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F1 – Gp Azerbaijan : Vince Perez, Alpha Tauri a podio

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Credits: Twitter - @F1

La pole del sabato, le ottime prestazioni del venerdì prima della resa incodizionata della domenica: la Ferrari si dimostra genio e sregolatezza in questo momento del campionato, ma se i punti interrogativi sono diversi, la dimensione di questa stagione per la rossa di Maranello sembra essere sempre più quella che la vede in lotta per il terzo posto del mondiale. Chi invece rimane fedele alle proprie premesse è l’Alpha Tauri: Gasly trova il podio, Tsunoda un’indimenticabile sesta posizione.

La Gara. Si spengono i semafori di Baku, Leclerc riesce a conservare la leadership della gara con un ottima partenza mentre Sainz perde la posizione nei confronti di un Perez indemoniato che in poche curve si porta addirittura in quarta posizione superando anche Gasly.
 
Dalle prime curve di questo Gran Premio di Azerbaijan si evince già che la pole di Leclerc non è altro che un “sogno di inizio estate”; sia la Mercedes che la RedBull sembrano viaggiare ad un altro ritmo soprattutto grazie ad una migliore capacità nella gestione delle gomme. E’ questione di tempo, poco, che Hamilton riesce a prendere la scia giusta al ferrarista superandolo e prendendosi la testa della gara, mentre Verstappen deve lottare altri 4 giri prima di riuscire a soffiare la posizione al caparbio monegasco. Dietro Gasly, Sainz e Tsunoda mantengono rispettivamente la quinta, sesta e ottava posizione.
 
Il peso nervoso del duello con Verstappen lascia Leclerc scoperto, passa un’altro giro, un’altra posizione persa nei confronti di Perez; la Ferrari corre ai ripari richiamando il monegasco ai box andando a montare delle gomme dure, lo stesso viene scelto per Sainz che al rientro, a gomma fredda, finisce lungo alla curva 3, perdendo secondi preziosi.
 
Giro di pit stop anche per i primi, Hamilton è il primo a rientrare, ma il tentativo di undercut, come successo in altre recenti occasioni, si trasforma in un’arma a doppio taglio: il pit-stop del britannico dura più del dovuto, e di questo imprevisoto non ne approffitta solo Verstappen ma anche Perez: la Mercedes finisce virtualmente terza! Intanto Vettel, che al 15° giro deve ancora rientrare, si trova in testa alla gara.
 
I giri passano, Vettel si accoda al gruppetto di Gasly e Leclerc, mentre davanti le RedBull guidano la gara davanti la Mercedes di Hamilton. Sainz, dopo il dritto, si trova fuori dalla zona punti, mentre Bottas in piena crisi non riesce a liberarsi dalla decima posizione: classifica e tempi impietosi per il pilota finlandese che non aveva mai nascosto di trovarsi bene su questa pista.
 
Al 31° giro Stroll finisce a muro,per l’esplosione di una gomma posteriore (era l’unico pilota non ancora rientrato ai box), entra la safety car mentre sale la tensione tra i muretti delle scuderie che alla fine in grande maggioranza optano per evitare il momentaneo pit stop. Al rientro della Safety-Car, la ripresa della gara è nelle mani di Verstappen che stacca Perez – che viene messo in difficoltà da Hamilton – mentre dietro Vettel fa il diavolo a quattro ed in un giro riesce prima a prendere la posizione sia a Leclerc che a Gasly.
 
La gara sembra non dover più avere stravolgimenti significativi, ma se la fortuna è ceca, la sfortuna ci vede benissimo: Verstappen finisce a muro pèr un problema ad un pneumatico, probabilmente la causa è l’urto con un detrito (l’olandese si trovava in safe zone con la strategia gomme) a meno di quattro giri dal termine : tutto  torna di nuovo in discussione, il podio torna alla portata anche di Leclerc mentre a vincere, ipoteticamente, potrebbe essere addirittura Vettel; sfortunatissimo il pilota RedBull che perde così l’occasione di allungare nel mondiale.
 
Bandiere rosse, la gara riparte alle 16.10 dalla griglia di partenza.
 
Sulla griglia di partenza, Vettel può contare su delle gomme nuove, mentre qualche possibilità sembra poprterla avere Leclerc che ha dimostrato di avere delle chance sul giro secco.
Alla partenza Perez mantiene la posizione, Hamilton vede uno spiraglio, prova il sorpasso disperato, ma arriva lunghissimo e finisce in coda al gruppo: errore clamoroso per il pilota più esperto e che manda alle ortiche la possibilità di riprendersi la testa del mondiale. Triello per la terza posizione tra Gasly, Leclerc e Norris, con il momnegasco che riesce a superare il francese che però recupera la posizione anche merito alla potenza della Power Unit Honda. Le posizioni non cambiano più fino al termine della gara, regalando un clamoroso secondo posto a Vettel ed un terzo a Gasly; Leclerc chiude quarto e Sainz ottavo, portando la Scuderia di Maranello al terzo posto della classifica costruttori del mondiale.

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