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Dell’Aquila e il Leone #10 – Up and Down

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La gara persa contro Venezia è lo specchio perfetto della stagione della Fortitudo fino a questo punto. Perché? Cerchiamo di capirlo, anche se è molto facile.

Si tratta di una prestazione, quella dei biancoblu, fatta di up and down, di fiammate  alternate a momenti di blackout, i quali alla fine sono prevalsi. Non è stato anche il leitmotiv di queste prime giornate di LBA (sul prima non torniamo)? Ripercorrendo quanto raccolto e, soprattutto, non raccolto, la risposta appare affermativa

Possiamo dividere le 8 partite finora disputate in “up” (prestazioni promosse) , “down” (prestazioni bocciate) e “up and down”, una categoria mista (continuando ad utilizzare il gergo scolastico, partite rimandate) nella quale ne ricadono la maggior parte.

Negli “up” vanno necessariamente inserite le due vittorie (preziosa quella contro Pesaro e da Fortitudo quella con Treviso). Può entrarci, per come è maturata, anche la sconfitta sul campo di Brindisi; segnare oltre 90 punti contro l’Happy Casa va premiato.

Tra le gare “down” ci sono, altrettanto necessariamente, le sconfitte senza storia subite a Cremona e Brescia. Le due uscite in territorio lombardo segnano le peggiori gare fortitudine del campionato, quelle in cui non c’è nulla da salvare anzi disegnarci una grande “X” rossa.

Tutte le altre rientrano in quella categoria intermedia che vede la Fortitudo rendersi protagonista di una prestazione convincente a tratti, alternando momenti di grande intensità ad altri caratterizzati da enormi cali di concentrazione, questi ultimi, spesso decisivi alla sconfitta biancoblu.

Così sta andando la stagione biancoblu, troppe oscillazioni in un equilibrio che sta nel non averlo. Il match di domenica scorsa con Venezia rispecchia perfettamente il campionato che sta giocando, ricordandocelo in maniera evidente.

Emerge di conseguenza, più o meno chiaramente, il peggior difetto di questa squadra: l’incostanza, ovvero la mancata capacità di dare continuità alle situazioni. Lo ha detto Martino sia pre sia post gara: un calo di concentrazione in una partita del genere non viene perdonato. Ipse dixit.

Su tante cose deve concentrare le proprie forze la effe, questa è però la prima. Dal momento in cui l’infermeria pare svuotarsi, come adesso, il passo successivo è preparare le partite per reggere il confronto sui 40 minuti, non sui 20 o 30, oltre a cercare di cogliere, prima o poi, qualche vittoria corsara a partire dalla trasferta trentina di domenica prossima contro la squadra, ironia della sorte, più discontinua del campionato. Obiettivo: ingrossare le fila della categoria “up”.

 

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