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Il Resto del Carlino – Alberto Tomba: “Italia è il tuo momento, emozionaci”

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Il più grande sciatore italiano, Alberto Tomba, racconta delle sue più grandi conquiste: dal podio a Crans Montana fino alle vittorie in Sierra Nevada; ma non è tutto oro ciò che luccica, dietro i grandi successi di un campione si nascondono altrettante delusioni.

Lo sciatore originario di San Lazzaro di Savena ricorda come da bambino andasse spesso sulle Dolomiti e racconta a Leo Turrini de Il Resto del Carlino anche come i famosi “trucchi del mestiere” li avessi imparati dal maestro Roberto Siorpaes. Stranamente, nel proprio periodo di maggior splendore, Tomba non ha mai gareggiato sulle piste di Cortina, poiché è stata considerata più volte una tipologia di pista adatta in particolar modo alle donne; proprio in quel momento, l’uomo dalle quattro ruote motrici, ha registrato alcune delle sue più grandi imprese, conquistando diverse  località “poco conosciute” come Sestriere e Madonna di Campiglio.

Tomba “la bomba” ha partecipato a ben sei edizioni dei Mondiali di sci alpino: dall’esordio a Crans Montana nel 1987, passando per Vail 1989, Saalbach 1991, Morioka 1993 e Sierra Nevada 1996, fino all’ultimo di Sestriere nel 1997.

Come detto in precedenza, il debutto assoluto avvenne nel 1987 a Crans Montana, quando il Tomba ancora ventenne era poco conosciuto. Le vittorie arrivarono subito, ma non ai Mondiali. Tomba racconta come tra l’89 e il ’93 non sia mai riuscito a salire sul podio. Nel 1991 invece, lo sciatore bolognese si schiantò incredibilmente a Saalbach contro una porta quando si trovava tranquillamente in testa, rischiando pure di farsi veramente male, mentre nel 1993 a Morioka fu colpito da un terribile virus, a malapena riuscì a fare uno slalom, la febbre gli fu fatale in quel periodo.

Nel febbraio del 1995 lo sciatore emiliano era letteralmente imbattibile, quando dovette partire per la Sierra Nevada scoprì però che la rassegna era stata rinviata di un anno per la mancanza di neve. Alberto non nascose mai il suo rammarico ma l’anno successivo vinse grazie a una rimonta incredibile dalla sesta fino alla prima posizione. Il campione degli slalom decise poi di ritirarsi l’anno seguente, ovvero nel 1997 sulla montagna degli Agnelli dopo un bronzo in slalom e la vittoria dell’ultima gara di Coppa.

In conclusione Alberto Tomba è un giovincello di 54 anni che non ha ancora perso la passione dello sci, ribadendo la sua vicinanza a Sofia Goggia ed elogiando il suo carattere, inoltre lancia un grande in bocca al lupo a tutti gli azzurri, sicuro delle emozioni che faranno vivere a tutti noi.

 

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