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Alla Virtus il derby n°104. 87-86 il finale. – 6 Gen

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Il derby n° 104 si tinge di bianconero. La Segafredo vince con scarto minimo. Il finale è 87-86. (10-11; 33-30; 55-59; 76-76)

SEGAFREDO BO: Spissu 20, Umeh 29, Pajola n.e., Spizzichini 4, Ranocchi n.e., Petrovic n.e., Ndoja, Rosselli 12,  Michelori 2, Oxilia 4, Penna 2, Lawson 14. All. Ramagli.

KONTATTO BO: Nikolic, Mancinelli 9, Candi 13, Costanzelli n.e., Ruzzier 19, Di Poce n.e., Campogrande, Montano 24, Gandini, Raucci 2, Knox 3, Italiano 16. All. Boniciolli.

 

Mancava da ben otto anni ma oggi è ritornato alla grande: il Derby di Basket City. Sono probabilmente ancora lontani i tempi che ci ricordano le gesta dei grandi del passato come Danilovic e Myers, ma la passione no. È sempre la stessa. Un calore che da tempo non pervadeva la nostra città consentendo ad ambo le fazioni di assaporare queste emozioni indescrivibili. Le stesse che, probabilmente, hanno inizialmente frenato i padroni di casa, costretti anche a subire la bomba, da distanza siderale, del sempre discusso Mancinelli. Il n° 6 biancoblu non si accorge, però, di come la sua conclusione svegli improvvisamente le Vu nere. Parziale di 8-0 e situazione completamente ribaltata in un amen. Il timeout di Boniciolli è immediato. Al rientro dallo stesso rimangono fretta e nervosismo i protagonisti di un match che, sin qui, stenta a decollare. Tanta la confusione che pervade le fasi offensive di entrambe le compagini che continuano inesorabilmente a lottare con il ferro. Candi finalizza in transizione riportando i suoi in parità, ma la situazione rimane pressoché invariata. Al 10’ conducono gli ospiti sul 10-11. Il tricolore sventola fiero sul campo: Oxilia risponde a Ruzzier e poi Candi replica con il canestro del nuovo controsorpasso. Il tiro da oltre l’arco sembra essere l’unica arma a disposizione, ma la mira continua pesantemente a scarseggiare. Per i bianconeri è Spissu a trovare finalmente la misura dai 6,75m, valida per il 19-16 a poco più di 4’ dall’intervallo. Padroni di casa che per due volte trovano un pieno possesso di vantaggio ma hanno il demerito di farsi sempre raggiungere dagli ospiti grazie alle bombe dello specialista Montano, colpevolmente lasciato libero di concludere. La Effe sorpassa nuovamente con Italiano che imita il compagno e brucia la retina dalla distanza, per poi sbeffeggiare goliardicamente il pubblico avversario, ricevendo in cambio una ovvia bordata di fischi. Virtus che ribatte sfruttando l’asse Spissu-Lawson che frutta un mini break di 5-0. Montano colpisce ancora con il proprio marchio di fabbrica e sul ribaltamento di fronte successivo Rosselli trova due punti fondamentali in coast to coast. Alla pausa lunga Segafredo avanti sul 33-30.

Al rientro in campo succede di tutto. Il match si accende in pochi istanti grazie ai suoi protagonisti. Il 3 è il numero magico per i bianconeri che proprio con Umeh (in maglia n°3), trovano un 3/3 da oltre l’arco, valido per il massimo vantaggio Virtus sul 46-40. La sagacia tattica di Boniciolli è fondamentale per i suoi. Con il timeout spezza l’inerzia della Ramagli band e carica le aquile biancoblu che volano al comando della contesa grazie al contro parziale di 2-10 sull’asse Italiano-Montano. Eccessivi gli individualismi delle Vu nere che non trovano più fluidità offensiva e sono costrette ad inseguire sul -4 (55-59). L’ultima frazione scorre veloce. I colpi di un ottimo Ruzzier permettono agli ospiti di mettere due possessi di distanza dai “cugini” i cui attacchi non trovano quel giusto ritmo che in tante altre circostanze era stato un’arma in più nello scacchiere di coach Ramagli. Lo stesso che spezza il gioco chiamando a rapporto i suoi. Il colloquio giova ai bianconeri che trovano le energie per rifarsi sotto. Rosselli segna a cronometro fermo mentre sulla sponda opposta Knox vede sputata dal ferro la propria conclusione. L’asse tricolore in maglia Kontatto funziona: prima Ruzzier e poi Mancinelli, con la seconda bomba di giornata, trovano i colpi che appaiono affondare i bianconeri. Padroni di casa che, nonostante la poca lucidità in alcuni frangenti, rimangono sempre attaccati al match grazie, soprattutto, ad un cuore infinito. La schiacciata liberatoria di Lawson vale la fondamentale parità a quota 76, quando la gara sembrava già nelle mani degli ospiti. Gli ulimi 45” hanno un solo protagonista: la paura di vincere. Piuttosto rivedibili, infatti, le scelte offensive di ambo le compagini: prima Candi non segna dalla media poi Spissu trova un clamoroso airball da oltre l’arco senza aver costruito un’azione degna di tale nome. Sul ribaltamento immediato Italiano cerca di inventarsi la conclusione vincente, ma trova una persa. A 3” dal termine la Segafredo ha l’opportunità di realizzare il canestro della vittoria, ma Umeh si fa incredibilmente stoppare. Overtime.

Partono bene i bianconeri che si riportano al comando delle operazioni a seguito di un gioco da tre punti di Umeh. Montano ristabilisce nuovamente la parità esplodendo l’ennesima bomba della sua gara memorabile. Il canestro di Lawson vale il vantaggio per le Vu nere prima che Italiano, ancora con il tiro pesante, ribalti immediatamente la situazione. Umeh non si accorge del peso specifico che ha ora la palla ed infila una nuova tripla proprio di fronte alla panchina avversaria. Segafredo a +2. Candi abbandona la partita per falli dopo lo sfondo su Spizzichini, Spissu perde palla regalando a Knox i liberi della possibile parità. Il lungo biancoblu realizza solo il primo, la lotta a rimbalzo premia nuovamente gli ospiti che, a 19” dal termine, hanno l’occasione per trovare il canestro della vittoria. La palla passa nelle mani di un caldissimo Montano che viene difeso bene. Retroguardia bianconera brava a catturare il rimbalzo, ottenendo, post timeout, anche la rimessa in attacco. Spissu riceve e scappa lontano dalle mani della Effe che non riesce nemmeno a fare fallo. La sirena finale sancisce la vittoria Virtus. Il derby n° 104 è dei bianconeri.

Partita avvincente, ricca di emozioni e colpi di scena. Mal giocata da ambo le compagini a cui va fatto comunque un plauso enorme per l’impegno profuso e la grande dose di intensità riversata in campo. Spissu MVP per continuità di rendimento e soluzioni importanti trovate nei momenti decisivi. Segue il solito Umeh i cui canestri da oltre l’arco si sono rivelati fondamentali per la vittoria finale. Molto bene anche Oxilia, nonostante i soli 6’ di impiego, che conferma il buon periodo di forma psico-fisica che da qualche tempo sta attraversando. Da segnalare inoltre le grandi prove offerte sulla sponda opposta da Ruzzier e Montano, migliori per distacco nelle fila biancoblu. Si aggiungono Italiano e Candi a cui, forse, sono mancate un po’ di lucidità ed esperienza nei momenti cruciali del match.

Virtus che mantiene così la testa del gruppo, potendo ora contare sulla grande dose emotiva che una partita del genere lascia nell’intero ambiente. Questo l’esito dell’Epifania di Basket City.

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