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Formula 1 – Verso il GP degli Stati Uniti con gli occhi della Motor Valley

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Red Bull Content Pool


Il Mondiale di Formula 1, dopo la sortita in Estremo Oriente, fa rotta sull’America dove questo fine settimana si correrà il Gran Premio degli Stati Uniti al Circuit of the Americas di Austin, diciannovesima prova iridata della stagione 2022. Ci avviciniamo a questo appuntamento con un’ampia panoramica storica sul GP e sul circuito che lo ospita, aprendo una finestra sulle due scuderie della Motor Valley, la Ferrari e l’AlphaTauri.

Il GP degli Stati Uniti

Il Gran Premio USA ha una storia un po’ complicata. Le edizioni del Gran Premio degli Stati Uniti che portano questa denominazione sono ben 42, distribuite fra Riverside e Sebring, dove si assegnò il GP per una volta a tracciato, Watkins Glen, dove si corse per 15 volte, Phoenix, teatro della gara dal 1988 al 1990, Indianapolis, che ospitò nell’infield del celebre catino la F1 dal 2000 al 2007 e infine, dal 2012, il Circuit of the Americas. Oltre a questi, tra la fine degli anni ’70 e la metà degli ’80, il GP degli Stati Uniti non si disputò. Questo successe non perché l’America non fosse rappresentata nel Circus iridata, sempre più in mano a Bernie Ecclestone, ma perché ospitava ben due gare. Le denominazioni divennero quindi GP degli USA Est, che si corse al Watkins Glen dal 1976 al 1980 e a Detroit dall’82 all’84. Nell’altro versante degli States, in quel periodo, si disputò il GP degli USA Ovest, corso a Long Beach dal 1976 al 1983. Anche la 500 Miglia di Indianapolis ha avuto la sua parte in questa storia americana. Fu in calendario nei primi anni del Mondiale di Formula 1, ma spesso veniva disertata dai piloti europei. Per questo nel 1961 venne cancellata dal campionato.

Il COTA

Il Circuit of the Americas è uno dei pochi tilkodromi a piacere ai piloti per il proprio layout, lungo 5,5 chilometri e che associa lunghi rettilinei e sequenze di curve complesse ispirate ad altri autodromi del mondiale. Il tratto dalla curva 3 alla curva 6 si ispira alla rapida sequenza di cambi di direzione del complesso Magotts/Becketts di Silverstone o le esse di Suzuka, con le monoposto capaci di raggiungere velocità che si attestano oltre i 210 km/h. La sezione dalla curva 12 alla 15 ricorda invece il Motodrom di Hockenheim, seguito dalle curve 16, 17 e 18 che richiamano chiaramente la lunga curva 8 di Istanbul, caratterizzata dai suoi quattro punti di corda. In mezzo a queste curve c’è anche un rettilineo da oltre un chilometro di lunghezza, chiuso da una curva a bassa velocità. Dopo il semaforo verde i piloti vengono proiettati verso curva 1, uno stretto tornante verso sinistra, percorrendo una ripida salita con pendenza superiore all’11%, ispirata al tratto finale del rettilineo del Red Bull Ring. Da qui si scende per inserirsi in una veloce serie di esse, che portano alla curva 10, cieca, e poi al tornantino della 11. La sede stradale è molto larga in alcuni punti e permette ai piloti diverse traiettorie. Due le zone DRS: sul rettilineo principale e tra le curve 11 e 12.

In questa sede il Gran Premio ha vissuto gli ultimi due anni dell’era dei motori aspirati V8 da 2400 cc, che hanno visto le vittorie di Hamilton su McLaren e di Vettel su Red Bull. L’inglese, passato alla Mercedes, ha poi instaurato un dominio durato dal 2014 al 2017, interrotto nel 2018 da Kimi Raikkonen, che colse ad Austin il suo ultimo successo in Ferrari. Nel 2019 fu Valtteri Bottas a trionfare mentre, dopo aver saltato l’edizione 2020 a causa della pandemia di coronavirus, la Formula 1 è tornata al COTA nel 2021 e a vincere è stato Max Verstappen.

Austin

La capitale del Texas è una città davvero divertente e interessante: si assapora quell’America vera fatta di possenti pick-up fermi ai semafori, di tori meccanici da domare, cavalli di razza dentro grandi recinti ad alzare polveroni coi loro zoccoli, steak house e grandi roulotte cromate che vendono hamburger a bordo strada ed enormi auto cabrio con le corna di bue sul cofano. Ma soprattutto, Austin rende onore alla sua fama di capitale della musica dal vivo: si possono trovare infatti concerti ed esibizioni live praticamente ogni sera e dappertutto.

 

Casa Ferrari

La cover art del GP degli USA (Source: ferrari.com)

La Scuderia Ferrari si presenta in Texas con tre piloti, per la prima volta dal Gran Premio d’Italia del 1976, quando il team iscrisse alla corsa Niki Lauda, Clay Regazzoni e Carlos Reutemann, all’esordio con la Scuderia. Ad Austin la squadra schiererà Carlos Sainz, Charles Leclerc e Robert Shwartzman, che nella prima sessione di prove libere guiderà la vettura del monegasco. Da questa stagione è infatti stata introdotta una nuova regola che prevede che ogni squadra impieghi in almeno due occasioni, una per ciascuna vettura, un giovane pilota con non più di due Gran Premi all’attivo. Shwartzman, pilota con doppia nazionalità russa e israeliana, è cresciuto nella Ferrari Driver Academy e in questa stagione è Test Driver della Scuderia. Vincitore nel 2019 del campionato FIA Formula 3 e secondo in Formula 2 nella scorsa stagione, Shwartzman è all’esordio in una sessione ufficiale. Per lui sarà anche la prima volta al volante della F1-75 e scenderà in pista con il numero 39.

Robert Shwartzman (Source: ferrari.com)

L’israelo-russo si è raccontato così nei canali ufficiali della Scuderia Ferrari: “Sono appassionato di corse e di auto in genere fin da quando ero molto piccolo. Quando mio padre vide quanto ero attratto dai motori mi fece provare un kart, avevo quattro anni. Fu amore a prima vista: cominciai a partecipare a qualche corsa e all’età di sei anni ci siamo trasferiti in Italia, il paese nel quale si svolgevano le competizioni di kart più importanti. Dall’età di nove anni l’Italia è diventata il mio paese, lì ho frequentato le scuole e ho continuato a gareggiare. Alla fine del 2017 sono stato chiamato dalla Ferrari e nel 2018 sono diventato un allievo della Ferrari Driver Academy. All’interno del programma di Maranello riservato ai giovani ho corso in Formula 3 e Formula 2 e alla fine della scorsa stagione sono stato nominato Test Driver della Scuderia”.

“Il 2022 per me è stato un anno molto diverso dagli altri perché fin dall’inizio il programma prevedeva che non avrei gareggiato in nessun campionato. Sono infatti stato arruolato a tempo pieno dalla Scuderia, per la quale ho fatto molto lavoro al simulatore, e devo dire che sono molto orgoglioso di essere stato utile alla squadra in questa stagione. L’esperienza fatta quest’anno mi ha permesso di imparare davvero tanto e credo mi abbia aiutato a diventare un pilota più completo. Debuttare in una sessione ufficiale di Formula 1 come pilota della Scuderia Ferrari è un grande onore per me, e sapere di essere il primo dopo così tanti anni rende l’idea di quanto speciale sia quello che mi appresto a fare venerdì. Ovviamente sono molto carico e anche estremamente curioso di guidare la F1-75 per la prima volta così da poter confrontare le sensazioni al simulatore con quelle della pista reale”.

“Il tracciato di Austin è tra i più interessanti di tutto il campionato ed è anche piuttosto impegnativo. Non ho mai avuto occasione di girare là ma mi sono preparato al massimo al simulatore. Ha tratti con curvoni veloci che si alternato ad altri più guidati. C’è anche una curva 1 molto particolare. Non vedo l’ora di calarmi in abitacolo”.

 

Casa AlphaTauri

Il wallpaper della Scuderia AlphaTauri per la gara americana (Source: Scuderia AlphaTauri)

La scuderia di Faenza si avvicina alla prima delle due doppiette di gare che chiudono il Mondiale di F1 2022: USA-Messico e poi Brasile-Abu Dhabi, dopo aver blindato la coppia che correrà con questi colori nel 2023. Al confermato Yuki Tsunoda verrà infatti affiancato Nyck De Vries, al debutto in Formula 1. Abbandonerà quindi il team Pierre Gasly, diretto verso l’Alpine. Proprio il francese è stato l’unico ad aver conquistato punti, uno, nelle ultime due gare, a Singapore. Il giapponese Tsunoda è stato costretto invece al ritiro nella gara disputata presso la città-stato asiatica, mentre nella travagliata e discussa uscita a Suzuka ha conquistato il tredicesimo posto.

L’obiettivo della seconda squadra della galassia Red Bull è quello di superare la Haas all’ottavo posto nella classifica costruttori, ora coabitato dai due team con trentaquattro punti e distanziati di nove lunghezze dalla settima piazza occupata dall’Aston Martin, tutt’altro che irraggiungibile.

Ecco le parole che i due piloti AlphaTauri hanno affidato ai canali ufficiali della scuderia in vista del Gran Premio di Austin.

Pierre Gasly: “Come di consueto, in Giappone si respirava un’atmosfera unica, soprattutto per questo ritorno dopo tre anni. Tornare da pilota Honda è stato forte, tutta la squadra ha avuto un supporto incredibile e sono rimasto stupito dal numero di bandiere francesi tra la folla. È stato davvero speciale.

Adesso si va ad Austin, su un altro circuito molto interessante. L’anno scorso c’era tanto fermento e una grande folla grazie alla popolarità della F1 che esplode ogni anno di più negli Stati Uniti. Ricordo che quando sono partito da Austin l’aeroporto era pieno di tifosi che tornavano a casa da ogni parte dell’America, non c’era un passeggero che non fosse stato al COTA! Gli americani sono i re del divertimento e l’atmosfera è speciale. Mi piace davvero e durante l’inverno trascorro sempre un po’ di tempo negli States per seguire altri sport, come le partite della NBA e della NFL. Sanno il fatto loro su come si organizza un evento e quindi sono elettrizzato per questo fine settimana.

Il circuito mi piace: l’intero primo settore è velocissimo e occorre essere molto precisi nelle traiettorie, perché il modo in cui si affronta una curva influisce anche sul modo di percorrere quella successiva. In generale, quindi, è una pista tecnica.

Voglio chiudere questa stagione – le mie ultime quattro gare con la Scuderia AlphaTauri – con dei risultati positivi, anche se i miei trascorsi al COTA non sono mai stati niente di speciale. Mi sono ritirato diverse volte qui, incluso lo scorso anno a causa di un problema meccanico: diciamo che questa pista non mi ha mai sorriso particolarmente in passato, ma è un buon motivo per sperare che le cose vadano meglio questa volta. La pista è sempre molto accidentata e credo che con questa generazione di vetture la guida sarà ancora più complicata. Queste macchine sono molto rigide e sarà una grande sfida per tutti, anche se pare abbiano riasfaltato alcune sezioni all’inizio dell’anno, in tempo per la gara di MotoGP. Speriamo ci sia un miglioramento”.

Pierre Gasly (Source: Scuderia AlphaTauri)

 

Yuki Tsunoda: “Ripensando a Suzuka, mi sono davvero divertito a correre nel mio Paese. Correre in F1 in Giappone era un sogno e il primo giro delle prove libere è stato particolarmente emozionante; poi ho fatto un reset e sono tornato in me, ma ho sentito molta più energia, adrenalina ed entusiasmo. Peccato non essere riusciti a fare punti. Dopo la gara, ne ho approfittato per passare qualche giorno in Giappone ed è stato piacevole.

Adesso ci attende Austin, dove l’anno scorso sono andato abbastanza bene: dopo essere entrato in Q3, ho chiuso la gara nono. In effetti, per certi versi la pista è abbastanza simile a Suzuka, soprattutto la parte dopo la prima curva che richiama un po’ la sezione delle esse. Seguirò il mio consueto approccio e aumenterò gradualmente il ritmo durante il weekend. Se tutto va bene, nelle PL2 avremo un test pneumatici Pirelli che non abbiamo potuto effettuare sotto la pioggia a Suzuka. Ci tornerà utile per avere 30 minuti d’azione in più per prepararci. Ho intenzione di sfruttarli al massimo, perché voglio la Q3 sabato e i punti la domenica.

Se non ricordo male, la pista è piuttosto sconnessa soprattutto nel primo settore. Sarà quindi interessante vedere come si comporteranno le nuove vetture, anche se credo abbiano riasfaltato alcuni tratti. Modificare l’assetto per adattarlo ai dossi non è la direzione ideale per tirare fuori prestazioni, soprattutto nelle curve veloci, quindi dovremo trovare un compromesso. Speriamo di riuscirci e fare in modo che la vettura possa adattarsi bene al tracciato. Ad Austin c’è una bella atmosfera e, nel complesso, dovrebbe essere un weekend divertente.”

 

Yuki Tsunoda (Source: Scuderia AlphaTauri)

 

Gli orari TV (ora italiana)

Venerdì 21 ottobre

PL1: 21:00 – 22:00 (diretta SKY)

PL2: 00:00 – 01:30 (diretta SKY)

Sabato 22 ottobre

PL3: 21:00 – 22:00 (diretta SKY e TV8)

Qualifiche: 00:00 – 01:00 (diretta SKY e TV8)

Domenica 23 ottobre

Gara: 21:00 (diretta SKY e TV8)

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