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Intervista a Daniele Frignani, Manager della Fortitudo baseball

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Finito il Campionato di Serie A1 il baseball italiano è atteso ora dall’Europeo che si svolgerà tra pochi giorni in Germania e quindi, si spera, dal torneo di qualificazione olimpica che si giocherà tra Parma e Bologna nella seconda metà di settembre. Non tutti i giocatori della Fortitudo si potranno quindi godere il meritato doppio successo stagionale di Coppa Campioni e Scudetto. A proposito di questa storica stagione abbiamo fatto qualche domanda al Manager biancoblù Daniele Frignani.

 

Ciao Daniele, ci siamo sentiti ad inizio della passata stagione ed avete vinto Coppa Italia e Scudetto 2018. Ci siamo sentiti questa primavera ed avete vinto Coppa Campioni e Scudetto 2019. Possiamo ufficializzare nero su bianco che le mie domande vi portano bene?

Direi che possiamo ufficializzarlo…1000 Cuori Rossoblù porta bene alla EFFE del baseball!

Avete vinto due Scudetti di fila e Coppa Campioni e Scudetto nella medesima stagione. Nessuno mai ci era riuscito qui a Bologna. Siete entrati ufficialmente nella storia della Fortitudo, cosa sinceramente non facile visto il palmares di tutto rispetto. Cosa si prova a fare un’impresa sportiva di queste dimensioni?

Sinceramente non credo che abbiamo ancora capito di aver fatto questa impresa. Di sicuro quando fai le conferenze d’inizio anno ci speri sempre in una stagione di questo tipo… E’ più un sogno, ma a volte i sogni si realizzano! Vincere la Coppa Campioni in casa contro le due fortissime squadre olandesi, poi la regular season che ci dava di diritto il posto in Coppa Campioni nella stagione 2020, poi le semifinali di playoff sotto 0-2 contro il Parma, rimontare sul 2-2, poi nella bella della quinta partita sotto nel punteggio 4-1 all’8° inning e ribaltarla nuovamente per vincere e andare per l’ennesima volta in finale…
Poi in finale vincere 3 partite a 0 sul San Marino, con le prime due partite in cui siamo stati costretti ancora ad inseguire… beh non me ne voglia nessuno, ma direi che è stata una cavalcata trionfale!! Visto anche il valore delle squadre avversarie.

Quali sono state le parole spese nello spogliatoio dopo la vittoria dello Scudetto? I trionfi sono tutti uguali, o raggiungere tre obiettivi su tre in stagione, e portare a casa una vittoria storica danno una scossa in più?

Io sono legato a tutti i trofei vinti e conseguentemente a tutti i “miei” giocatori che hanno fatto parte di queste vittorie. E’ chiaro che la prima non si scorda mai, ma non si dimenticano nemmeno le altre, tutte le vittorie sono di grande importanza. Quest’anno però il trionfo in Coppa Campioni in casa, al Falchi, davanti al nostro pubblico e nel modo in cui l’abbiamo vinta, mi viene da dire che non ha prezzo!
Parole  non ne ho ancora spese nello spogliatoio, non c’è stato il tempo. Avremo modo nei prossimi giorni di incontrarci nei vari festeggiamenti e  di parlare delle varie tappe di questa stagione ed io esprimerò la mia stima verso di loro come giocatori, ma in primis come persone per l’ottimo lavoro fatto.

La cosa che mi ha impressionato maggiormente della stagione è stata che nel momento di calo dei giocatori più “importanti”, altri si sono caricati la squadra sulle spalle e così lasciando perdere Marval e Rivero che sono oggettivamente da anni veri e propri “cavalli di razza”, praticamente tutta la rosa ha avuto modo di inserire il proprio nome in un momento fondamentale. Ne cito due per tutti: gli inserimenti di Russo e Fuzzi in Gara 2 contro San Marino sono stati a dir poco decisivi. Potrei citarne altri, come le rotazioni dei pitcher. Avete fatto scelte difficili ma vincenti, quanto aiuta a prendersi dei rischi sapere che anche in panchina ci sono giocatori in grado di fare la differenza in qualunque momento?

Come prima cosa non ci siamo mai lamentati di assenze per infortunio di alcuni giocatori importanti (tipo Leonora o precedentemente Marval), ma questo perché in rosa ho dodici position players ed otto pitchers che posso definire tutti titolari.
Chi ha giocato, lo ha fatto con grande professionalità, dimostrando esperienza a valori. Se non hai valori dentro e non hai lavorato duro tutto l’anno, sicuramente non puoi farti trovare pronto, mentre i miei ragazzi hanno risposto sempre presente. Tu hai nominato Fuzzi e Russo, ma io aggiungo anche Grimaudo, Agretti e Dobboletta, sono stati spettacolari nonostante durante l’anno li abbia alternati nelle varie formazioni, e quindi per loro sia stata ancora più dura del solito.

In semifinale avete dimostrato non solo qualità tecniche ma importanti doti mentali per ribaltare un risultato che sembrava quasi scritto. Lo specchio di questo è forse stato gara 5. Situazione bissata, con le dovute proporzioni in gara 2 della finale con San Marino. Sono doti innate, oppure lei e lo staff avete lavorato anche su questo in stagione?

Siamo arrivati ai playoff con “poca benzina”, avevamo speso molto durante la stagione e in particolare per la Coppa Campioni, ma i ragazzi sono stati formidabili a non arrendersi mai, a non abbattersi anche nei momenti di difficoltà e alcune partite sono state vinte più con la testa che con la tecnica. Il merito delle vittorie io lo darei proprio a questi giocatori che hanno compiuto un capolavoro.

Ora è il momento di festeggiare, e la stagione non è già finita per tutti, visto che vi sono importanti impegni della Nazionale, però credo che la Fortitudo sia a livello di staff tecnico che di giocatori sia davanti ad un bivio: come si riparte dopo una stagione perfetta? Quali obiettivi potete porvi per il 2020?

Adesso è il momento di festeggiare e godersi questi successi, poi ci si metterà al lavoro per programmare la prossima stagione. Molti dei nostri ragazzi devono affrontare un Europeo con la nazionale e il torneo pre-olimpico per avere il pass per Tokyo2020, quindi hanno ancora un cammino arduo e impegnativo. Allo stesso tempo credo che il direttore sportivo Mura sarà già al lavoro per costruire una squadra all’altezza anche per il prossimo campionato.
Mi chiedi gli obiettivi? Beh, semplice, provare a portare in bacheca qualche altro trofeo…

Non sarà facile, ma siamo sicuri ci proverete come sempre.
nica nota negativa, non legata alla Fortitudo, è stata la divisione del campionato in tre tronconi: c’era il leader, un gruppo di tre squadre inseguitrici, e poi le altre che tiravano a campare. Ci sono speranze di vedere nel prossimo futuro un campionato più competitivo e quindi anche più divertente?

 In realtà le quattro di testa hanno dei valori tecnici molto vicini, solo che alcune di queste non hanno reso quanto avrebbero dovuto in regular season, poi c’è stato un sorprendente Redipuglia che fino alla penultima di campionato si è giocata i playoff…
Detto questo credo che il prossimo anno ci sarà un’altra formula, ma non sono la persona giusta per dirvi come sarà impostato dalla Federazione la stagione 2020. Però spero sinceramente che ci siano più partite…

Grazie a lei ed a tutti i dirigenti e giocatori per quest’anno eccezionale. Ci sentiamo l’anno prossimo?

Grazie a voi e  a tutti i lettori di 1000 Cuori Rossoblu e appuntamento al 2020!

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