Caja post Pistoia-Fortitudo (76-81): «Stasera abbiamo dovuto rivincerla una seconda volta»

Una Fortitudo a tratti dominante e a tratti impaurita porta a casa una vittoria d’oro sul campo di Pistoia, reagendo alla verve offensiva dalla lunga del duo americano Knight-Johnson (49 punti in 2) e chiudendo la gara 76-81. Massimo vantaggio raggiunto sul +16, chissà come sarebbe andata se non fosse suonata la sveglia per Moore nel quarto finale e se Sarto non avesse sparato nella retina la bellezza di 32 punti, con 8 triple mandate a bersaglio. La squadra di Caja mette così in cassaforte uno scalpo pregiatissimo, restando nel gruppo delle seconde all’inseguimento di Pesaro.

Le parole di coach Attilio Caja nel postpartita

Ecco il commento di coach Attilio Caja nella conferenza stampa postgara. «Sapevamo che sarebbe stata una partita dura, Pistoia gioca bene e ha due americani di livello. Tommaso Dalla Rosa riesce a capitalizzare il lavoro dei suoi giocatori e a farli rendere al meglio. Noi non ci siamo illusi, anche avanti di 15 punti la partita non era finita, qui il pubblico coinvolge molto la squadra e la trascina. Siamo stati bravi nelle giocate decisive, anche se su 40′ siamo stati avanti per 34′, questo legittima la nostra vittoria. In certi momenti la partita abbiamo dovuto rivincerla una seconda volta, anche avanti di 8 punti ci aspettavamo un rientro veemente. I loro canestri sono stati di bravura, ho poco da recriminare ai miei ragazzi difensivamente».

«Quando hanno giocato senza lunghi per noi era difficile coprire il campo, abbiamo preso dei rimbalzi importanti e per questo faccio i complimenti ai miei ragazzi. Hanno giocato con grande testa e carattere, 43 rimbalzi sono un dato importante. Bravi i miei e bravi anche i pistoiesi, tenaci. Tutti hanno dato una mano, Mazzola rientrava dopo 35 giorni di assenza ed era difficile pensare che potesse fare di più, Moretti dalla panchina ha fatto bene, Fantinelli non ha segnato ma ha fatto delle belle giocate. Quella di stasera è una vittoria importante su un campo difficile per l’ambiente positivo che c’è».

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