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Hamilton e Grosjean, i vincitori del Gp del Bahrain

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Credits: Twitter - @F1

Una gara di fuoco, fiamme e forti emozioni: il Gp del Bahrein si conclude come era cominciato e ci regala, oltre l’ennesima vittoria di Hamilton, un miracolo moderno.

Il pronti via è regolare, chi sta sulla parte di tracciato più pulita parte meglio, Hamilton in particolare da uno strappo impetuoso, dall’altra parte si arranca, Bottas perde due posizioni rima della prima curva. Pochi chilometri, le vetture sono tutte molto vicine e al centro del gruppo c’è parecchia confusione, Grosjean vede uno spiraglio per una traiettoria pulita che gli permetterebbe la conquista di diverse posizioni ma non si avvede dell’arrivo Kvjat: il retrotreno del francese sbatte sull’anteriore della monoposto del russo, la Haas finisce in testacoda ad alta velocità dove non c’è spazio per una via di fuga rovinando violentemente contro il guardrail. La vettura si spezza a metà, con l’anteriore che rimane bloccato tra le lamiere e prende immediatamente fuoco.

Una palla di fuoco come da tempo non se ne vedevano che lascia senza parole chiunque, a partire gli addetti ai lavori: nessuno si aspettava una violenza del genere, che una monoposto moderna potesse prendere fuoco in modo così brutale. Grosjean è ancora nell’abitacolo quando questo viene avvolto dalle fiamme, subito giungono addetti con gli estintori, e anche i due medici di gara a bordo della vettura che segue la partenza del GP. Ed è proprio uno di loro che porge un primo appiglio di salvezza al pilota francese che in qualche modo, ricorrendo al proprio istinto di sopravvivenza più puro, riesce in modo autonomo a liberarsi dalla monoposto, lasciandoci dentro una scarpa nella foga del momento, a salire sul guardrail e a gettarsi le spalle l’inferno. Gli accertamenti medici parleranno di costole fratturate e qualche ustione, ma il pilota è salvo e dovrà momentaneamente essere supportato da una macchina per l’ossigeno a causa dell’inalazione dei fumi tossici dell’incendio.

La gara ripartirà quasi due ore più tardi, con i piloti sottoposti ad una girandola di emozioni. Il secondo start è fotocopia del primo, ed ancora una volta un incidente interrompe la gara: bandiere gialle questa volta, ma ancora protagonista Kvjat che questa volta mette il muso della proprio monoposto dove spazio non c’è e finisce per far ribaltare Stroll: niente di grave per il pilota Racing Point. La gara procede quindi senza intoppi, Hamilton conduce dall’inizio alla fine, la RedBull ha il tempo di provare un paio di strategie su Verstappen per cercare di conquistare la leadership, ma uno stop ai box troppo lungo prima ed una vana speranza di eccessivo usuramento delle gomme del britannico poi ridicolizzano l’intento. Per la Ferrari il weekend si conclude come era partito, con le vetture inchiodate al centro del gruppo ed un misero punticino portato a casa da Leclerc. Buona invece la prestazione di Gasly che riesce a reggere agli assalti finali e con uno stop in meno degli avversari si aggrappa ad un ottima sesta posizione.

L’ordine finale di arrivo:

1 Lewis HAMILTON Mercedes

2 Max VERSTAPPEN Red Bull Racing+1.254 

3 Alexander ALBON Red Bull Racing+8.005 

4 Lando NORRIS McLaren+11.337 

5 Carlos SAINZ McLaren+11.787 

6 Pierre GASLY AlphaTauri+11.942 

7 Daniel RICCIARDO Renault+19.368 

8 Valtteri BOTTAS Mercedes+19.680 

9 Esteban OCON Renault+22.803 

10 Charles LECLERC Ferrari1 Lap

11 Daniil KVYAT AlphaTauri1  Lap

12 George RUSSELL Williams1 Lap

13 Sebastian VETTEL Ferrari1 Lap

14 Nicholas LATIFI Williams1 Lap

15 Kimi RÄIKKÖNEN Alfa Romeo Racing1 Lap

16 Antonio GIOVINAZZI Alfa Romeo Racing1 Lap

17 Kevin MAGNUSSEN Haas F1 Team1 Lap

18 Sergio PEREZ Racing Point

19 Lance Stroll Racing Point

20 Romain Grosjean FRA Haas F1 Team1

Hamilton, a margine della gara, ci tiene a rimarcare quanto di buono fatto dalla FIA per la sicurezza dei piloti, 20/30 anni fa un incidente del genere sarebbe stato fatale: «Il rischio fa parte di questo sport ma le immagini di oggi sono state terrificanti. Sono contento di poter dire che le misure prese dalla FIA in questi ultimi anni sono risultate decisive, come l’introduzione dell’Halo: la macchina è stata tagliata in due, ma quello ha salvato il pilota»

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