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Dell’Aquila e il Leone #29 – Il mese del “Dunque”

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Ad inizio 2022 il mese di aprile è stato cerchiato di rosso più volte sul calendario della Fortitudo, indicandolo come quello del “Dunque” con la “D” maiuscola, quello delle sfide decisive, quello della salvezza o della retrocessione.

Bene ci siamo, siamo a quel “Dunque” dove i nodi della stagione vengono al pettine, la effe può riuscire a sbrogliarli se rimetterà in campo l’atteggiamento delle ultime gare, se sarà un pizzico più fortunata lato infortuni e se, dettaglio cardine, vincerà almeno 4 delle partite rimanenti; in un campionato dove tutte si mangiano punti a vicenda, 5 sarebbe ancor meglio.

Il momento clou dell’anno parte domenica dal Paladozza, ottima notizia considerando il calore del pubblico casalingo biancoblu sebbene le ultime vittorie siano arrivate lontano da Bologna. Contro Cremona, compagna di ultimo banco ormai da qualche mese, non sono concepibili passi falsi, o vinci o vinci o è, sportivamente, psicodramma che lascerebbe poco scampo ad ulteriori ultime speranze se non quella di un percorso finale nettissimo. 

Fino a poco tempo fa si pensava che il -17 dell’andata subito al Pala Radi potesse essere un fardello per la classifica fortitudina. In effetti rimane tale ma la prospettiva di approccio a questa partita è diversa, o meglio, le priorità con le quali la squadra di Martino si approccia è un’altra: come già evidenziato, conquistare i due punti in qualsiasi modo possibile. Ribaltare la differenza canestri sarebbe fantastico per i biancoblu ma, oltre all’essere molto difficile, è secondario alla vittoria. Questo ragionamento deriva dal percorso delle due squadre durante la stagione, consapevoli del fatto che trovarsi una davanti all’altra a maggio potrebbe contare relativamente se si parla di ultima e penultima.

Dunque la missione primaria è quella di superare l’avversaria e continuare a ragionare, come nelle più banali delle analisi, partita per partita. Proiettando però lo sguardo oltre la singola sfida, è opportuno considerare tutto il mese di aprile che attende la Fortitudo. La trasferta di Venezia il 10 aprile rappresenta l’unico asterico rimasto, l’unico bonus ed unica gara “sacrificabile” tra quelle rimanenti anche perché pochi giorni dopo quella di Pesaro in infrasettimanale equivale per peso specifico alla partita di questa domenica. Per non parla di Trento la domenica dopo, Varese e Napoli successivamente prima di concludere all’Unipol Arena con Reggio Emilia l’8 maggio. 

Un tour de force fatto quasi solo di scontri diretti da giocare col coltello tra i denti, la palla a spicchi saldamente tra le mani e tutto il roster a disposizione. Notizie buone solo a metà dall’infermeria: se  Benzing dovrebbe tornare al più presto a disposizione di Martino, ci sono maggiori dubbi per su Procida. Senza uno dei migliori go-to-guy biancoblu dell’ultimo periodo tutto si fa più complicato accentuato anche dal mercato attivo in zona salvezza. 

Il colpo è l’ingaggio di Gudaitis da parte di Napoli, profilo di altissimo livello per gli obiettivi della formazione partenopea. Non è però l’unico. Treviso è pronta ad accogliere Kuzminskas per sostituire Sims finito fuori rosa, Trieste vuole rinforzarsi sugli esterni dopo le deludenti prestazioni dell’ex Virtus Ty-Shon Alexander mentre Cremona dovrà mettere una pezza all’infortunio di Pecchia, provocato da un  adesivo sul parquet, evento che farà certamente discutere.

La Fortitudo è arrivata al suo “Dunque” stagionale, da vivere con la concentrazione delle ultime settimane e la fiducia di poter raggiungere un obiettivo che, nonostante tutte le vicissitudini, è ancora alla portata, non può mollare sul più bello, più opportunamente definire, sul più critico.

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