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Il Semaforo Rosa – Sabatino Di Mare

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Mirko Duranti

Continua il viaggio alla scoperta dei volti che popolano il paddock delle competizioni automobilistiche. In questo articolo voglio raccontarvi la storia di Sabatino Di Mare un giovane ragazzo con la passione per i motori che da un piccolissimo comune, Sala Consilina, nel cuore del sud Italia, in provincia di Salerno è arrivato a conquistarsi un posto da protagonista nel TCR Italy graduatoria DSG, con la Cupra della sua Scuderia Vesuvio. In questa stagione il pilota campano si è dimostrato un vero osso duro da battere e ha lottato per il campionato fino all’ultima gara a Vallelunga, dove ha mostrato un passo nettamente superiore a tutti gli altri ma a causa di una penalità si è dovuto fermare al titolo di vicecampione, in un campionato tiratissimo che ha visto gli avversari arrivare fino all’ultimo round separati da pochissimi punti.

La Cupra N.81

Ma chi è Sabatino Di Mare? Pilota classe 1996 che da due stagioni compete nel Campionato Nazionale Turismo. Già nell’anno di debutto aveva ottenuto il secondo posto in campionato dimostrando di avere doti che sa sfruttare al meglio in pista. Insieme al padre ha un’officina con la quale sponsorizza il Team. Una squadra come definisce lui stesso “fatta in casa” senza l’appoggio di marchi o squadre ufficiali che quindi rende ancora più soddisfacenti i risultati raggiunti. La macchina scelta è la Cupra, con la quale gareggiano da due stagioni. Il suo fisico non gli ha permesso di iniziare una vera e propria carriera dai kart essendo lui alto e ben piazzato, caratteristiche che non sono di aiuto nelle categorie a ruote scoperte. Con suo padre decisero di iscriversi a qualche campionato regionale con la Clio per poi passare alla Super Cup che ha vinto tre anni fa. In seguito a quest’ultima vittoria, insieme alla sua famiglia e alla squadra hanno deciso di buttarsi nel campionato di livello più alto in Italia per le macchine turismo ovvero il sopra citato TCR Italy.

L’officina del padre è il luogo di passione, svago e lavoro di Sabatino da quando era piccolo ed è un punto di riferimento per la sua famiglia da quando esiste, anno 1985. Lì è nata la sua passione per la meccanica e le corse. Crescere nell’officina lo ha reso un tuttofare nel box. Si definisce pilota e ingegnere di pista di sé stesso, dimostrando l’amore che ha verso il mondo delle gare a 360 gradi, ma soprattutto di essere un ragazzo molto accorto e abile nel destreggiarsi in qualsiasi ruolo o situazione sia richiesto durante i fine settimana di gara. Piccoli dettagli che possono fare la differenza in un campionato di alto livello e molto combattuto con i piloti che molto spesso sul traguardo arrivano separati da soli 2.5 secondi circa. La sua Cupra 2015 è un mezzo competitivo con cui lottare anche se i suoi diretti rivali che corrono con le Audi versione 2018 riescono ad avvantaggiarsi soprattutto sui rettilinei dove la Cupra di Sabatino paga in termini di velocità di punta. Ma niente che non si possa recuperare nei tratti misti in cui Di Mare riesce a esprimere al meglio il suo talento aiutato da un’auto molto maneggevole.

Una realtà lontana

Parlandoci mi ha raccontato anche come sia difficile emergere da una realtà meno legata ai motori, quella del sud, dove però non manca la voglia di coltivare i propri sogni e grazie ai sacrifici arrivare là dove per molti è quasi impensabile. Su tutti i partecipanti alla categoria che sono trentasette solo lui è un rappresentante del mezzogiorno italiano. Il più vicino è un pilota di Roma, senza contare Salvatore Tavano, ex campione del TCR Italy, siciliano doc ma che da anni vive lontano dalla sua isola. Il talento non manca ma purtroppo il denaro nel mondo del motorsport la fa ancora da padrone e questo a volte o molto spesso, forse anche troppo, impedisce ai giovani con talento ma senza appoggi economici di emergere e di giocarsi le proprie chance in campionati di alto livello, dai nazionali a salire. La pista più vicina a casa Di Mare è Vallelunga che comunque dista circa 400 km dal suo paesino, questo ad indicare quanto sia difficile coltivare la passione dei motori nel meridione. Non è facile anche per chi come Sabatino è riuscito ad entrare nel mondo delle corse, perché i sacrifici sono molti considerando anche la lontananza con le piste dove gareggiano. Quando i ragazzi della squadra si devono spostare per la trasferta a Monza calcolano quattordici ore di viaggio per arrivare al circuito brianzolo, lo stesso per il pilota che si muove con la famiglia in proprio. Con le tempistiche di gara e dei weekend a volte rischiano di perdere dei giorni del fine settimana perché quel tempo viene investito nei viaggi e di conseguenza tolto ai momenti di allestimento nel paddock così come alla preparazione di tutto il necessario per la gara.

Inseguendo un sogno

L’obiettivo primario di Sabatino è sempre stato quello di divertirsi, non ha mai puntato come prima scelta di diventare un pilota. Ciò che lo ha mosso nel suo percorso fino ad oggi è stata la pura gioia di guidare e dare sfogo a ciò che amava di più. Così ha scalato le varie categorie fino ad arrivare al sogno che sta vivendo tutt’oggi gareggiando nel TCR Italy.

Piuttosto che guardare la Formula 1 io mi guardavo le gare del mondiale turismo”.

Una frase che per molti sembrerà quasi eretica, ma in cui in realtà ci possiamo vedere quel fuoco che alimenta tutti i piloti, addetti ai lavori e appassionati del motorsport che vanno oltre ciò che rappresenta l’Elite della disciplina ma è solo una piccola realtà, anche se la più seguita e la più importante, rispetto al vastissimo e infinito mondo dei motori. Sabatino oltre l’amore per le corse trasuda umiltà che gli fa apprezzare ogni singolo momento del sua avventura nelle corse. Vive quel mondo con la gioia di essere dove vuole essere veramente, perché forse lui stesso è il primo tifoso appassionato della categoria in cui corre. Questo aspetto non è da sottovalutare perché sono sicura che ogni traguardo e ogni soddisfazione se la goda molto di più di altri.

In questa stagione si è visto sfuggire il titolo a causa della penalità inflitta a Imola, nella tappa in cui ho avuto la fortuna di conoscerlo, ma per un ragazzo che in due anni ha lottato sempre per la corona del campionato e che al debutto assoluto vince e fa podio nella seconda gara del suo primo fine settimana a Monza, sicuramente è qualcuno che dirà la sua e che di strada ne farà e anche tanta. Magari già dall’anno prossimo quando potrà rigiocarsi il titolo nel suo amato TCR Italy per poi puntare a traguardi sempre più internazionali come l’Europeo o il Mondiale di categoria. Un obiettivo che va al di là del sogno per chi come lui parte da lontano, ma che vola sulle ali dell’entusiasmo verso qualcosa che può concretizzarsi in realtà.

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