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Più Stadio – Intervista a Daniele Frignani, Manager della Fortitudo baseball

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Foto: Lauro Bassani (PhotoBass)

Stamane su Più Stadio, le pagine della versione bolognese del Corriere dello Sport – Stadio gestite dalla nostra redazione, è possibile trovare l’ormai consueta intervista di inizio anno al Manager della Fortitudo baseball Daniele Frignani.

Sul prossimo campionato di Serie A, che inizierà a metà Aprile, Frignani ha dichiarato che nonostante si siano iniziati gli allenamenti un po’ in ritardo per via delle regole arrivate a loro volta leggermente più tardi del solito, il gruppo degli italiani è già al lavoro e lui si aspetta da questi uno step ulteriore per fare crescere la squadra. Di nuovi acquisti ancora non ne sono arrivati, ma il roster si completerà come sempre strada facendo e il manager si è detto certo che sarà competitivo come al solito.

Si era ancora nel 2022 quando l’Aquila aveva reso noto che Samuele Gamberini sarebbe stato aggregato alla Fortitudo. A tal proposito, Frignani ha sottolineato come sia sempre un orgoglio avere giocatori provenienti dal vivaio della società, che Samuele si è guadagnato questa possibilità ma che toccherà a lui guadagnarsi anche lo spazio in diamante, dando sempre il massimo. Frigniani ha anche fatto riferimento alla possibilità che un altro giovane, con già esperienza le Longbrigde, possa alla fine essere aggregato alla Fortitudo.

Tiene poi come sempre banco il “problema” della formula del campionato, che non è stata modificata e che alterna gare da 7 e 9 inning, e momenti della stagione con poche partite. Daniele Frignani ha sottolineato come a prescindere dal proprio pensiero, l’obiettivo suo, dello staff e dei giocatori è allenarsi forte sempre, perché il lavoro è lungo e complesso, ma ha altrettanto evidenziato la necessità di giocare più partite e magari farlo in modo più competitivo.

«Per migliorarsi bisogna giocare partite, giocare partite e giocare ancora partite; così il lanciatore capisce meglio come affrontare i battitori e viceversa» ha dichiarato, aggiungendo che i giocatori latini sono così performanti proprio perché riescono a giocare un campionato invernale e uno estivo spostandosi tra Europa e centro/sud America.

Ha poi evidenziato come sia importante riuscire a cambiare mentalità nel corso della stagione perché una gara da 7 inning non può essere affrontata nel medesimo modo di una da 9, e comunque la concentrazione deve sempre essere massima perché a volte una giocata decide l’intera gara.

Il discorso si è poi spostato sulla Coppa dei Campioni a cui la Fortitudo, così come il San Marino, ha deciso di rinunciare per una serie di motivazioni di cui abbiamo già parlato anche su questo sito. Frignani, pensando di parlare anche a nome della squadra e dello staff tecnico, si è detto molto dispiaciuto di non poter partecipare alla competizione, ma che le motivazioni della scelta della Fortitudo sono chiare e che tutti alla fine hanno appoggiato questa decisione.

Ultimo argomento saliente quello dei lavori al “Gianni Falchi”, che sono stati iniziati a inizio 2023 e che saranno ultimati nel 2024. Il pensiero del tecnico della Fortitudo è chiaro: «Per noi questi lavori sono una cosa di straordinaria importanza. In Italia siamo rimasti molto indietro dal punto di vista degli impianti sportivi, senza guardare gli Stati Uniti, basta vedere Germania Olanda e Repubblica Ceca per capire che non c’è tempo da perdere. Il futuro del nostro sport passa da impianti sportivi all’altezza per allenarsi bene e rendere allo stesso tempo confortevole la fruizione della gara per i nostri tifosi». Il futuro dello sport passa quindi anche da queste migliorie infrastrutturali oltre che da una sempre maggiore visibilità, e in questo senso è una bella notizia che le partite dell’Italia del World Classic siano trasmesse in diretta su Sky.

Infine, chiudiamo con una domanda che per forza di cose non ha trovato spazio sulle colonne di Più Stadio, ma che era invece fondamentale riportare qui su 1000 Cuori Rossoblù: visto che non siamo scaramantici, abbiamo chiesto a Frignani se si ricordava che nelle ultime due stagioni l’intervista non l’aveva effettuata con chi l’ha realizzata ora. E il manager della Effe se lo ricordava, ma è ancora più scaramantico di noi: «Si, mi ricordo bene… diciamo che l’anno scorso in realtà abbiamo vinto la Coppa Italia, che è un trofeo a cui siamo molto legati assieme alla squadra e che io reputo comunque molto importante, però si, mi ricordo che avevamo portato a casa trofei ancora più importanti. Adesso però non è il momento per parlarne, è il momento di lavorare e basta».

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