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Un circuito al mese – Baku City Circuit

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Tra il mare e il castello: il circuito di Baku

Dopo aver approfondito, negli ultimi due appuntamenti, la storia e le caratteristiche dei circuiti di Mandalika e di Termas de Río Hondo, continuiamo a parlare anche in questa occasione di un tracciato di nuova concezione. A differenza delle due precedenti, questa pista è destinata non alle due, ma alle quattro ruote. Si tratta di un cittadino che si snoda tra le strade normalmente aperte al pubblico della capitale dell’Azerbaijan, e che alterna tratti lenti, attorcigliati e stretti aventi come sfondo gli edifici del centro storico a lunghi rettilinei. Siamo infatti a Baku, città che dal 2016 ha iniziato a ospitare un proprio Gran Premio di Formula 1.

Una storia breve e intensa 

La nazione caucasica non può di certo vantare una lunga tradizione nell’ambito del motorsport. L’interesse è sbocciato nell’ultimo decennio: le strade di Baku hanno iniziato a ospitare gare riservate a vetture GT dal 2012 al 2014. Grazie anche ai guadagni provenienti dall’economia petrolifera, gli azeri sono stati in grado di arrivare ad attrarre la Formula 1. Nello stesso periodo, infatti, il governo locale trova l’accordo con Bernie Ecclestone per l’organizzazione di un Gran Premio. Le attenzioni si spostano quindi su questo evento, le Gran Turismo vengono accantonate e si pensa a un nuovo tracciato, che possa garantire spettacolarità e mostrare agli spettatori di tutto il mondo le bellezze paesaggistiche e artistiche della zona. Grazie anche all’intervento dell’architetto Hermann Tilke, nel 2016 la massima serie automobilistica approda sulle rive del Mar Caspio. L’evento viene titolato “Gran Premio d’Europa”, riportando in vita, per l’ultima volta ad oggi, la denominazione storica nata negli anni ’80, utilizzata fino al 2012 e passata da varie piste, come il Nürburgring e Valencia. Dal 2017 nasce il “Gran Premio dell’Azerbaijan”, che nel 2023 giunge alla sua sesta edizione. 

Modernità e storicità si fondono nelle strade di Baku (source: Red Bull Content Pool)

Trionfi e colpi di scena 

In quel di Baku, dal 2016 al 2022 si sono disputate quindi sei gare (quella del 2020 è stata cancellata a causa della pandemia da Covid-19) e sul gradino più alto del podio si sono alternati sei vincitori diversi, equamente distribuiti tra Mercedes e Red Bull. A inaugurare le danze è Nico Rosberg, che a fine stagione si ritirerà da campione del mondo con la casa della stella a tre punte. Nel 2017 la vittoria va a Daniel Ricciardo, che approfitta della penalità inflitta a Sebastian Vettel per la “sportellata” inflitta a Lewis Hamilton in regime di Safety Car, e dei problemi alla protezione della testa sulla vettura del britannico. Nel 2018 i piloti della scuderia dal nome della famosa bevanda si fanno fuori tra di loro: Ricciardo infatti, in un tentativo di sorpasso, tampona Max Verstappen. Sembra tutto fatto per Valtteri Bottas, ma una foratura a pochi giri dal termine consegna la vittoria a Hamilton. Il finlandese avrà modo di rifarsi l’anno successivo. Nel 2021 è Verstappen ad annusare la vittoria, ma a tre giri dal termine un problema ad uno pneumatico lo costringe al ritiro. La gara riprende con una partenza da fermo, Hamilton va lungo alla prima staccata e perde l’occasione di guadagnare preziosi punti nei confronti dell’olandese. A celebrare il successo è Sergio Perez. Verstappen raggiunge per la prima volta il podio su questo circuito classificandosi al primo posto nel 2022. 

Un suggestivo passaggio a pochi metri dal mare, laddove i due rettilinei si affiancano tra loro (source: Red Bull Content Pool)

Il tracciato 

Il circuito di Baku misura 6,0 km, risultando uno dei più lunghi del mondiale, e conta 20 curve di cui 12 a sinistra. Trattandosi di un tracciato ricavato da strade normalmente aperte al pubblico, nel corso delle varie edizioni la superficie ha causato dei problemi, in particolare per i tombini e per i cordoli non fissati adeguatamente. Inoltre le vie di fuga al termine dei rettilinei sono in certi casi carenti. Molto spesso le vetture sfrecciano a pochi centimetri dai muri, e sono molto frequenti le sospensioni delle gare in caso di incidente per ripulire la pista dai detriti. La pista è caratterizzata da un rettilineo di partenza lungo ben 2,2 km, che permette di raggiungere velocità superiori ai 350 km/h. Il tratto iniziale prosegue con curve a 90° alternate da altri rettilinei, che forniscono possibilità di sorpasso. Il tratto centrale è quello più lento e più caratteristico: le vetture infatti salgono nella Città Vecchia, percorrendo una serie di curve (dalla 8 alla 12) una dopo l’altra, la cui sede stradale è molto stretta. Anche l’ultimo settore è molto veloce, sono presenti due staccate, una alla curva 15 e, dopo una breve discesa, alla 16, ed è qui che si inizia a premere sull’acceleratore fino al traguardo, affrontando in pieno le pieghe successive.

Yuki Tsunoda si lascia alle spalle l’angusto passaggio di fianco al castello (source: Red Bull Content Pool)

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