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Esports – Passione e competitività al servizio del gaming: intervista a Salzo (BFC)

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Crediti: ESerie A TIM


La passione per il calcio cresce e si sviluppa in tempi, modalità e forme diverse. Per qualcuno questo Sport diviene sinonimo di identificazione, al punto da diventare parte integrante della propria vita di tutti i giorni. Alessio Salzone (Salzo) ex attaccante dilettantistico e oggi giocatore Esports professionista membro del Team Bologna Esports FC, vive il calcio con quella passione e vitalità infinita da anni, e l’ha trasportata prima su un campo e poi al servizio del gaming. Intervistato in esclusiva per 1000 Cuori Rossoblù, il giocatore Classe 1999, vincitore del premio Rookie Of The Year per la stagione 2022/2023 della ESerie A TIM, ha raccontato la sua carriera e le sue ambizioni future nel campo degli Esports.

Ex calciatore a Ventimiglia, oggi Atleta Esports professionista. La tua vecchia vita era con un pallone tra i piedi, quella nuova è oggi con un Joystick tra le mani. Raccontaci la tua esperienza: quando hai sviluppato questa passione e quando hai capito che il mondo dei videogiochi competitivi sarebbe potuta essere la tua strada?

<<Inizio col dire che tempo fa credevo molto nel calcio sul campo. Pensavo di giocare nella squadra della mia città. Nel mentre però ho sempre giocato a FIFA (EA Sports), sin da FIFA 11, e piano piano col tempo ho deciso di smettere con il calcio. Non mi ero mai interessato realmente al competitivo, fino a quando in FIFA 20 (edizione 2019/2020 ndr.) ho cominciato a ottenere risultati buoni, decisamente sopra la media. Avevo grande passione per il gioco, che unita ai buoni risultati e al divertimento ho deciso poi di approfondire. Così grazie al mio primo Team, che ho scoperto all’epoca, i Playstrong, ho cominciato ad approfondire il gioco competitivo. Ho iniziato a fare metà anno con loro, ma non è andato molto bene perché ero indietro a livello di gioco. L’anno successivo però mi sono trasferito ai Fut&Me. Non c’è stato un evento in particolare che mi ha spinto a cambiare percorso, ma la passione che ho ed avevo verso questo gioco e soprattutto il mio essere molto competitivo mi ha portato ad avvicinarmi a questo mondo. Seguivo poi anche gli eventi Esports di FIFA: per me entrare in quel mondo era come entrare in Serie A. Poi ci sono riuscito.>>

Tra competizione e passione: in cosa consiste la versione competitiva di FIFA?

<<Ci sono tante differenze. Nel momento in cui tu approcci un anno da giocatore competitivo è completamente diverso rispetto ad un approccio Casual. Devi dedicarci diverso tempo, allenarti a lungo e profondamente. Per cominciare devi avere una base di talento, ma al contempo c’è tantissimo allenamento dietro quello che appare a schermo. Inizi a non vedere più il gioco come prima: magari inizialmente pensavi a divertirti, potevi saltare giorni di gioco, invece ora è molto più impegnativo. Devi giocare tante ore, soprattutto a livelli alti, la concentrazione deve essere sempre elevata per andare sempre al massimo. A volte l’impegno supera la passione.>>

Come e quanto ti alleni per continuare a migliorare?

<<FIFA ti prepara la stagione di FIFA Ultimate Team in modo che tu abbia sempre da giocare. Prima magari ti devi qualificare alle F.G.S. (FIFA Global Series, competizione ad eventi che coinvolge alcuni tra i migliori giocatori del mondo) quindi giochi tanto alla modalità Division Rivals (competizione stagionale con un sistema di valutazione basato sull’abilità del giocatore), poi quando arrivano le qualifiche giochi tanto sui Server. Svolgo tante piccole sessioni di allenamento quasi giornaliere per rimanere al passo, anche 3/4 ore di fila, poi in vista di un torneo in particolare magari anche di più.>>

Come ti stai trovando in questa esperienza a Bologna? E come sei arrivato in squadra?

<<Sono arrivato al Bologna tramite tornei che sono accessibili a tutti. Qualificandoti ai tornei vai a fare le fasi finali, poi rientri se riesci nei 32 qualificati (quest’anno venivano scelti in 14, ognuno per una squadra). Io ero uno di questi 32, sono riuscito a qualificarmi e sono stato scelto dal Bologna. Mi trovo benissimo qui, anche se siamo agli sgoccioli perché è finita la stagione di ESerie A TIM e dovrebbe terminare il contratto.>>

Rookie of The Year e Gol dell’anno in ESerie A TIM, una stagione costellata di premi individuali. Quali sono stati i momenti più indimenticabili della tua stagione?

<<Aver giocato questa competizione è stata una grandissima emozione. Essermi ritrovato in un palcoscenico così importante, giocare contro Players di livello assoluto, avere di fianco giocatori come Lonewolf 92 e RedsDani (compagni di Team Bologna Esports FC ndr.) e tutta l’equipe del Bologna accanto è stato meraviglioso. Anche solo trovarmi in questi palcoscenici è stato per me motivo di orgoglio: sono stati i momenti più belli della mia stagione. Sicuramente avrei voluto raggiungere risultati migliori sia a livello individuale che di squadra. A livello di Team eravamo forti, lo ha dimostrato anche il mio compagno Mattia (“Il Lupo” Mattia Guarraccino) che è arrivato in Final Eight per lo Scudetto e ha giocato un ottimo torneo: avremmo potuto dare di più. Già nei gironi potevamo fare molto meglio.>>

Il tuo stile di gioco e la tua formazione: raccontacela nel dettaglio e dicci in quali aspetti ti senti forte e in quali invece senti di poter ancora migliorare.

<<Penso che su FIFA bisogna saper utilizzare bene almeno due/tre moduli. Ogni avversario ti si può presentare in modo diverso. Ogni anno escono vari moduli che sono più utilizzabili o meno. Quest’anno ho cominciato a utilizzare il 4-2-3-1 che andava molto a inizio stagione. Poi verso metà anno con le diverse Patch è diventata più forte e maggiormente comoda da utilizzare la difesa a 5. Quindi ho iniziato a utilizzare anche il 5-4-1 e il 4-3-2-1. Il primo è un modulo di attesa e contropiede, mentre il secondo è un modulo offensivo, quindi cercavo di attaccare e pressare alto.>>

Quali sono stati gli avversari più forti che hai incontrato in stagione?

<<Te ne vorrei dire due. Sia Karim “Karimisbak” Rmaiti (vicecampione d’Italia ndr.) che questo weekend farà i Playoff e potrebbe andare al Mondiale che Simone Figura “Figu7rinho”, che in stagione ho incontrato più volte. Quello che mi ha messo più in difficoltà del loro stile di gioco era la loro imprevedibilità in attacco. Sono molto difficili da prevedere e su FIFA devi anticipare la mossa avversaria.>>

Quali sono i tuoi obiettivi futuri? Hai progetti internazionali?

<<Ho grandi ambizioni. Il mio obiettivo è di andare a fare i Playoff e poi il Mondiale. Voglio fare meglio nelle competizioni come la EChamoions League, rifare la ESerie A TIM. I premi individuali fanno piacere, ma l’obiettivo è fare una grande stagione. Da qualche anno in Italia ci sono Players di livello internazionale che si prendono tante soddisfazioni: vorrei continuare a migliorarmi e raggiungere il loro livello. Gli standard sono sempre più alti, arrivano ogni anno giocatori sempre più forti, bisogna allenarsi sempre di più, stare al passo. Ovviamente poi serve anche un po’ di fortuna per arrivare fino in fondo. Ogni anno nella testa dei Player l’importante è fare eventi dal vivo per farsi conoscere il più possibile, perché portano le emozioni migliori.>>

Quali sono i tuoi limiti e quali invece i tuoi punti di forza nel gioco?

<<Sono sempre stato più bravo a difendere che attaccare. Con il modulo utilizzato quest’anno sono riuscito ad attaccare meglio nel corso della stagione. Il mio limite secondo me è in fase offensiva e ho tanto da migliorare nonostante abbia fatto dei grandi passi avanti. La mia principale difficoltà è l’essere creativo ed imprevedibile e a questi livelli è complicato trovare una giocata che possa sorprendere giocatori di altissimo livello.>>

Che consigli daresti ad un ragazzo che vorrebbe intraprendere un percorso come quello che stai compiendo tu?

<<FIFA è un gioco molto difficile. A volte non sembra, ma quando entri nel mondo competitivo ti mette molto alla prova. Ci sono tanti momenti in cui pensi di poter mollare. Ma bisogna prepararsi molto mentalmente e ci vuole tanta pazienza e testa per continuare ad allenarsi. Non bisogna mollare nonostante le difficoltà.>>

Pensi che il mondo degli Esports oggi sia ancora sottovalutato rispetto agli sport “tradizionali”?

<<Secondo me sì, è un mondo sottovalutato, soprattutto dal punto di vista dell’impegno. Però penso che sia una questione di tempo: nel corso degli anni ci saranno sempre più ragazzi che si appassioneranno e questa sottovalutazione verrà oltrepassata.>>

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