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Roberto Chiacig, la lunga carriera di un doppio ex: Virtus e Fortitudo

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foto Virtuspedia

 

 

 

Pivot di due metri e dieci centimetri di altezza, Roberto Chiacig (detto il Ghiaccio) non si è ancora ritirato dalle competizioni sportive, a quarantacinque anni e mezzo.

La sua storia è particolarmente legata alla città di Bologna, essendo stato uno dei pochi cestisti ad aver militato sia in Virtus sia in Fortitudo, conquistando anche notevoli trofei, in particolare l’Eurochallenge 2009 con i bianconeri e la Coppa Italia del 1998 con le aquile.

Friulano di nascita, dopo aver debuttato e militato nelle fila della Benetton Treviso, firmò per l’Aek Atene nel ‘96-’97 prima di approdare alla corazzata fortitudina. I trofei già citati, aggiunti alla vittoria della Supercoppa, sono ancora oggi ricordi indelebili per i tifosi della Fossa dei Leoni.

Nonostante i successi e le buone prestazioni, il giovane Chiacig si trasferì per pochi mesi a Reggio Emilia nel gennaio 1999, a Montecatini la stagione seguente, e soprattutto alla Mens Sana Siena nel 2000. In terra toscana Roberto trovò la definitiva consacrazione, vincendo dapprima la Coppa Saporta nel 2002, e poi lo scudetto e la supercoppa nazionale nel 2004 (la seconda competizione europea del tempo, in cui fu anche premiato come MVP delle finali).

In questi anni divenne il centro di riferimento, al fianco di Jack Galanda, della nazionale italiana in occasione degli Europei 1999 (primo posto), del 2003 (terzo posto finale), e delle Olimpiadi del 2004 (medaglia d’argento)

Dopo ben sei anni a Siena, tenta una seconda avventura internazionale a Valencia nel 2006, ma un pessimo ambientamento e lo scarso spazio a disposizione lo costringono a tornare in Italia già nel febbraio 2007, prima a Roma e soprattutto in estate alle vu nere.

Dopo due anni di militanza in Virtus tra alti e bassi, ed un amore mai sbocciato completamente un po’ per via dei suoi trascorsi fortitudini e soprattutto per gli scarsi risultati della squadra in campionato (seppur vincente in Eurochallenge), a 35enne il Ghiaccio si separò da Bologna ed iniziò un lungo giro d’italia decennale nelle serie minori: Scafati, Reggio Emilia (con promozione in A1), Biella, Siena, Cassino, Orzinuovi, Taranto, Livorno e Soresina lo videro protagonista dei loro quintetti. Infine, quando il ritiro sembrava cosa fatta, il clamoroso ritorno nel febbraio 2020 ancora con Siena (questa volta in promozione), per la terza volta in carriera a 45 anni.

In conclusione, la carriera di Chiacig è stata particolarmente ricca di successi, e può essere senza dubbio classificato come uno tra i migliori pivot italiani degli ultimi venti anni, ruolo tra l’altro che non sta trovando grandi interpreti italiani (si veda la consistente carenza in nazionale). Carente in difesa contro cestisti di movimento, il Ghiaccio ha fatto della tempra agonistica e della lotta al rimbalzo i suoi punti di forza. Le fredde statistiche individuali non certificano a dovere la grinta e l’utilità alla squadra della sua presenza in campo, se non in nazionale e nella Mens Sana Siena, in cui ha fatto registrare le medie più alte della sua carriera

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