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Dell’Aquila e il Leone S2 #22 – Due conti e un occhio alla classifica

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Quattro giornate al termine della stagione regolare e ancora parecchie incertezze sul seguito, emerse con forza dopo le ultime due sconfitte contro dodicesima e quattordicesima del girone. Sfide che la Fortitudo doveva portare a casa per mettere in cassaforte almeno la seconda fila sulla griglia playoff ed invece consegnano ai biancoblu una situazione molto più rischiosa del previsto. 

A questo punto dell’anno, considerando anche la posizione in bilico, comincia a diventare interessante e sensato guardare la classifica, la sua potenziale evoluzione nelle restanti giornate per ipotizzare le dinamiche della fase ad orologio che definiranno ulteriormente il tabellone delle contendenti alla promozione. 

Conti, cosiddetti “della serva”, da un lato e calendario compreso di graduatoria dall’altro: la Effe cosa rischia alla fine delle regular season? Sportivamente parlando, rischia qualcosa?

La risposta più sensata è: dipende dagli obiettivi e dalle aspettative. Stando alle parola della società, la qualificazione ai playoff è il target, giocandoli con la consapevolezza di non partire con i favori dei pronostici ma assaggiare ciò che dalle prossime stagioni dovrà essere il vero punto di partenza del campionato per la scalata alla A2 ed il successivo serio tentativo di ritorno nella massima serie. Non ancora, però. Ovviamente questo non significa rinunciare a prescindere a qualsiasi ambizione ma ragionare lucidamente circa le possibilità della squadra ed essere consapevoli dei propri limiti, come visto nelle recenti settimane. 

Detto questo, partecipare alla post season in positivo, ovvero senza playout, è la missione che la Fortitudo deve completare ma non è ufficiale, a maggior ragione dopo i passi falsi di Chieti e di domenica scorsa. 

Chiaro, anzi non proprio perché prima dei veri e propri playoff ci sarà la criptica fase ad orologio che prevede l’incrocio con le formazioni dell’altro girone, il Verde, Come funziona? Premettendo che un approfondimento sul suo funzionamento arriverà più a ridosso del via, si tratta di un torneo intermedio che permette di definire la griglia tramite cui le squadre qualificate approcceranno la vera e propria fase finale della stagione. A gruppi di tre, seguendo l’ordine di classifica al termine della 26°esima giornata (l’ultima), ci si sfida tenendo conto dei risultati ottenuti nelle sfide della regular season incontrando anche le pari classificate (sempre a gruppi di tre) dell’altro girone. Semplificando ulteriormente e prendendo ad esempio proprio la Fortitudo, oggi al sesto posto, si troverebbe contro Torino, Milano e Piacenza provenienti dal Verde in confronti andata e ritorno portandosi però dietro i punti provenienti dalle vittorie dagli scontri diretti con le formazioni del suo girone, il Rosso, (Udine e Cividale). In base a questi risultati poi alla Effe sarà abbinata una posizione in classifica, a questo punto generale e non solo del proprio girone, e in base a quella una sfidante playoff. Poi si giocano i playoff nella versione classica.

Questo è lo scenario che si avrebbe se il campionato fosse finito ma con ancora quattro giornate da disputarsi, c’è ancora tanto in gioco. Il rischio che corre la Fortitudo, matematicamente fuori dalle prime tre, è quello di scivolare fuori dal raggruppamento delle quarte, quinte e seste e finire in quello successivo con le settime, ottave e nove della classe. Questo significa, in caso di esito negativo delle sfide “ad orologio”, pur conservando la categoria, non partecipare alla fase playoff. 

Contrariamente alla posizione attuale, quindi, scendere nel raggruppamento successivo, non comprende la certezza playoff.

Scenari ancor peggiori, ovvero non arrivare nemmeno tra le prime nove, significherebbero passare alla fase ad orologio pre-playout. Ipotesi che non può essere scartata a prescindere ma onestamente improbabile. Di fatto alla Fortitudo basta vincerne una su quattro, tutt’altro che scontata al momento, per allontanare al 99% questo epilogo, non al 100% perché tra scontri diretti ancora da giocarsi le possibilità sono veramente numerosissime. 

Dalmonte ha recentemente ribadito come sia importante, a questo punto, difendere la propria posizione dalle insidie principalmente di una Rimini in risalita, contro la quale si è in vantaggio sullo scontro diretto ma le partite mancanti ad entrambe potrebbero anche favorire un sorpasso in classifica. Oltre a Rimini. Situazione analoga ma più favorevole se si pensa a Nardò, a -2 e anche a San Severo, a -6; risultati tra andata e ritorno che premiano Bologna ma comunque matematicamente in grado di finire davanti. Ragionamento sempre aritmeticamente, anche Mantova, Ferrara e Chiusi potrebbero salire fino a 24 punti, contro due su tre lo scontro diretto è a sfavore, contro una (Ferrara) manca ancora il ritorno. Situazioni remote che potrebbero risolversi anche senza vittorie da parte della Effe, un rischio, però, che non vale la pena correre; dai blackout Fantinelli e compagni si riprendono sempre con fatica o troppo tardi. 

Riassunto in pochissime parole per chi non volesse imbarcarsi in letture più attorcigliate del solito: Cosa rischiano i biancoblu? A quattro giornate dalle fine, di perdere il treno del gruppo quarta, quinta e sesta in classifica per la fase ad orologio e quindi finire contro quelle più in basso non avendo per scontata la fase playoff. Molto più improbabile ma non certa, una sua esclusione completa dai playoff ed inserimento nel torneo playout. Una vittoria su quattro nelle prossime settimane, vista la situazione attuale, garantirebbe solo la salvezza. 

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