiutarlo a far crescere la sua creatura. Minardi gusto un anno fa era sull’orlo del fallimento, come disse in una conferenza stampa proprio alla vigilia del GP di San Marino ’97. Nonostante ciò tenne duro, anche grazie ad alcuni fondi procurati direttamente dalla famiglia Senna proprio dopo quel giorno. Fin dal momento dell’arrivo del brasiliano nella città delle ceramiche gli sponsor cominciarono a fare carte false pur di sponsorizzare la seconda scuderia della Motor Valley. Così fecero anche molti tecnici, che dalla Ferrari, pur di continuare a lavorare con il pentacampeão, portarono armi e bagagli a Faenza là dove, con patron Gian Carlo, più che stare in fabbrica sembra di essere in famiglia

È questa la genesi di quello che abbiamo visto domenica scorsa, nel Gran Premio di San Marino 1998. Non si pensava che la Minardi sarebbe stata veloce fin da subito, ma i test e un budget di poco sotto a quello di McLaren e Benetton hanno fatto i miracoli. Sabato il paulista ha compiuto un giro veloce meraviglioso, che va a fare il paio con la pole position di Monaco di dieci anni fa. Ha colto così l’undicesima partenza dal palo in riva a quel Santerno che fece “soppalcare” a fine 1994 per salvaguardare una delle curve più emozionanti del panorama motoristico.

 Il giro di Senna a Montecarlo, molto simile a quello visto nello scorso weekend a Imola (YouTube – SENNAmovie)

 

La cenerentola è diventata principessa, tra le lacrime di Gian Carlo

La gara è poi stata un autentico monologo fino al penultimo giro, quando il paulista ha dovuto fare i conti con problemi al cambio sulla sua numero 1. Nonostante ciò è riuscito a tener dietro quel Michael Schumacher, attualmente in testa alla classifica, che lo ha sostituito in Ferrari. Dopo la vittoria, al muretto Minardi è scoppiato in lacrime sciogliendosi in un lungo abbraccio con Pierluigi Martini, suo braccio destro nella gestione del team, che proprio su suggerimento di Senna ha deciso di affiancare l’attività manageriale a quella di pilota nelle competizioni endurance. 

Questo 26 aprile 1998 va alla storia come la festa di Liberazione di Gian Carlo Minardi: liberazione dalla sfortuna, dalle finanze mai troppo abbondanti e dall’etichetta di costruttore mai vincente. Questo successo va ad aggiungersi a quell’unico trionfo in Formula 2, diciassette anni fa. E con queste premesse siamo sicuri che il futuro del Minardi Team non potrà che essere splendente. Ora si vola sulle ali dell’entusiasmo in casa Minardi. Grazie a Senna sembra proprio che questa Cenerentola, a volte bistrattata in oltre dieci anni di gare disputate nelle posizioni di rincalzo delle classifiche, possa diventare una meravigliosa principessa.

Senna e Minardi a colloquio poco prima del via del G.P. di San Marino 1998 (source: minardi.it, copyright to the owners) 

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