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F1 – GP di Spagna, (s)profondo rosso: Sainz 5°, Leclerc 11° nel dominio di Verstappen

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Il GP di Spagna ha avuto un solo padrone in Max Verstappen, cannibale dall’inizio alla fine del weekend. Prestazione sottotono della Ferrari, quinta con Carlos Sainz e solo undicesima con Charles Leclerc. Il monegasco ha cercato di risalire la classifica, ma per tutta la gara ha faticato a trovare un passo veloce. Per le rosse sembra notte fonda, con Sainz scavalcato da entrambe le Mercedes: i nuovi sviluppi portati dal team di Toto Wolff sembrano aver permesso alle frecce nere di sopravanzare le SF-23, riuscendo a far salire sul podio sia Lewis Hamilton che George Russell. Peccato per Yuki Tsunoda: il pilota AlphaTauri è riuscito ad arrivare nono sotto la bandiera a scacchi, ma con i cinque secondi di penalità comminatigli per un’aggressiva manovra difensiva su Ocon è scivolato dodicesimo. Quattordicesimo Nyck de Vries con l’altra monoposto faentina. Nono Guanyu Zhou su Alfa Sauber, autore di una bella gara al contrario di Valtteri Bottas, diciannovesimo al traguardo. Fuori dai punti le due Haas: quindicesimo Nico Hulkenberg, diciottesimo Kevin Magnussen.

LA PARTENZA

La gara comincia con l’incognita pioggia, costante anche dello scorso GP di Monte Carlo. Leclerc parte dai box con la hard, a seguito della sostituzione del retrotreno, della batteria e di altre componenti. Sainz si è difeso al via attaccando Verstappen e lasciandolo poi sfilare tra curva 1 e curva 2, mettendo del margine tra lui e gli inseguitori capitanati da Stroll, protagonista di un grande attacco su Hamilton, mentre Norris ha accusato dei danni alla sua vettura che lo hanno costretto ad una prematura sosta ai box.

PRIMO STINT

Con un Leclerc intento a risalire la china e decimo dopo quattordici giri, Verstappen ha allungato su Sainz, portandosi a oltre sette secondi sullo spagnolo, richiamato ai box al termine del quindicesimo passaggio per montare un treno di pneumatici medium: un cambio di strategia molto probabilmente derivato dalle previsioni meteo. Al sedicesimo giro Leclerc è rientrato in corsia box per passare alle soft a causa di mancanza di grip con le coperture dure, scivolando in diciassettesima posizione. Con l’inizio dei pit stop le due AlphaTauri hanno avanzato in classifica: Tsunoda si è affacciato così sulla top ten, mentre de Vries, autore di una prima fase non brillante, in quattordicesima posizione. Gli pneumatici hard non sembrano aver riscosso molto successo in questa fase e anche Alonso, così come Stroll, ha optato per la sostituzione delle Pirelli bianche con quelle rosse. Solo le due Mercedes e le dure Red Bull, evidentemente a loro agio con gli pneumatici scelti in partenza, sono sembrate nelle condizioni di effettuare un solo pit stop.

SECONDO STINT

In questa fase Leclerc ha continuato ad aver evidenti problemi, perdendo la posizione su Gasly, ma pronto all’attacco su de Vries che lo stava rallentando e che gli ha garantito la tredicesima posizione dietro all’Alpine numero 10. Davanti Sainz è stato superato da Hamilton al ventottesimo giro, con Russell capace di recuperare anche tre secondi al giro sul madrileno. Al trentacinquesimo giro l’inglese ha sorpassato il ferrarista, estromettendolo di fatto dal podio. La pioggia anche in questa fase non è arrivata e sono cominciate le seconde soste, con Sainz che è andato sulle hard, così come Leclerc, mentre i quattro di testa hanno scelto le soft come compound per l’ultima parte di corsa.

FINALE

A una decina di giri dalla conclusione Tsunoda, nono, si è messo all’inseguimento di Ocon per l’ottava posizione, perdendo poi terreno sull’Alpine, permettendo a Zhou, decimo, di avvicinarsi portando l’attacco al giro 56 alla prima chicane: il giapponese ha spinto verso l’esterno il cinese di casa Sauber, che via radio si è lamentato con il suo ingegnere. Al giro 60 è quindi arrivata la comunicazione della direzione gara, che ha comunicato di aver notato la manovra del numero 21 della casa faentina: due tornate più tardi è arrivata la penalizzazione di cinque secondi per l’aggressiva manovra difensiva di Tsunoda. Più indetro Leclerc non è sembrato essere in condizione di attaccare Gasly fino a una manciata di giri dal termine, quando ha tentato di avvicinarsi al francese, ma è stato così costretto ad accontentarsi di un anonimo undicesimo posto, guadagnato grazie alla penalità di Tsunoda. Davanti Sainz ha imitato il suo compagno di scuderia, arrendendosi ad un miglior passo dei piloti Red Bull e Mercedes. 

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