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Il Semaforo Rosa – A Spa la storia è rosa

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Ferrari Press Office


Ormai è abitudine che nella pista delle Ardenne si scrivano pagine importanti di storia. Il tracciato ospita le corse automobilistiche dal 1992 e dopo due anni ci fu già la prima 24 Ore di Spa-Francorchamps che ancora oggi è una classica delle gare endurance, oltre a richiamare una grande quantità di pubblico da tutto il mondo. Un circuito con così tanti anni alle spalle non poteva che essere una pietra miliare nel motorsport, un luogo dove le imprese vengono compiute e poi tramandate. Le donne e i motori in questo contesto geografico hanno già dimostrato di andare molto d’accordo. Maria Teresa De Filippis ha finito la sua prima gara in Formula 1 sul circuito belga diventando così la prima donna nella storia a qualificarsi ad un Gran Premio e a vedere la bandiera a scacchi. In tempi più recenti a scriverci qualcosa di importante sono state le Iron Dames di Deborah Mayer. La loro prima vittoria è arrivata di fatto nella famosissima gara di durata che si svolge ormai da quasi cento anni tra i boschi fiamminghi.

La scorsa estate a Spa l’equipaggio tutto al femminile composto da Bovy, Gatting e Frey sulla Ferrari 488 GT è salito sul gradino più alto del podio festeggiando la loro prima storica gioia, la prima di un progetto nato pochi anni prima ma che ad oggi sta portando risultati concreti e importanti per tutto il motorsport e il movimento femminile. Nell’ultimo evento corso tra le Ardenne un’altra ragazza, giovanissima, vestita di rosso e sempre sulla stessa Ferrari con cui le sue colleghe l’anno prima hanno trionfato, ha portato a casa un altro risultato storico per lei e anche per il contesto più generale. Lilou Wadoux, new entry nella Casa del Cavallino Rampante ha svettato su tutti nella classe LMGTE del Mondiale Endurance. Il team AF Corse targato Richard Mille ha scommesso sulla pilota francese a fine della scorsa stagione dandole l’investitura come prima donna in un ruolo ufficiale all’interno della squadra. All’inizio poteva sembrare un azzardo ma con il lavoro quotidiano Lilou si è presa il suo piccolo spazio, mostrando una performance solida che alla fine ha pagato con un risultato grandioso.

Luis Perez Companc, Lilou Wadoux e Alessio Rovera vincitori della classe LMGTE nella 6H di Spa del WEC – credits to Ferrari Press

Ovviamente si parla di un lavoro di squadra portato a termine anche da Alessio Rovera e Luis Perez Companc che formano parte dell’equipaggio della numero 21 e che con Wadoux sono saliti sul primo gradino del podio di Spa. Analizzando la gara nei dettagli la pilotina francese ha condotto 49 giri nella parte centrale della corsa, nella quale si è distinta per la sua velocità. Ha scalato poco a poco le posizioni della classifica arrivando fino al secondo posto, quando ha lasciato il volante al suo collega Rovera, che ha portato la macchina alla bandiera a scacchi. Lilou è alla sua prima vittoria con la Rossa di Maranello ma l’impresa straordinaria in cui è riuscita sta nell’essere la prima donna a conquistare una vittoria nella storia del WEC. Eppure la 6H non era iniziata bene a causa dell’incidente del venerdì che aveva comportato la sostituzione del telaio e la mancata presenza nella sessione di qualifiche. Il grosso lavoro fatto da tecnici e meccanici ha permesso alla vettura di scendere in pista per la gara e poi il resto lo hanno fatto i piloti.

Il futuro per Wadoux sembra roseo considerato che questa è solo la terza uscita con la squadra. La velocità c’è e anche la determinazione per lavorare al fine di raggiungere grandi risultati. Ferrari stavolta il colpo lo ha piazzato guardando lontano e chissà che un giorno questo nome non riesca ad affermarsi nell’élite del motorsport.

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