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Il Semaforo Rosa – Gresini un team, una famiglia

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motogp.com


Una squadra figlia della Motor Valley e di un pilota che è nato e cresciuto nei luoghi dove la passione per i motori sgorga a fiumi. Un team che ha accolto alcuni dei campioni di oggi e che forgia quelli del futuro. Tante vittorie e titoli tra tutte le categorie che lo rendono una realtà solida e concreta molto ambita da tutti. La caratteristica più bella è però quella di sentirsi in famiglia, dettaglio che non appartiene a tutti gli ambienti soprattutto quando si parla di élite del motorsport. In Gresini tutti si sentono parte integrante del progetto e sono messi nelle condizioni di rendere e lavorare al massimo per raggiungere gli obiettivi comuni alla squadra. I membri della famiglia Gresini dedicano anima e corpo alla loro creatura portando avanti quello che Fausto ha seminato per moltissimi anni con passione e dedizione facendola diventare una squadra formato famiglia tra i giganti del motomondiale.

Oggi al comando della nave c’è una capitana che si è rimboccata le maniche fin dall’inizio, quando si è ritrovata a prendere in mano qualcosa che non conosceva ma che non poteva permettere che sparisse, in nome dei valori che suo marito aveva stabilito e tramandato negli anni. Nadia Padovani oggi è il CEO del Team Gresini e si ritrova ad essere la punta di una squadra che corre in tre categorie diverse e lo fa ai massimi livelli. MotoGP, Moto2 e MotoE. Tre team sei piloti e tutte le persone che indossano la maglia del team pronti a dare l’anima per il proprio lavoro puntando sempre ad obiettivi ambiziosi. Nadia si è ritrovata nel ruolo di manager dal nulla dopo la prematura scomparsa di Fausto, ma di fronte ad una montagna così alta da scalare non si è certo tirata indietro, anzi ha deciso con molto coraggio di buttarsi in qualcosa da lei distante, che non conosceva. Circondata dalle persone giuste ha portato avanti il progetto Gresini ed oggi raccoglie già i primi frutti di scelte importanti che però hanno portato risultati colmi di emozione e gioia.

 

Nadia Padovani insieme ai figli nell’ufficio della sede del Team a Faenza – credits to motogp.com

Debuttò nel 1997 con Alex Barros subito tra i grandi in 500cc e nel 1999 decise di entrare anche nella classe di mezzo insieme ad un altro Imolese di nascita, campione del mondo uscente, Loris Capirossi. Da quel momento un ascesa sempre più convincente tra le varie categorie ma soprattutto in MotoGP dove Gresini è presente ormai da 26 anni. Nel 2012 estese la sua presenza a tutte le classi del motomondiale, che mantenne fino a pochi anni fa. Dalle sue moto sono passati tantissimi campioni e piloti velocissimi con cui il team della Motor Valley si è portato a casa ben quattro mondiali tra 250cc, Moto2, Moto3 e MotoE. Il primo con Daijiro Kato nel 2001 e l’ultimo nella classe elettrica con Mattia Ferrari nel 2019. Sicuramente uno dei momenti più belli fu il campionato 2018 di Moto3, in cui schierò Jorge Martin e Fabio Di Giannantonio. I due piloti finirono primo e secondo nella classifica finale con lo spagnolo che si aggiudicò il titolo iridato, il primo della sua carriera. Come l’accordo con Aprilia per diventare il team ufficiale a cui si affidò la squadra di Noale per il suo ritorno nella classe regina. Ma la carriera ventennale di Gresini Racing è fatta anche si momenti difficili da superare. Tra le stagioni difficili e i risultati non raggiunti credo che il 2011 sia stato l’anno più brutto e duro non solo per Fausto ma per tutta la famiglia del team. La scomparsa di Marco Simoncelli in quel maledetto Gran Premio della Malesia di ottobre rimane una ferita non ancora rimarginata e che forse non si chiuderà mai. Così è per tutti coloro che lo avevano conosciuto da vicino o che lo tifavano da lontano, ma soprattutto un vuoto incolmabile per chi ci lavorava insieme e lo viveva nella quotidianità del paddock e del box non solo come pilota ma quasi come un figlio. Mi ricordo ancora le lacrime di Fausto quando Michele Pirro tagliò il traguardo a Valencia vincendo la gara della Moto2 nel weekend successivo alla tragedia di Sepang.

Da quelle lacrime a quelle di Nadia in Qatar la scorsa stagione. Anche quelle le ricordo benissimo e con la stessa commozione. La sua prima gara alla guida del team a Losail. I due alfieri sono due ragazzi che conosce bene e in cui Fausto aveva creduto tanto tempo prima in Moto3. Bastianini e Di Giannantonio stavolta in sella ad una Ducati. Enea parte dalla prima fila e sognare non costa nulla. A fine gara sognare costa ancora meno e soprattutto si può fare ad occhi aperti perché la Bestia taglia il traguardo per primo davanti a tutti e vince la sua prima gara in MotoGP con una dedica chiara e precisa, a Fausto, colui che ci aveva creduto fin dall’inizio. Insomma l’avventura di Nadia non poteva partire in modo migliore e in quelle lacrime io ci ho visto tutta la passione e la paura nel prendere per mano un grosso progetto e continuare a portarlo avanti sempre più in alto. Come dice lei senza le persone giuste al suo fianco, uomini e donne scelti a suo tempo anche da Fausto stesso, tutto questo non sarebbe stato possibile e alla fine del 2022 immaginarsi ben quattro vittorie e un terzo posto finale nella classifica mondiale forse era ancora meno immaginabile. Eppure lei era lì sul podio a Doha insieme ad Enea con gli occhi gonfi di lacrime e il sorriso enorme rivolto verso l’alto verso il suo Fausto che sicuramente stava sorridendo insieme a loro.

Fausto Gresini sulla griglia di partenza insieme a Marco Simoncelli – credits to motogp.com

Nadia è l’esempio delle donne tenaci e forti che ci sono nel motorsport, che con ambizione ma anche timore riesce a guardare lontano per far crescere la sua realtà, il suo team che oggi è più una grande famiglia allargata. Di coraggio ne ha da vendere e lo ha dimostrato tutto. Quest’anno ha la possibilità di crescere ancora e dimostrare che il Team Gresini è una squadra solida tra le ufficiali e tra quelle di vertice, non solo un team clienti. Pronti a dare battaglia in tutte le categorie. E allora non resta che salire a bordo della nave e supportare Nadia e tutti i suoi uomini e le sue donne che indossano con onore e passione la maglietta targata Gresini Racing e supportare un piccolo team, che è nato dalla volontà di un grande pilota e un grande uomo che ha saputo come volare in alto e diventare grande.

Il Team Gresini festeggia la pole di Salac in Moto2 nello Gran Premio di Portimao 2023, il primo della stagione – credits to Gresini Racing 

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