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Il capitano Perna rilancia la Rari: «Bologna è una questione di cuore. Non dobbiamo porci limiti»

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Ph: Paolo Tassoni

C’è sempre più attesa per la ripresa delle attività in casa Rari Nantes Bologna, che dopo la retrocessione dello scorso anno, arrivata in seguito ad un anno particolarmente complicato sul campo, si appresta ad una nuova esperienza in serie A2.

Tra le prime, anzi, la prima in assoluto a confermare la propria permanenza a Bologna dopo la discesa di categoria è stata Veronica Perna, 23 anni, pescarese, capitano della Rari Nantes nell’ultima annata e fortemente voluta dalla società anche per il prossimo anno tra le file bolognesi. Una scelta importante, che probabilmente ha dato l’impulso ad una serie di conferme che hanno portato la società felsinea, ai nastri di partenza della nuova stagione, ad avere a disposizione un roster giovane ma esperto, legato alla società ed agguerrito per l’assalto alla serie A. Terzo anno alla Rari, legami con la città che vanno ben oltre alla pallanuoto e tanta, tantissima voglia di rimettersi in gioco: Veronica, con le sue parole, ha voluto lanciare un messaggio ben preciso alle sue compagne di squadra ed alle future avversarie in serie A2.

Vero, tra non molto sarà tempo per te di tornare in Emilia. Ancora a Bologna, città che oramai è entrata nel tuo cuore e nel tuo DNA: come senti di essertene andata da qui, a luglio, e come ti senti di tornarci, anche e soprattutto in vista della prossima stagione sportiva?

«Dopo un anno difficile, negli ultimi mesi siamo riuscite a buttarci alle spalle l’ultima annata e ci siamo messe a pensare e lavorare in vista della prossima stagione: ho lasciato Bologna con grande entusiasmo, perché sentivo che già alle porte dell’estate avevamo iniziato ad allenarci in vista di qualcosa di importante. Oramai Bologna per me non è più solo la città dove gioco a pallanuoto, ma la sede dove ho deciso di laurearmi, mio grande obiettivo, oltre luogo dove ho stretto tantissime amicizie e ho conosciuto il mio attuale ragazzo».

Sei già arrivata al tuo terzo anno sotto le Due Torri, e per la terza volta hai scelto di giocare per Rari, che ormai senti come se fosse casa tua: come ti sei vista cambiare in questo lasso di tempo, sia personalmente, sia come atleta?

«Ho visto mutare moltissimo il mio ruolo all’interno della Rari: al mio arrivo, nel 2021, ero un acquisto estivo, arrivata per contribuire alla salita in serie A1, che abbiamo conquistato insieme. Il secondo anno è stato profondamente diverso, perché oltre ad aver disputato un campionato nuovo e di più alto livello, che ha richiesto il massimo impegno da parte di tutte, sono stata per la prima volta in vita mia capitano, ruolo difficile e di grande responsabilità, che ho cercato di ricoprire al meglio delle mie possibilità. L’anno che verrà comporterà una nuova sfida, perché sarò la più grande e dovrò essere soprattutto un appoggio per le più giovani che approderanno in prima squadra. Sarà una posizione di grande responsabilità per il presente e soprattutto per il futuro della Rari Nantes: cercherò, dentro e fuori dall’acqua, di trasmettere tutto quello che ho imparato in questi anni, continuando ad essere la prima ad aver voglia di crescere e mettermi alla prova».

Lo scorso anno sono piovuti nuovi acquisti, quest’estate invece c’è stato solo un cambio sostanziale, quello in porta, e gran parte dell’organico della scorsa stagione è stato confermato. Questo certamente giocherà a vostro favore, in quanto, dopo un anno o più in vasca insieme, avete imparato ad avere la giusta alchimia tra voi.

«Lo scorso anno ci ha arricchito tanto individualmente, ma soprattutto come gruppo: il dover gestire tanta pressione collettivamente ci è stato utile per dividere responsabilità e fatica, alleggerendo così carichi emotivi anche molto pesanti. Quest’anno, scendendo di categoria, credo ci faremo trovare più pronte e con un background importante acquisito nella passata stagione. La nostra è una squadra cresciuta, matura, che sono sicura sarà capace di unire le forze e fare bene sin da subito anche in serie A2».

Vi aspetta un campionato competitivo, con tante squadre pronte ad assaltare playoff e serie A1: come credi che la Rari Nantes sarà capace di dire la sua?

«Dipenderà dall’identità che riusciremo a dare al nostro gruppo: noi ci presenteremo in serie A2 sicure di voler fare una bella stagione. Siamo una società storica, retrocessa dall’A1, per cui sappiamo di avere frecce al nostro arco e la possibilità di fare bene. Non ci dobbiamo porre limiti, metteremo in difficoltà chiunque affronteremo, e se ci sarà la possibilità di disputare playoff, o addirittura puntare più in alto, sarà tutto di guadagnato per noi».

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