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Storie Olimpiche – Amsterdam 1928, Percy Williams: il canadese che ha battuto gli americani

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Dopo due tentativi andati a vuoto per questioni politiche, nel 1928 i giochi della IX Olimpiade vennero affidati ad Amsterdam. L’edizione, che iniziò il 17 maggio e finì il 12 agosto, fu un successo per quanto riguarda il pubblico nonostante alcune falle organizzative: molte squadre dovettero alloggiare sulle navi sulle quali erano arrivate perché il villaggio olimpico non fu ultimato in tempo. 

Quella di Amsterdam fu la prima Olimpiade del conte Henri de Baillet-Latour, successore alla presidenza del Cio del Barone de Coubertin. Alcune novità vennero subito introdotte dalla nuova direzione che decise di portare a termine il tanto ricercato taglio del programma cancellando altre due discipline: il tennis, che poi tornerà nel 1988, e il tiro, che venne poi reintrodotto nell’edizione successiva. Ma probabilmente la novità più importante riguardò l’introduzione dell’atletica femminile con ben 300 iscritte, con il barone uscente indignato per questo cambiamento in quanto contrario al numero sempre più alto di donne negli stadi. Una grande vittoria per il movimento femminista. La IX Olimpiade fu inoltre la prima ad avere uno sponsor ufficiale, la Coca Cola, e la prima ad essere battezzata dalla fiamma olimpica, destinato a diventare uno dei simboli più potenti dello sport a livello mondiale. 

Le competizioni furono tutte abbastanza equilibrate: gli Stati Uniti primeggiarono (56 medaglie) ma in modo meno netto rispetto all’edizione di Parigi (90 medaglie), la Germania, rientrata a far parte alla competizione dopo le guerre, conquistò il secondo posto (36 medaglie) e l’Italia seguì con 19 medaglie totali. 

Degna di nota in questa edizione fu la storia di Percy Williams, velocista canadese vincitore dei 100 e 200 metri piani. Il suo allenatore, Bob Granger, aveva uno strano modo di preparare il giovane ventenne alle gare: la sua tecnica consisteva nel massaggiare Percy con burro di noce di cocco e fargli indossare tre/quattro tute una sopra l’altra durante gli allenamenti, per evitare che il calore uscisse dal corpo dell’atleta. Prima delle gare ad Amsterdam, Percy rimase negli spogliatoi fino all’ultimo momento sotto a numerose coperte. Dopo aver vinto i 100 metri, rientrato in albergo trovò una folla di suoi fan ad attenderlo e dopo aver chiesto loro chi stessero aspettando e aver ricevuto la risposta “quel canadese che ha battuto gli americani“, rimase a parlarci senza farsi riconoscere. Williams corse e vinse anche i 200 metri e tornato in patria venne accolto incredibilmente. Durante le fermate del viaggio che lo avrebbe condotto a Vancouver gli vennero regalati un orologio d’oro, un servizio da tè in argento, una statua in bronzo, una coppa in argento e un Golden Retriver. Il giorno che finalmente giunse a casa venne istituito come giorno di festa cittadina, gli venne regalata una Graham-Paige blu e quindicimila dollari per continuare a studiare. Un ritorno da eroe. 

 

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