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Basket

Aradori: «Con i tifosi un rapporto speciale. Mi sono sempre stati vicino»

Il numero 4 biancoblu, ospite del programma Palla A2, si è espresso sulla stagione in corso e sul supporto dei tifosi durante il suo periodo lontano dal parquet per infortunio.

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Pietro Aradori (©Valentino Orsini)
Pietro Aradori (©Valentino Orsini)

Pietro Aradori è stato ospite della trasmissione “Palla A2, territori a canestro“, disponibile su RaiPlaySound. Il numero 4 della Fortitudo ha affrontato diversi temi legati alla stagione, dalla rincorsa alla vetta della classifica, passando per la prossima sfida contro Brindisi fino al suo percorso di recupero dopo l’infortunio.

Obiettivo primo posto: sogno o realtà?

La Fortitudo ha ridotto il distacco dalla capolista grazie a una serie di vittorie importanti, ma la vetta resta ancora lontana: «Mancano ancora tanti punti in palio, abbiamo fatto un bel filotto di successi che ci ha permesso di accorciare le distanze, ma rimane molto difficile. Ci sono sei punti di differenza, quindi pensiamo partita per partita e vedremo tra qualche mese dove saremo». 

Pietro Aradori (©Valentino Orsini)

Pietro Aradori (©Valentino Orsini)

Brindisi: un ostacolo complicato

La trasferta di Brindisi rappresenta una sfida ostica, contro una squadra che sta ritrovando la propria identità dopo un periodo difficile: “Sarà una partita molto dura. Brindisi sta recuperando bene dopo alcuni risultati sotto le aspettative e diversi infortuni. Inoltre, giocare lì non è mai facile: è un campo caldo, c’è entusiasmo e ci aspetta una gara molto intensa». 

Aradori e il ritorno dall’infortunio: nessun timore, solo pazienza

Aradori ha poi parlato del suo recupero dopo l’infortunio che lo ha tenuto lontano dal parquet per diverso tempo: «Non ho mai avuto paura di non tornare ai miei livelli, ho semplicemente seguito le indicazioni di medici e fisioterapisti. Sono rientrato senza fretta, ma anche senza lasciarmi condizionare da pensieri negativi». 

Fondamentale, in questo percorso, è stato il rapporto con i tifosi, che non hanno mai smesso di sostenerlo: «C’è un legame speciale. Sono qui da diversi anni, e oggi nel basket moderno è raro restare a lungo nella stessa squadra. Mi sono sempre sentito supportato dai tifosi, che mi hanno scritto messaggi semplici ma carichi di incoraggiamento. Quando sono tornato in campo, mi hanno accolto con un affetto incredibile».

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